2006-2016, dieci anni sono ormai passati dalla prima edizione del Barezzi Festival, dieci anni di sfide e di continua crescita come portata degli eventi, come location sempre più caratteristiche e come scelte artistiche sempre più altisonanti. Nato come omaggio al mecenate di Giuseppe Verdi, Barezzi appunto, negli anni ha voluto celebrare l’incontro tra musica classica e musica contemporanea convincendo il suo pubblico con la qualità delle performance, evidenziando come l’incontro di generi musicali, apparentemente distanti, sia spesso una piacevole sorpresa.
Tornando a questa edizione gli eventi in calendario sono davvero vari e stimolanti. Partiamo dalla chiusura nonché main event, quello che ha il sapore di un regalo per questi primi dieci anni. Lunedì 14 novembre, Teatro Regio di Parma, Philip Glass con Maki Namekawa e Roberto Esposito. Unica data e prima assoluta in Italia dei suoi celeberrimi “20 Etudes”. Una occasione imperdibile per ascoltare dal vivo un icona della musica contemporanea e del minimalismo musicale tanto caro a La Monte Young o Steve Reich. Non pensateci troppo, qui trovate info e ticket.
Dopo avervi annunciato la chiusura torniamo, con ordine cronologico, a dirvi che l’apertura del festival sarà affidata a Brad Mehldau e Joshua Redman. Jazz ma non solo, contaminazioni rock che si affiancheranno alle mille sfumature del sax di Redman. Venerdì 4 sarà Benjamin Clementine headliner del Teatro Regio dove confluirà tutto il suo romanticismo cantautorale moderno. Prima e dopo di lui il trio bresciano Aucan, il duo francese AaRON e le sonorità electro-arabe degli Acid Arab. Sabato 5 sarà una giornata equamente divisa tra rock ed elettronica. Band come Ornaments, Winter dies in June, Julie’s Haircut e Giardini di Mirò (che qui ci hanno raccontato la loro storia) lasceranno poi spazio ad artisti più vicini al nostro mondo quali Eu Bolos, Clap! Clap! e Gold Panda (si, anche con lui abbiamo scambiato quattro chiacchiere). World beat, parole e riflessioni per la domenica del Barezzi che ospiterà il pianista Aeham Ahmad, siriano da sempre impegnato contro le guerre nel suo territorio; il cantautore sociale Peppe Voltarelli e il maestro italiano del world beat Enzo Avitabile portavoce della nostra cultura popolare nel mondo. Dopo tutta questa musica lunedì 7 sarà lo spettacolo teatrale “Viaggio al termine della notte” di Teho Teardo ed Elio Germano a mettere in stand-by il festival fino al 14 novembre. Uno spettacolo in cui il capolavoro di Louis Ferdinand Cèline viene ripercorso con la musica di Teardo e l’interpretazione di Germano.
Qualcosa l’abbiamo omesso ma voi non disperate orari, location e info le trovate qui nel dettagliato programma.
Che dire, un festival che vuole suscitare interesse in molti. In quelli che trovano il loro artista preferito in line-up, in quelli che sono pronti ad affidarsi a sconosciuti musicisti per esplorare nuovi mondi musicali e in quelli che hanno già chiaro il concetto di musica senza confini. Barezzi 2016, ci state ancora pensando?