“Una label non tradizionale”, così Tommy Four Seven definisce 47, la sua creatura nata poco più di due anni fa in concomitanza di una serie di eventi omonimi organizzati all’ Arena di Berlino. 47 oggi è una label da un concept chiaro e definito, coerente e per certi versi innovativa vista la sua puntuale tendenza allo scostarsi dalla classica techno club-orientata. A pochi giorni dall’uscita numero 9 del catalogo, che segnerà anche l’inizio di una nuova era per la label, visto che per la prima volta non si tratterà di un Various Artist EP, ma di un solo EP ad opera di Headless Horseman, abbiamo intervistato Tommy Four Seven per uno dei nostri “Beyond The Label”, ripercorrendo con lui il percorso che la sua 47 ha svolto, dai dubbi iniziali delle origini, al successo di oggi, fino alla nascita di “Numerology”, il nuovo concept party legato alla label e in procinto di partire nella capitale tedesca in una location esclusiva.
Dopo essere uscito su diverse label importanti, nel 2015 hai deciso di lanciare una nuova serie di party accompagnata dalla nascita dell’omonima label, 47. Nel giro di pochissimo tempo, il party ha funzionato e ha preso piede anche al di fuori di Berlino, raggiungendo in tempi più recenti Parigi e Amsterdam. Per quanto riguarda la label invece, è pronta l’uscita numero 9 del catalogo. Mi sembra chiaro che ora come ora, le due cose stiano viaggiando su due binari paralleli; ma qual era l’idea iniziale? Intendo dire qual era la cosa sul quale puntavi di più? Riuscire a formare una label di qualità, con uscite di livello o arrivare ad organizzare party sempre migliori in giro per l’Europa per far conoscere il tuo sound?
L’idea iniziale era quella di concentrarsi su un party con cadenza regolare a Berlino che fosse abbinato anche con la serie di EP Various Artist. Non c’è mai stato davvero un piano iniziale per costruire una label “tradizionale”. Tuttavia, ora che sono passati 2 anni, sento come se sia arrivato il momento giusto per sviluppare ulteriormente le cose, a cominciare dalla serie EP da solista.
Mi sembra di percepire che in concomitanza con la nascita di 47, il tuo lato artistico abbia subito un cambiamento, leggero all’inizio e sempre maggiore nel corso del tempo. E’ possibile vedere come siano cambiati anche gli artisti con i quali collabori: se prima il tuo nome compariva accanto a quello di artisti quali Chris Liebing o Speedy J, ora ce ne sono di altri… è stato un cambiamento voluto o che è avvenuto più che altro in modo naturale, come risultato della tua evoluzione artistica nel corso del tempo?
Quando ho lanciato 47, mi sembrava il momento giusto per farlo. Volevo cambiare, anche se in realtà, questa, è una cosa che mi sembra del tutto naturale, come il crescere nella vita. Penso anche che avere una nuova piattaforma mi ha ispirato molto in studio, e a quel tempo, anche i mei obiettivi sembravano valorizzati. Non dovevo pensare più tutto il giorno a preparare EP, sentivo di poter realizzare al meglio anche altri impegni, come le esibizioni da DJ per esempio o la scrittura con Alain (Alain Paul ndr) come “These Hidden Hands”. Lo scrivere solo una traccia per volta per i VA EP di 47 poi, mi ha dato l’opportunità di mescolare le cose e di non ripetere sempre le stesse idee.
Spesso le label che raggiungono maggiore importanza e visibilità sono quelle che si concentrano su un numero ristretto di artisti. Nel caso di 47 invece, mi sembra tu abbia deciso di utilizzare un percorso diverso che coinvolge un numero di artisti più ampio anche se attentamente selezionato. Ma come e perché scegli gli artisti con il quale collaborare? Cosa cerchi in un produttore o in una traccia per la label?
Come ho già detto in precedenza, 47 non è mai stata un’etichetta tradizionale… tutto è iniziato con una serie di EP prodotti dalle guest dei party organizzati a Berlino. Ecco perché – nonostante la label sia relativamente giovane – il numero di artisti coinvolti non è così piccolo. Quando ho scelto di invitare qualche artista in ogni caso, è stato sempre qualcuno nel quale ho creduto e con il quale sentivo di essere connesso musicalmente.
Dal punto di vista personale e strettamente soggettivo, in che modo senti di identificarti con la tua label? Qual è il lato del tuo carattere che più si identifica in 47?
In tutto ciò, sto cercando di mostrare la mia personale visione della scena e con questo, credo si possa percepire chiaramente il mio gusto nella techno, che sarà ancor più chiaro con la imminente serie di EP da solista. Inoltre, mi piace pensare che l’etichetta rifletta il più delicato lato creativo della mia personalità.
Hai mai avuto dei dubbi nel lanciare 47? Nel 2011 avevi chiuso Shooting Elvis, la tua label personale a quei tempi, e dopo di ciò, nel corso degli anni, eri riuscito comunque ad affermarti come un nome importante della scena. Non avevi paura di lasciare qualcosa che avevi già per un percorso nuovo e sconosciuto che sarebbe potuto rivelarsi sbagliato?
