Un esempio perfetto di come dovrebbe essere un dj/producer: pacato, educatissimo, umile, gentile, ma al tempo stesso grande ascoltatore, molto deciso nel cercare una “sua” voce, pronto a mettersi in gioco, attento a cogliere le occasioni, con una visione – personale e musicale – che va oltre gli stagni di casa nostra e l’affannoso tentativo di farsi strada nella club culture costi quel che costi inseguendo il trend del momento. Nulla di strano quindi che Lorenzo BITW abbia già appuntato sul petto diverse medaglie vere (ad esempio, finire nei palinsesti di Rinse FM ed NTS Radio); altre, ne siamo davvero sicuri, arriveranno presto. Ecco i suoi Passi, tra Nirvana e chiavi lanciate dalla finestra…
Ascolta Signal Hills #121 Lorenzo BITW for Giant Steps” su Spreaker.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
“Smells Like Teen Spirit” dei Nirvana.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Vedere il live di Aphex Twin al Parco della Venaria a Torino, a Traffic Festival.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Penso estate del 2014: mi sentivo molto perso, non avevo nulla in mano né delle canzoni né nulla che mi legasse particolarmente ad un sound o ad un artista. Ero molto lento nel produrre pezzi nuovi e anche svogliato, ricordo un viaggio in Grecia dove ho ascoltato pochissima musica. Non vivo un rapporto facile con la musica, è un rapporto di amore ed odio e non è facile conviverci. Diciamo forse quel periodo me lo ricordo come uno dei momenti più bui.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Essermi trasferito in Inghilterra dove ho vissuto per due anni a Leeds. Oltre ad essere stata un esperienza molto utile sotto tanti aspetti ho avuto un impatto diretto con la scena inglese. Essere stato in radio per le prime volte ad esempio, ho anche tenuto uno show su Frequency, una radio pirata che non esiste più: un’esperienza molto formativa e divertente, per farsi aprire la porta bisognava telefonare al dj che teneva lo show prima di te e poi lui ti lanciava le chiavi dalla finestra…
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
La fotografia è stata un’altra grande mia passione che per vari motivi non sono più riuscito a sviluppare, con un po’ di rimpianto. Ma non si sa mai, magari la riprendo in mano. Poi lingue straniere: ho studiato e mi sono anche laureato in Lingue, e di recente sto pensando di rimettermi a studiare.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Essere stato in studio con Taiwan mc dei Chinese man e non avere concluso nulla di buono. Era a Roma per una data ed è stato a studio di amici alla fine abbiamo cazzegiato tutto il tempo… Abbiamo provato a registrare qualcosa, ma senza grandi risultati.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Nirvana – Bleach
Africa Hi Tech – 93 Million Miles
Skream – Skream!
Smashing Pumpkins – Mellon Collie & infinite sadness
Flying Lotus – Reset
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Film: “Ocean’s Eleven” e “Twelve”, “The Snatch”, “Eternal Sunshine Of The Spotless Mind”, “Operazione San Gennaro”, “Berlinguer ti voglio bene”. Libri: “Moby Dick”, “I racconti di San Pietroburgo” di Gogol, “Il cavaliere inesistente” di Calvino, “Teorema” di Pasolini.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Non so bene ma penso che sia il fatto di essere apprezzato in Inghilterra e di riuscire ad avere un piccolo seguito lì all’interno di una certa scena. Sono stato affascinato dalle radio inglesi negli ultimi cinque, sei anni e avere la possibilità di avere uno spazio su Rinse Fm è stato veramente una bella soddisfazione. Non so è qualcosa che ho sempre voluto ma non me l’aspettavo quando è arrivata, forse è stato bello proprio per quello. Qua ti linko una piccola playlist dei vari shows che ho fatto finora su Rinse
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Non so se sono riuscito ad assimilarla bene, è veramente una presenza costante, quasi ingombrante. Sempre più spesso senti considerare il peso di un artista rispetto ad un altro in base al numero dei followers o dei likes che ha, inizialmente non me ne curavo ma adesso ne sento anche io una grande influenza. Diciamo che cerco di rimanere legato alla realtà e alla vita quotidiana, ma internet sta occupando gran parte delle nostre vite.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Sono tanti ma voglio parlare di artisti con cui sto collaborando o con cui ho collaborato in passato come Wallwork e TSVI di Nervous Horizon, Nan Kolè, Rastronaut di Enchufada, Orgasmic di Sound Pellegrino. Sogno nel cassetto condividere una giornata in studio con Sun Ra: chissà cosa sarebbe uscito fuori.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Essere scambiato per Chris Lorenzo in Inghilterra, dove lui è molto famoso ma fa musica completamente diversa dalla mia. Una volta uno mi fa “Ma io conosco i tuoi brani ti ho visto che suoni a Birmingham”, madonna che imbarazzo, io non c’ero mai stato a Birmingham… Mi è capitato varie volte in inghilterra di essere scambiato per lui: diciamo anche che vivevo in Inghilterra proprio mentre lui stava avendo più successo.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Un certo modo di copiare le cose che dimostra il fatto che non c’è originalità e ci rifacciamo troppo a dei modelli esteri, e questo accade non solo nella musica elettronica ma anche in altri generi. Lo sento molto nel rap italiano, che ha perso moltissimo la sua spinta originale, ma anche nel rock. Sembra che abbiamo paura ha proporre cose nostre “italiane”. Penso a due italiani invece che sono andati controtendenza come Clap Clap e Lorenzo Senni: entrambi hanno portato generi nuovi e hanno proposto qualcosa di loro e mi sembra che questo abbia pagato.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sto lavorando ad un EP che uscirà il prossimo anno ma non posso dire molto al riguardo. Deve essere un EP “mio”: ci saranno varie collaborazioni, ma sopratutto ci deve essere la mia impronta. Lavoro anche a featuring e remix che usciranno a breve, poi voglio riallaciare il rapporto con i video: ovvero da dove ho iniziato, quando suonavo come dj in picccoli locali a Roma e avevo infatti sempre dei visuals creati apposta da un ragazzo con cui condividevo un progetto (BeatBuilders per i più nostalgici forse qualcuno se lo ricorderà).
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.
Questo è il set a cui sono più legato, la mia prima trasmissione su Rinse. Due ore dove ho selezionato tutto quello che mi piace, è dello scorso luglio ma sono molto contento ancora di come suona