Il vaporwave è storicamente considerato uno dei primi generi nati, cresciuti e, a detta di qualcuno, morti interamente in rete: non troverete release stampate su supporto fisico né (salvo rarissimi casi) performance dal vivo neanche cercando bene, ma solo uscite digitali, il più delle volte su Bandcamp, o più spesso video su Youtube, in cui l’aspetto visivo è una componente importante almeno tanto quanto quello musicale.
Probabilmente a causa della sua forte componente di recupero dell’edonismo del passato recente, poi, è un genere che ha trovato terreno fertile in Italia: gli anni d’oro di Canale 5, Italia 1 e Retequattro sono fonti di ispirazione estetica pressoché inesauribili e hanno quindi fatto in modo che su Youtube e non solo iniziassero a spuntare come funghi video vaporwave ispirati a Maurizio Costanzo, a Bim Bum Bam o alla Cedrata Tassoni, che peraltro ha colto la palla al balzo sulla propria .
Nel panorama italiano, uno degli artisti più ispirati è senza dubbio Sixthclone, che con i suoi video a base di vapore italico è tra i migliori in circolazione nel mischiare le sensazioni rassicuranti delle immagini della nostra infanzia con l’atmosfera onirica e vagamente inquietante che caratterizza le vette più alte del vaporwave.
Provate a guardare il suo edit di “Figli Delle Stelle” di Alan Sorrenti, quindi, e non avere un malinconico groppo in gola alla fine, ma non dite che non vi avevamo avvertiti: noi, dal canto nostro, rapiti dalla curiosità, abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con lui.
Chi sei, da dove vieni, cosa fai, quanti anni hai?
Mi chiamo Danilo e vengo dalla provincia di Viterbo. Sono da sempre appassionato di musica in ogni sua forma e sfumatura, tanto da decidere un giorno di cominciare a creare qualcosa di mio, che rispecchiasse i miei gusti. Così ho dato inizio al progetto “Sixthclone”.
Com’è stato il tuo primo approccio con la scena Vaporwave? Ti sei avvicinato prima alla musica, all’aspetto A e s t h e t i c o // oppure a entrambi contemporaneamente?
In realtà seguivo già da qualche anno questa nuova corrente artistica ma ne conoscevo soltanto il lato estetico, guardavo con stupore e curiosità le immagini surreali postate da alcuni blogger su Tumblr o 4chan, poi ho scoperto il movimento musicale che ne faceva seguito e sono stato attirato definitivamente da questo vortice.
Sul tuo canale Youtube, oltre alle cose Vaporwave più recenti, ci sono remix Chiptune dei Prodigy e produzioni originali hardcore: se ti facessi la difficilissima domanda di descrivere il tuo gusto musicale, come risponderesti? Che musica ti piace? Che musica fai?
Domanda complicata, sono un po’ come il “viandante sul mare di nebbia”, sono sempre in perlustrazione e ascolto di tutto: dal metal all’elettronica, dalla musica classica alla moderna, passando per i crossover più estremi o per le sperimentazioni meno conosciute. La musica che produco riflette la mia natura esplorativa, quindi non mi sento di catalogarla, faccio semplicemente “musica elettronica”.
Quando hai iniziato ad avere un rapporto più attivo con la musica e i video, anziché quello da semplice fruitore? Ricordi un momento in particolare che ti ha scatenato la voglia di fare qualcosa di tuo?
La voglia di fare qualcosa di mio c’è sempre stata, ma credo di poter identificare il momento cruciale quando mi capitò fra le mani “Music 2000” per la PlayStation 1, un gioco/programma che ti metteva a disposizione un vero e proprio strumento per la composizione di basi musicali, seppur con tutte le limitazioni dei 16bit e la scarna libreria sonora.
Hai altri progetti legati alla musica e al videomaking oltre a Sixthclone?
Per il momento no, convergo tutte le mie idee nel progetto Sixthclone.
I tuoi video Vaporwave, soprattutto quello della sigla di Bim Bum Bam e quello di Figli Delle Stelle, hanno qualcosa di vagamente inquietante dietro l’aspetto onirico che li contraddistingue: è intenzionale? Ce lo vedo solo io o c’è veramente un qualcosa di disturbante nel modo in cui trasformi la musica e le immagini di quando ero (eravamo?) piccolo?
Assolutamente intenzionale. È un po’ il mio marchio di fabbrica, cerco di ricreare quell’effetto evanescente, etereo e surreale che hanno i vecchi ricordi o anche i sogni nella nostra mente. Mi piace dare quel tocco di atmosfera malsana e misteriosa in quasi tutto quello che faccio, “Mediaset.zip” ne è l’esempio più chiaro.
C’è un motivo per cui privilegi, come fonte di ispirazione, la musica e la televisione italiana? Non hai mai pensato di provare a confrontarti con un pubblico più ampio anziché quello solo italiano?
Prediligo principalmente la televisione italiana perché è qualcosa che, nel bene o nel male, ho vissuto sulla mia pelle sin da piccolo e quindi trovo maggiori motivazioni nel prendere spunto da questa categoria, ma non escludo lavori più “internazionali” in futuro.
Sei mai stato contattato dagli autori delle versioni originali dei tuoi video? Che ne so, da Mediaset per la sigla di Bim Bum Bam o da Alan Sorrenti.
Per il momento no, anche perché sono un pesce relativamente piccolo nel mare di internet.
Ci sono altri artisti, non necessariamente legati al contesto Vaporwave, a cui ti senti particolarmente vicino o con cui vorresti collaborare?
Ho molta stima per tutti quegli artisti che riescono a non porsi limiti creativi, a tal proposito cito personaggi come Cyriak (un compositore/animatore assolutamente folle e geniale), Mike Diva (compositore, regista e designer) e Mick Gordon (compositore, sound designer e polistrumentista). Nel panorama nostrano, specie nella community di Youtube, trovo molte affinità con Christian Ice.
Hai già in mente delle altre idee per progetti futuri?
Ho talmente tante idee in testa che dovrei davvero “clonarmi” per realizzarle tutte, purtroppo non posso ancora farlo perciò cercherò pian piano di concretizzare quello che mi passa in mente.