Andreas Gursky e Richard Michael Hawtin: un fotografo di stanza a Dusseldorf e un producer canadese, accomunati non solo dall’uso della tecnologia digitale, dall’amore per la ripetizione e da un’apparente tendenza all’astrazione, ma anche e soprattutto da una visione comune dell’arte, fatta non di compartimenti stagni ma di fluide e affascinanti contaminazioni.
“Not Abstract II”, l’esposizione di Gursky alla Gagosian di New York (10 Novembre – 23 Dicembre) è la perfetta intersezione di due mondi, quello dell’arte visiva e quello della musica; i due avevano già collaborato per “Not Abstract” ospitata dal K20 di Dusseldorf, e per la mostra newyorkese Hawtin ha riadattato e aggiornato quella stessa composizione sonora.
Tutto è studiato fino all’ultimo dettaglio: il suono minimalista non è elemento di disturbo ma di accompagnamento alle immagini di città, folle, pannelli solari e altri prodotti disposti in indistinte serie, tanto da trasformarsi ad un certo punto in nulla più che un respiro, ed è diffuso direttamente “dalle pareti”, così che i visitatori non vengano distratti dalla vista di casse o altoparlanti.
“Not Abstract II” si presenta come un evento davvero imperdibile, un’esperienza unica riservata, per ora, a quei fortunati di stanza (o passaggio) nella Grande Mela.