La nostra è una generazione di ragazzi che Berlino e Londra sono città che vengono menzionate in un discorso almeno una volta. La generazione di quelli che fanno musica e vuoi o non vuoi Berlino è una tappa (o una fermata) quasi obbligata se il sogno è quello di farne un mestiere vero e proprio. La generazione precedente invece? Quella dei nostri genitori per intenderci, che cosa ci andava a fare a Berlino quando l’aeroporto di Tempelhof era ancora attivo e il muro caduto solo da qualche anno? Com’era la capitale tedesca diciassette anni fa, prima che spostarsi diventasse più facile e Berlino diventasse poi quella che è adesso? Esiste una parte di nostri coetanei che a queste domande può dare una risposta, perché figli di chi ha cercato fortuna all’ombra del Reichstag prima che quell’ombra diventasse così inflazionata. Il protagonista del nostro Giant Steps di oggi è uno di questi. Amedeo Martini, in arte AM.MA, classe 1988, a Berlino ci è arrivato quando ancora non aveva idea di chi sarebbe diventato una volta cresciuto. Figlio di bolognesi, AM.MA finisce le scuole medie in Italia per poi continuare la sua avventura più a nord, in un paese nuovo e in una città in crescita, ma terribilmente povera. Tre anni fa scopre che il suo rapporto con la musica è troppo forte per rimanere circoscritto alla sua camera di Neukölln e così inizia, piano piano, ad inseguire un sogno che oggi vi viene raccontato nei suoi quindici passi da gigante.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
In passato ascoltavo principalmente rock, da Marilyn Manson ai Placebo e ho anche avuto una fase metal e grunge. Se stiamo parlando di musica elettronica, però, penso sia stata la traccia contenuta nell’LP “OK Cowboy“ di Vitalic, “Poney Part 2”. Avrò avuto diciassette anni quando l’ho sentita per la prima volta e mi ha dato subito una sensazione di energia, come se ne fossi attratto: un mix di emozioni che non avevo mai provato prima di allora.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Quando ho acquistato la mia consolle composta di due semplici giradischi e un mixer: passavo giornate e nottate intere a suonare, cosa che faccio tutt’ora!
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Se devo essere onesto non ho memoria di rapporti indigesti con la musica anzi, la musica mi ha tenuto vivo in momenti di grande difficoltà.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Cerco sempre di dare importanza ad ogni evento a cui partecipo, ma se devo pensare ad un momento davvero degno di nota, allora il mio primo djset all’Arena Club di Berlino per il party “Surrealism” organizzato dai ragazzi di “Ismus” e il mio recente set di apertura per “New Faces” al Tresor sono stati davvero emozionanti e importanti per la mia formazione.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
La musica prende una bella fetta della mia giornata, ma mi piace molto anche camminare, andare in bicicletta, liberare la mente e interagire con il “mondo esterno” godendo delle piccole cose come bere un semplice caffè o lasciarmi accarezzare da un raggio di sole d’inverno. Mi piace scrivere, leggere, anche se ultimamente ho poco tempo per dedicarmi.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Il fatto di non aver avuto la possibilità di concentrarmi meglio sul mio rapporto con la musica prima degli ultimi tre anni: avrei voluto rendermi conto tempo fa di ciò che mi interessava realmente, ma se è andata così e se ho iniziato ad interessamene maggiormente negli ultimi anni, allora un motivo ci sarà, forse prima non ero pronto.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Radiohead “Kid A”
Björk “Homogenic”
Depeche Mode “Black Celebration”
David Bowie “Hunky Dory”
Marilyn Manson “Antichrist Superstar”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Mi piace molto il cinema. Diciamo che mi piacciono sia i film d’autore che i vecchi libri, ma come dicevo prima, ho poco tempo per potermici dedicare.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Penso di essere orgoglioso della mia momentanea situazione come dj: nell’ultimo anno ho avuto due grandi opportunità per dimostrare a me stesso e agli addetti ai lavori, la mia tenacia e le mie qualità. Penso che per me finora questo basti.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media online…
Il web oramai è diventato una parte molto ampia della mia quotidianità, come anche per molti altri. Io sfrutto le qualità che questo sistema ha da offrire, come le visualizzazioni per la mia attività artistica o il fatto di poter condividere qualunque cosa con un altra persona dall’altra parte del pianeta. Ai giorni nostri è anche diventato lo strumento della musica e dei musicisti per farsi sentire. Certo, diciamo che è un mezzo che come crea è anche capace di distruggere, ma in un’ottica generale direi che non si deve utilizzare solo per giocare o guardare video su Youtube: dato il suo potenziale, la gente potrebbe sfruttarlo per cambiare le cose, per studiare, per creare, o per lo meno per evolversi a livello sociale.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Nella mia vita privata devo molto all’amicizia con Salvatore Foglia e Filippo d’Agostino, entrambi appassionati di musica e colleghi: con loro ho superato momenti difficili e gioito in momenti brillanti. Oltre a loro, tra gli altri che mi sopportano e supportano devo menzionare 14anger, Luca d’Arle, ma anche Ken Karter ed Electric Indigo.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Ehhh rispondo solo dicendo che se avessi ricevuto un euro per ogni situazione assurda che mi è capitata, adesso sarei miliardario! (ride)
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Io vivo in Germania da ormai sedici anni quindi con la scena musicale italiana non ho molto a che fare, sono più inserito in quella tedesca, per ovvie ragioni.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Dopo aver suonato all’Arena e al Tresor e aver raggiunto, come dire, un traguardo per me molto importante, adesso ho intenzione di passare più tempo a dedicarmi alla sintesi del suono, concentrandomi su una produzione più accurata. Nel 2017 ho in programmi di far uscire il mio primo EP sulla Label berlinese Advanced. Ho in mente anche altri progetti, ma tutto è ancora da definire e io non vado di fretta.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
[Pic by Martina Kohnova]