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[tab title=”Italiano”]Nella scena techno attuale, in pochi sono in grado di proporre qualcosa di interessante e fresco come Tessela: anche se l’ispirazione dell’hardcore inglese degli anni ’90 è evidente nella sua musica, anche per via dell’influenza di suo fratello maggiore, Truss, le sue tracce, da “Hackney Parrot” in poi, sono sempre ricche di inventiva e assolutamente devastanti sul dancefloor. In concomitanza della sua data milanese per Audiovisiva, siamo riusciti a scambiare quattro chiacchiere con lui sul suo rapporto con una famiglia di musicisti e sulle sue fonti di ispirazione principale, sia in musica che nelle arti visive.
So che tuo padre è un musicista classico e che quindi i tuoi primissimi ricordi in musica sono probabilmente associati alla musica classica, ma quali sono stati i tuoi primi gesti di ribellione musicale nei confronti dei tuoi genitori?
Non penso di aver mai davvero provato a ribellarmi contro la musica che ascoltavano i miei genitori. Mi è sempre piaciuta la musica classica ma non è mai stata qualcosa con cui abbia pensato di essere coinvolto, probabilmente perché ho sempre fatto piuttosto schifo a suonare degli strumenti. La prima musica elettronica che abbia sentito era attraverso le pareti di casa quando mio fratello faceva il DJ, per cui credo che questo abbia avuto un ruolo molto importante nella strada che poi ho scelto di percorrere.
Credi ci sia qualcosa nella musica che fai oggi che deriva dalla tua esposizione alla musica classica?
Mi piace ascoltare la musica classica, ma mi influenza davvero di rado quando scrivo qualcosa di mio. Ciononostante, ora che io e Tom scriviamo insieme mi rendo conto che è un’influenza sempre più evidente, e credo che lo sarà sempre di più negli anni a venire.
Parlando della tua famiglia, come ci si sente ad avere un fratello con cui condividere non solo la passione, ma anche il palco a volte, quando suonate come TR//ER? Quanto è importante Tom per la tua musica oggi? So che ha giocato un ruolo significativo nell’avvio della tua carriera musicale, ma che mi dici di oggi?
Non suoniamo più come TR//ER dal 2015. Quel progetto è iniziato per caso, e anche se è stato divertente, sapevamo che non sarebbe mai stata una cosa a lungo termine. Abbiamo concluso il progetto e deciso di iniziare qualcosa di nuovo. Abbiamo passato del tempo in un cottage nelle campagne gallesi e lì abbiamo scritto quanta più musica potevamo in quell’arco di tempo. Il nostro nuovo progetto insieme, Overmono, prende ispirazione da tutte le nostre influenze comuni e posso dire che non siamo mai stati così produttivi come ora, da quando abbiamo iniziato questo progetto nuovo. Abbiamo da poco firmato per la XL Recordings, che ha rilasciato il nostro primo EP in estate, e ne abbiamo molti altri in arrivo nei prossimi mesi o anni.
La tua musica è sicuramente pensata per i dancefloor, ma suona, comunque, in qualche modo, “intelligente”, nel senso che non si affida a soluzioni troppo semplici: quanto del tuo processo produttivo è speso alla ricerca di buone idee? Produci le tue tracce tutte in una volta, come frutto di un’intuizione, oppure sono il risultato di un processo mentale molto lungo?
Come per le maggioranza degli artisti, anche le mie tracce tendono a essere molto diverse l’una dall’altra, ma direi che la maggior parte del tempo la passo lavorando a loop molto brevi o a piccole sezioni di tracce, da cui poi, una volta che sento che sono pronti, sviluppo un’idea di traccia più completa. Tendo a non iniziare a sviluppare un’idea finché non sono completamente soddisfatto di un loop da otto battute, dato che si può sprecare un sacco di tempo a lavorare all’arrangiamento di una traccia per poi accorgersi che è l’idea principale a non funzionare, o a non essere abbastanza forte. Basta avere un loop da otto battute che spacchi, e il resto è molto più facile.
Anche se non è stata la tua prima uscita, penso si possa tranquillamente dire che “Hackney Parrot” è stata la tua prima grossa hit; dopo, però, mi pare che tu ti sia spostato un po’ da quello stile, per virare verso una techno più dritta. È così? E ti capita mai di sentire la pressione, da parte del pubblico, a fare qualcosa che si avvicini di più alla tua traccia più famosa?
Progredire è molto importante per me. Ci sono influenze e suoni che torneranno sempre nella mia musica e alcuni stili e idee a cui mi rifarò sempre, ma credo davvero che si debba continuare a spingersi avanti. È molto facile limitarsi a stare nella propria comfort zone e chiunque potrebbe buttar fuori dieci tracce che fanno tutte la stessa cosa, ma io per essere soddisfatto come artista ho la necessità di continuare a muovermi in avanti.
La tua musica prende in prestito molti elementi della scena hardcore degli anni ’90 e li rivisita, e ultimamente sembra che proprio quel suono stia avendo una rinascita: perché pensi stia succedendo proprio ora?
Odio pensare a una rinascita dell’hardcore e in effetti non sono del tutto d’accordo che stia succedendo ora più di quanto non sia già successo negli ultimi cinque anni o giù di lì. La scena hardcore è stata un momento così importante nella storia musicale inglese che credo continuerà a influenzare una miriade di stili ancora per anni. Sarà sempre il periodo più importante per me, credo principalmente perché non ne ho avuto un’esperienza diretta. Posso guardare indietro a quel periodo con uno sguardo assolutamente non obiettivo, perché posso selezionarne solo le parti migliori e guardare anche le parti peggiori con delle lenti tinte di rosa.
