I quindici passi da gigante di oggi sono dedicati a Francesco Zaniboni aka DJ Rou, dj, produttore e proprietario del negozio di dischi L’Archivio di Bologna. Nell’ultimo anno Francesco ha vissuto un’importante crescita artistica che l’ha portato a essere un punto di riferimento per tutta la scena musicale bolognese, diventando con L’Archivio un’istituzione per gli appassionati di vinili, o più generalmente di musica a 360°. Come DJ Rou ha infiammato, e continua a infiammare, i dancefloor della città grazie alla superba e profonda selezione musicale che è possibile riscontrare nei suoi dj set. Fa parte del collettivo Homequest, così come sta anche in altri progetti musicali: Francesco è un vulcano d’idee, di creatività ed è pressoché impossibile stargli dietro. Il movimento, il non stare mai fermo, il ricercare assiduamente qualunque input artistico possa farlo stare bene rappresenta la chiave del suo DNA, ragione per cui DJ Rou è oggi su Soundwall. Buon ascolto del suo podcast e buona lettura.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Diciamo che non c’è mai stata una traccia che da sola sia stata in grado di cambiarmi la vita, bensì ce ne son state varie che hanno segnato importanti cambiamenti, quello sicuro! Per esempio l’album di Herbie Hancock “Head Hunters”, comprato per puro caso in un negozietto di musica sui Navigli. “Boulevard (The Complete Series)” di St.Germain per citarne un altro, o tornando indietro con gli anni ricordo di aver divorato qualunque traccia di Jamiroquai durante l’adolescenza.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Finora siamo sempre stati fedeli compagni e lo spero anche per il mio futuro. Mi ricordo per esempio di quando mia cugina mi insegnò a registrare con le cassette le canzoni che ascoltavo dalla radio, o quando qualche anno dopo, per una qualche ricorrenza, mi hanno regalato la prima chitarra elettrica, che ho poi suonato durante tutto il periodo scolastico. Ci son stati e ci saranno sempre episodi fondamentali nella mia vita in cui la musica è al centro di tutto. L’ascolto, la produco, la suono e ho anche aperto un negozio di dischi insieme a un caro amico, Enrico Bonvicini, che è oramai anche il mio socio da un paio di anni.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Non penso ci sia mai stato un vero e proprio momento di crisi con la musica, anzi è stato al contrario: un aiuto nei momenti più duri e difficili della mia vita.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Sicuramente l’apertura del negozio è stato uno dei passi fondamentali e più importanti nella mia carriera ma anche nella mia vita in generale! Ma se dovessi parlare non di un momento preciso ma di un periodo temporale più ampio, sicuramente il più importante è quello che sto vivendo adesso in questi ultimi anni.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Mi piace molto cucinare e vivendo da solo mi diletto spesso a “mixare” quel che scovo nel frigo. Il mio coinquilino, nonché fratello di vita, sembra apprezzare, non sempre ma quasi! Sono anche un malato di documentari di ogni tipo, qualsiasi argomento è benvenuto! E molto raramente riesco anche a trovare il tempo per imbrattare con vernici o simili quel che mi passa sottomano recuperato chissà dove, non lo chiamerei dipingere, è più semplicemente uno sfogo.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Rimpianti veri e propri non ce ne sono, tutto fa brodo. Diciamo che in generale anche quello che ho sbagliato non lo rimpiango perché comunque mi ha insegnato qualcosa…o almeno si spera.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
St. Germain “Tourist”
Piero Umiliani “To-Day’s Sound”
Cortex “Tropeau Bleu”
Neffa feat. Deda & Al Castellana “107 Elementi”
Azymuth “Light As A Feather”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Se penso a un film direi “The Truman Show”: mi ha rivelato un mondo paradossale che ha molte affinità con la realtà che mi circonda. Un libro che consiglierei è “L’Incantatore” di Harold Robbins, in un certo senso è una lettura fin troppo banale e semplice, ma sono rimasto molto incuriosito e a volte persino ispirato dal ruolo del protagonista.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Dal progetto Homequest con cui abbiamo prodotto un album su Robsoul Jazz. Alla prima release vinile come DJ Rou su Red Rooster Records insieme a D’Arabia. Al poter essere un nuovo punto di riferimento per collezionisti di vinili di tutta la città e non attraverso il negozio. In generale come dicevo prima, il periodo temporale che sto vivendo attualmente mi sta portando varie soddisfazioni di cui andare più che orgoglioso.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Come ogni cosa penso che internet e il web non siano di per sé negativi o positivi. Dipende da come vengono usati. Sicuramente c’è un’onnipresenza quasi fastidiosa del web o meglio, dei social nelle nostre vite, che in un certo senso ci hanno praticamente sdoppiati. Da una parte c’è la vita reale e dall’altra ci sono le tue “vetrine” online: è come se fossimo tutti in vendita e dovessimo mostrarci il più appetibili possibile per un qualcuno di non ben definito. Questa sicuramente è la parte che meno apprezzo del web. Per quanto riguarda l’informazione, e quindi i media online, in questo caso musicali, penso che invece abbiano dato la possibilità a più persone e a più realtà di esprimersi anche stando al di fuori delle grandi città nonché centri nevralgici artistici… Oggi è tutto molto più diretto e immediato e anche da un piccolo paese, attraverso il web e i media online, puoi essere notato o raggiungere una quantità di persone prima impensabile.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Tutta la crew Homequest ovviamente: DJ Cream, Jackie e Umberto e Gianfranco dei Nudge. Ormai son quasi dieci anni che suoniamo e produciamo insieme. Anche se abbiamo cambiato nomi e nomignoli oramai ci si sopporta e supporta da un bel po’. Sicuramente anche Mattia Trani, collega ma in primis grande amico con cui sono praticamente cresciuto insieme, sia musicalmente che non. Oppure il buon Jellyboy, mai stato producer, ma sicuramente grande dj e collezionista di dischi, anche lui bolognese e anche lui spalla di console da una vita. E per ultimo ma non ultimo il mio socio del negozio Enrico, che pur non essendo dj o producer è ormai la mia spalla in tutto, e non posso che far a meno di ascoltare anche i suoi pareri e idee.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
In Italia, spesso e purtroppo, vivere situazioni assurde quando si parla di musica è la normalità. Ma sento profumo di miglioramento!
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
La scena stessa probabilmente. In Italia siamo pieni di artisti capaci di buon gusto e competenti che non hanno spazio, mentre vedo dilagare questa esterofilia diffusa sia tra pubblico che tra promoter, e a volte tra artisti stessi, che fingono di non essere italiani per non si sa quale motivo…secondo me è tutto abbastanza ridicolo.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
A fine settembre uscirà il nuovo Red Rooster Records. Sempre in autunno rilascerò anche un EP per Spare Change Disco, l’etichetta limited di Frank Agrario, fedelissimo uomo mastering del bolognese oltre che batterista e produttore di tutto rispetto. Sono inoltre onoratissimo di presenziare in un V.A. su Bosconi Extra Virgin, etichetta che supporto e seguo da sempre, merito dell’ottimo lavoro portato avanti da Fabio e tutta la crew. Stiamo anche lavorando a un nuovo album Homequest ma purtroppo non sappiamo quando uscirà. Entro fine anno inoltre dovremmo presentare Homequest Recordings stampando le prime tracce di Les Canards Grass, nuovo progetto nato da un live con chiare influenze house, deep e leggermente cosmic che verrà rilasciato in tre o quattro EP diversi.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
[Pic by Roberto Mazza Antonov]