“La cosa divertente è che tutti questi cinque artisti sono molto apprezzati. La cosa meno divertente è che non lo sono in Italia. Non come dovrebbero. Non chiedetemi il motivo. O forse si? Insomma, io trovo sia un vero peccato che questi esponenti della scena tropical / elettronica non abbiano un seguito nel bel paese. Cazzo siamo i fottuti terroni d’Europa, siamo latini, siamo calienti, non capisco perché questa musica non possa funzionare nei tanti bei festival che ormai abbiamo.”
Con mezza Italia a pezzi con l’influenza più carogna degli ultimi anni, mentre gli allettati sognano vacanze al mare piuttosto che bombe di paracetamolo, torna Cinque Talenti e questa volta lo fa con uno degli artisti elettronici italiani più amati e stimati della penisola: Andrea Mangia, in arte Populous. Con lui facciamo un tuffo nel suono tropicale che più ama, quello che colpevolmente snobbiamo e lasciamo fare fortuna all’estero.
Da Lima (Perù), un duo che ha preso la cumbia psichedelica e l’ha portata in territori oscuri ed elettronici. D’altronde loro due sono dei fan incalliti di tutta la cara vecchia braindance di scuola Warp, Rephlex e Planet Mu. Il loro ultimo album “Siete Raices” è uscito qualche mese fa su Enchufada, la label di Branko dei Buraka Som Sistema.
Questo ragazzo viene da Brescia. Sì, è italiano ed è una vergogna che faccia quasi tutte le sue date all’estero. Eppure ha produzioni uscite per labels culto come la Compost, Wonderwheel, Defected e la Brownswood di Gilles Petersen.
Quando ascolto qualsiasi produzione di Robin mi viene da chiudere tutto e andare via. È talmente talentuoso nello scegliere i suoni (quei bassi gommosi!!) da essere quasi illegale. La sua è una cumbia lenta ma danzabilissima, piena di groove e delay da diventare ipnotica come il dub. Un po d’erba e il viaggio è assicurato!
Ho scoperto la sua musica tramite la sempre lungimirante Bad Panda Records. La scoperta è avvenuta proprio nel periodo in cui facevo ricerca sui nuovi suoni dal mondo ed è stato bello scoprire tutto questo fermento attorno alla scena di Buonos Aires. Inoltre Agustin, assieme a El Buho, ha anche questo duo chiamato History Of Colour. Qualità sempre altissima.
Forse dei cinque nomi lui è il più conosciuto. M’ero sempre chiesto come mai non lo chiamassero a suonare qui da noi, poi quest’estate vengo a sapere che avrebbe fatto un dj set in Valle d’Itria, a un’ora da casa. Carico l’auto di amici e parte la festa. Tutti felici, tutti contenti, tutti presi bene.