Tutto è nato, come sempre più spesso capita a causa di questi tempi, leggendo una discussione piuttosto accesa su Facebook. Il tema? La presenza di artisti italiani tra i nomi di punta scelti dai festival nostrani. Ora, senza voler scendere nel merito della questione – non è questa la sede più opportuna, come del resto non lo è nemmeno un social network – l’aver assistito e l’aver preso parte al dibattito si è rivelato particolarmente stimolante e interessante.
Ok, ammesso che gli art director dei festival potrebbero anche fare altre scelte, quali sarebbero quelle “giuste”? L’abbiamo chiesto ad alcune delle figure che, con la loro storia, le loro scelte e la loro musica, hanno dato un contributo significativo alla nostra scena.
Chi sono i cinque talenti a cui affidereste la consolle del vostro club o del vostro festival? Lo abbiamo chiesto a Luciano Lamanna, figura fondamentale all’interno della scena techno italiana che oggi, grazie al lavoro svolto all’interno del collettivo LSWHR e alla residency all’Ex Dogana sta vivendo un’incredibile ed elettrizzante seconda giovinezza.
Duo di Novara, hanno recentemente realizzato due lavori su T/W/B e Overdraw. Techno dura e aggressiva, attitudine hardcore e un suono violento ed industriale, sono tra i miei favoriti del momento.
Acid techno, scura e psichedelica; cassa dritta dura come un mattone; influenze industriali derivate dai rave anni 90. I ragazzi di Latina sono tra le più fresche promesse della scena italiana, faranno parlare di loro.
Romano, campione della sintesi analogica, compositore maturo, autore di melodie tristi e decadenti, propone una elettronica sperimentale personale e mai scontata. Attendo con impazienza le sue prossime produzioni.
Metà di Siena metà di Napoli, mi hanno folgorato con un video del loro live set caricato su youtube: techno senza compromessi che puzza di fabbrica abbandonata, un suono marcio e velenoso: disagio puro.
Entrambi calabresi, hanno pubblicato il loro primo EP su Kabalion. Autori di un’ambient notturna e introspettiva, mi hanno colpito al cuore ogni volta che ho avuto occasione di ascoltarli dal vivo. Consigliatissimi.