Si fa troppo spesso l’errore di parlare di Torino solo a ridosso e immediatamente dopo l’uno-due devastante costituito da Club To Club e Jazz Refound. La verità, però, è un’altra: benché il tessuto del clubbing sia cambiato inesorabilmente da quando la città è stata privata dei Murazzi, esistono ancora delle realtà in grado di far ballare e divertire il capoluogo sabaudo. Tra queste c’è Outcast, che solo negli ultimi mesi ha ospitato Mike Shannon, John Dimas, Jeremy Underground, Rhadoo, il trio Mandar e il back-to-back tra Onur Ozer e Binh, e che oggi è sulle nostre pagine grazie alle parole di Bakked, uno dei suoi resident di maggior talento. Buona lettura e, soprattutto, buon ascolto!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
“Release” di Portable, dall’EP “Knowone Can Take Away” su Perlon. Si tratta di uno dei primissimi dischi che ho comprato tanti anni fa e che ancora adesso, ogni volta che lo ascolto, mi fa tornare indietro col tempo a pensare a quanti bei ricordi mi legano ad esso.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Ho capito che la musica sarebbe stata una parte fondamentale della mia vita quando, senza rendermene conto tutto, il tempo libero che avevo lo passavo nell’ascoltare musica. Praticamente era sempre di sottofondo in ogni cosa che facevo durante una mia classica giornata. Poi suonandola ho capito realmente che era una delle poche cose che mi faceva stare bene.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Sinceramente penso di non avere avuto grossi momenti di crisi…sì certo, ci sono quei momenti dove non trovi l’ ispirazione e quei momenti possono durare anche tanto, però penso si tratti di cose normali. Forse il cosiddetto momento di crisi per me è stato all inizio dove comunque devi essere più costante nel cercare di imparare, ma per il resto penso di non averne avuti di davvero significativi.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Penso in modo molto sincero che i momenti più importanti sono quelli che sto vivendo adesso, anche perché è da poco che grazie al mio gruppo Outcast ho la possibilità di provare emozioni nuove suonando insieme ad altri artisti che seguo da diverso tempo.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Le altre mie passioni sono sicuramente guardare film, guardare serie tv e i miei due animali. Purtroppo lavorando e dedicando tanto tempo alla musica mi rimane poco tempo per fare altro.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Penso di non avere rimpianti per adesso, ma forse l’unico può essere il fatto di non aver iniziato molto prima a coltivare la mia passione par la musica.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Amy Whinehouse “Frank”
Linkin Park “Hybrid Theory”
Subsonica “Nel Vuoto Per Mano
Max Graef & Glenn Astro “The Yard Work Simulator”
Skee Mask “Shred”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Sono un amante del cinema e delle serie tv, due dei miei film preferiti che mi sento di consigliare sono “2001 – Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick e “L’odio (La Haine)” di Mathieu Kassovitz.
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Il risultato artistico di cui vado più fiero adesso è sicuramente che uno degli artisti che seguo da diverso tempo, Petre Inspirescu, abbia suonato un brano che ho fatto con un mio caro amico.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Penso che internet sia un posto bellissimo perché comunque ha dato la possibilità a me e penso anche a tante altre persone di saperne sempre di più su qualsiasi argomento ci possa interessare, ma allo stesso tempo penso anche che è una delle cose che ci ha reso schiavi di tutto ciò senza rendercene conto.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Uno dei dj con cui mi piacerebbe condividere i miei obbiettivi è sicuramente Ricardo Villalobos, uno degli artisti che seguo da più tempo e che mi ha regalato tantissime emozioni e che con la sua musica mi accompagna anche nella vita di tutti i giorni.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Parlando della parte musicale, penso di non aver ancora vissuto situazioni assurde fin ora.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Sinceramente non mi da fastidio niente, finche ho la possibilità di esprimermi mi va bene così.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
I miei prossimi progetti sono di continuare a sperimentare cose nuove e coltivare al meglio questa mia passione
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.