Suonerai a Milano per Audiovisiva, che è un festival dedicato non solo alla musica ma anche alle arti visive e al filmmaking: qual è il tuo rapporto con queste forme di espressione? Sei interessato alla congiunzione tra musica e arti visive?
Sì, certamente! Credo che a meno che proprio non piacciano per nulla i film, la tv, l’animazione, i video musicali, l’opera o il balletto, chiunque apprezzi l’unione di musica e arti visive, no? Per quanto riguarda il mio coinvolgimento personale, ho suonato all’edizione del 2015 della biennale di Venezia con un artista audiovisivo di nome Haroon Mirza: abbiamo proposto uno show A/V completamente improvvisato che prendeva le mosse da alcuni dei metodi di lavoro di Haroon, e ho anche iniziato a lavorare a uno show audio/video con Truss per i prossimi show come Overmono.
Ultima domanda: cosa possiamo aspettarci da te nei prossimi mesi? Quali sono i tuoi piani per il futuro?
Ci sono dischi nuovi in uscita su Poly Kicks sia miei che di Truss e anche alcuni pacchetti di locked grooves. Io e Tom usciremo anche con un altro disco come Overmono su XL e inizieremo anche a fare più live insieme.[/tab]
[tab title=”English”]In the current techno scene, very few artists have an output as interesting and fresh as Tessela‘s: even if his music draws much from the ’90s UK hardcore scene, also thanks to his older brother, Truss, influencing him, his own tracks, from “Hackney Parrot” onwards, are extremely rich in ideas and definitely devastating on dancefloor. Thanks to his performance in Milan for the Audiovisiva festival, we managed to have a quick chat with him about his growing up in a family of musicians and about his main sources of inspiration, both in music and in visual arts.
I know your father is a classical musician and your very first musical memories are probably associated with classical music, but what were your first acts of musical rebellion against your parents?
I don’t think I ever particularly tried to rebel against the music my parents listened to. I’ve always enjoyed classical music but it was never something I considered being involved with, probably because I’ve always been a bit hopeless and playing instruments. The first electronic music I was hearing was through the walls of our house as my brother was djing so this probably had a lot to do with me going down the route that I have.
Do you think there is something in the music you make now that comes from your exposure to classical music?
I enjoy listening to classical music but rarely does it influence me when I’m writing music on my own. But since me and Tom have been writing together recently it’s definitely becoming more of an obvious influence and I think will become even more so over the coming years.
And speaking of your family, how does it feel to have a brother that shares not only your passion, but also the stage with you sometimes, when you play as TR//ER? How important is he for your music today? I know he’s played a significant part in starting your musical career, but what about now?
We actually stopped playing as TR\\ER in 2015. That project really came about by accident and whilst it was fun, we knew it was never going to be a long term project of ours. We put an end to that project and decided to start something new. We travelled to a cottage in rural Wales and wrote as much music as we could in the time we were there. Our new project Overmono draws inspiration from all of our collective influences and neither of us have ever been as productive as we have been since starting this project. We recently signed to XL recordings and released our first EP this summer and have got a lot more coming over the next few months / years.
Your music is definitely meant for clubs and dancefloors, but it also feels, in a way, “intelligent”, meaning that it doesn’t rely on easy and catchy solutions: how much of your production process is spent coming up with good ideas? Do your tracks come out all at once, out of intuition, or are they the result of a long thought process?
As with most people every track tends to be slightly different but the majority of the time is spent working on a very short loop or section of the track which when I feel is right can then be developed into a full idea. I tend to not begin developing an idea until I’m totally happy with a small 8 bar loop as you can waste a lot of time working on the arrangement of a track only to realise the core idea isn’t working or strong enough. Get a slamming 8 bar loop and the rest is a lot easier.
Although it wasn’t your first output, I think it’s safe to say that “Hackney Parrot” was your first real breakthrough; however, since then it feels like you’ve moved on from that stile to some more straight-up techno. Is that so? And do you ever feel pressured by the audience to make something more resemblant to what is probably your most widely recognized track?
Progression is very important for me. There are common influences and sounds that will always run throughout my music and certain styles and ideas I will come back to but I really believe that you’ve got to keep pushing forward. It’s very easy to just stay within your comfort zone and you could knock out 10 tunes that all do the same thing but for me to be happy as an artist I need to keep things moving forward.
Your music borrows many elements from the ’90s hardcore scene and revisits them, and lately it seems like that specific type of sound is having a resurgence: why do you think this is happening right now?
I hate to think of a hardcore resurgence to be honest and actually I don’t really agree that it is happening now more than it has been for the past 5 years or so. The hardcore scene was such an important time in the UK musical history that I’m sure it will continue to influence a myriad of styles for years to come. It will always be my most influential period I think largely because I wasn’t around to experience it. I can look back with a totally biased view because I can just pick out all the good bits and even the bad bits look better through rose tinted glasses.
You’ll be playing in Milan for Audiovisiva festival, which is dedicated not only to music but also to visual arts and filmmaking: what’s your relationship with these art forms? Are you into the conjunction between music and imagery?
Yes, of course! Presumably unless you don’t like films, tv, animation, music videos, ballet, opera etc then everyone enjoys the conjunction between music and imagery? With regard to my own involvement, I played at the 2015 addition of the Venice Art Bienalle with an audio visual artist called Haroon Mirza where we performed an improvised live A/V show that expanded on some of Haroon’s working methods, I have also been developing an A/V show with Truss for upcoming Overmono shows.
Final question: what should we expect from you in the next months? What are your plans for the future?
There’s more records coming on Poly Kicks from myself and Truss and more Locked groove double packs. Me and Tom will also be releasing another record as Overmono on XL and starting to do more shows together.[/tab]
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