Viviamo in un mondo di gran pregiudizi, nella musica elettronica. Il che è paradossale (ed è una merda): perché l’elettronica da dancefloor è, o avrebbe dovuto essere, proprio la musica che scardinava le petulanti liturgie del pop, le logore canonizzazioni del rock, la musealità della classica e la polvere che ha iniziato a ricoprire il jazz quando hanno iniziato a considerarlo musica “alta”. E invece, guarda un po’ dove siamo finiti: almeno il punk, tolta qualche eccezione, è rimasto fieramente e stizzitamente underground, l’elettronica non può e nemmeno vuole autolimitarsi così (e questo è anche un bene). Però ecco: pregiudizi. Ne abbiamo tanti.
Il pregiudizio è quello che ti porta a dire “Eh? Cosa? E cosa c’entrano Donato Dozzy e Carola Pisaturo? Fanno un progetto assieme? E perché?”. Perché, prima di tutto sono amici. Da quindici anni. La gente non lo sa, forse anche perché la gente è troppo abituata che le amicizie fra i dj/producer debbano sfociare in collaborazioni che servano a dare un “boost” alle rispettive carriere (parliamoci chiaro: è la regola, ormai); di tutto questo a Carola e Donato non è mai importato nulla. Ognuno ha seguito la propria strada, ognuno si è costruito da sé anno dopo anno senza facili scorciatoie e lavorando in profondità, col risultato che Donato nel campo della techno “intelligente” e Carola nel campo della house più granitica e d’impatto sono due autorità in materia.
Il problema non sta in loro. Il problema sta nei rispettivi pubblici: che non combaciano, per lo più non si parlano, tendenzialmente s’ignorano, in realtà si guardano pure con un po’ di sospetto. Vero? Con magari qualche striatura di snobismo da un lato, di irruente superficialità dall’altro.
Superficialità e snobismo sono due componenti che dovrebbero stare ben lontano dalla musica, dalla pratica di fruirne, dall’amore per essa. Sappiamo che non è così. E’ pensando a queste persone, e alla faccia che faranno a leggere di questa collaborazione, che siamo felicissimi di poter annunciare in anteprima la nascita di Oscar, il progetto a due di Donato Dozzy e Carola Pisaturo, e che pensiamo sia davvero una piccola, gran bella notizia.
Il nome? Arriva dall’OSCar della Oxford Synthesiser Company, un synth vintage con cui i due si sono divertiti parecchio in studio in questi mesi. Con quello, sì, e con molti altri: la prassi è stata infatti quella di improvvisare parecchio sui synth, suonare a ruota libera, per poi raccogliere il materiale e vedere cosa di buono si poteva combinare. Questo “qualcosa di buono” vedrà la luce ad un certo punto del 2017 con un EP su Claque Musique, la label di Carola (…dove già Dozzy ha fatto capolino, con quella “Cassandra” che è uno dei più grandi successi dell’etichetta: un “regalo” inaspettato fatto da Donato a Carola, in quel periodo infatti il producer romano era più impegnato a sfornare materiale più di ricerca e sperimentale, meno da dancefloor, solo che gli venne fuori quella cosa lì e senza nessun preavviso volle darlo a Carola – che entusiasta accettò, ovvio, ma che non se lo aspettava minimamente).
E adesso? Ora? Lo spirito è chiaro: nessun piano. Non è una collaborazione mossa da strategie, da disegni operativi, da “ora sfruttiamo questa cosa”. Intanto ci sarà un debutto ufficiale come “dj set a due” ad Harmonized (ottima scelta: una delle serate migliori d’Italia) il 5 novembre 2016. Ci sarà un seguito? Non ci sarà? Non è un problema. Né a Carola né a Donato interessa. Non hanno bisogno di allertare booking, management, media. Lo spirito che li anima è quasi sorprendente da quanto è puro. Di sicuro, è al 100% all’insegna del divertimento reciproco. “E’ bello il senso di gioia, di divertimento, in questa avventura estemporanea con Carola mi sto ritrovando – come ricerca personale per sintonizzarmi al meglio sul progetto – a ripescare molti dischi house che non ascoltavo e non suonavo da tempo: è una gran bella sensazione”, spiega infatti Dozzy. E aggiunge Carola: “Apparentemente operiamo in contesti diversi, io e Donato, ma la stima e l’amicizia reciproci sono talmente forti che questa cosa non ci tocca minimamente, non ce ne accorgiamo proprio”. Lunga vita ad Oscar: e non intendiamo discografica o come date fatte in giro, quelle potrebbero anche non esserci, ma proprio come spirito.