Shooting Elvis si rivelò adatta a quei tempi perché mi servì come mezzo per rilasciare la musica che producevo laddove nessuno voleva farlo. Questa idea poi, alla fine, portò anche dei frutti, visto che riuscii a catturare l’attenzione di persone come Speedy J e Chris Liebing, che mi chiesero di rilasciare musica sulle loro rispettive label. Si, probabilmente sarebbe stato più facile continuare a pubblicare musica in questo modo, ma ho sentito come fosse il momento giusto per fare qualcosa di nuovo. Come puoi immaginare, sicuramente ci sono stati dei dubbi agli inizi di 47, perché come dici tu, non si sa mai cosa si otterrà da una nuova idea… tuttavia, ho sempre pienamente creduto nel concept di questo progetto, e alla fine si è rivelato più forte di qualsiasi dubbio.
Sebbene 47 sia una label relativamente giovane ancora, qual è stato il momento più importante che ha vissuto finora? Qual è la release che ti rende più orgoglioso?
È sempre un grande momento ogni volta che ricevo il test press di una release prossima all’uscita. Ora, sono super felice per il primo EP da solista di Headless Horseman. Lui è uno di quegli artisti che ammiro e rispetto enormemente.
L’ultimissima novità in procinto di nascere di 47, è “Numerology”. Ci spieghi cos’è?
“Numerology” è un nuovo concetto di party che lanceremo a Berlino il 28 aprile. Situato nel bunker di una vecchia fabbrica di monete, la lista di artisti coinvolti è stata scavata tra le mie più grandi ispirazioni e potrebbe scostarsi da ciò che ci si aspetta. Non sarà il tipico evento techno, esploreremo diversi lati della musica elettronica. Per il primo party, la lista degli artisti sarà composta da Surgeon, Demdike Stare, Headless Horseman, Killawatt, Lower Order Ethics, Alessandro Adriani, She Made Monster, LGHTWGHT, e il debutto di Phase Fatale con il suo nuovo alias Sekunde.
L’ultima domanda è quella che proprio non posso evitare di farti, quella che deve essere sempre presente in un “Beyond The Label”. Come vedi 47 nel futuro? Qual è la strada che hai intenzione di percorrere?
Visto che lavorerò con un numero più ristretto di persone, sicuramente vedo 47 diventare una label più tradizionale. Mentre per il mio nuovo concept party, “Numerology” appunto, inizialmente sarà organizzato a Berlino e poi potrebbe diventare divertente portarlo anche in altre città all’estero. Il resto… chi lo sa?
English Version
“A non-traditional label “, that’s how Tommy Four Seven defines 47, his project born slightly more than two years ago in connection with a series of namesake events organized at the Arena Club in Berlin. Today 47 is a label of a clear and defined concept, consistent and in some ways innovative considering its punctual tendency to deviate from the classical club-oriented techno. A few days from the release of number 9 of the catalogue, which will also mark the beginning of a new era for the label, due to the fact that for the first time it will not be a Various Artist EP, but a solo EP by Headless Horseman, we interviewed Tommy Four Seven for one of our “Beyond the Label” articles, retracing with him the path that his 47 carried out, from the initial doubts at the origin, to the nowadays success, until the birth of “Numerology,” the new concept party linked to the label, and taking off in the German capital at an exclusive location.
After achieving success under various labels, in 2015 you decided to launch a new series of events accompanied by the birth of the homonymous label, 47. In a very short time the party ran and became established even outside of Berlin reaching more recently also Paris and Amsterdam. 47 is now preparing it’s 9th release of the catalog. It’s clear right now how the party and label are working parallel to one another; initially what were you more focused on? Did you want to be able to form a quality label or your intention was the one to raising the bar organizing party all around the Europe to raise awareness of your sound?
The initial idea was to focus on the regular party in Berlin which was also combined with the Various Artist EP series. There was never really a plan to build a traditional label. However, now 2 years has past, it feels like the right time to develop things further, starting with the solo EP series.
I feel that at the same time with the birth of 47 your artistic side has undergone a slight change at the beginning increasing over time. It’s also clear to see how the artists with whom you work changed: if few years ago your name appeared alongside artists such as Chris Liebing or Speedy J, nowadays the names are others. Was this a change that you felt to want or is it occurred mostly in a natural way as a result of your artistic evolution over time?
When I launched 47, it felt like the right time. I wanted change, though that’s something which I feel is only natural as we grow in life. I also think having a new platform inspired me in the studio. My focus seemed to improve because I was not thinking about writing a full EP all the time. It also felt achievable alongside other commitments such as performing as a DJ and writing with Alain as These Hidden Hands. Writing just one track for every VA EP gave me the opportunity to mix things up and not repeat the same ideas.
Very often labels that reach more importance and visibility are those that focus on a limited number of artists. In the case of 47 instead it seems to me you’ve decided to use a different approach which involves a broader group of artists although carefully selected. How and why did you choose the artists with whom to collaborate? What do you look for in a producer or in a track for the label?
As I mentioned earlier, 47 was never a traditional label and began with a series of EPs based on the guests from the Berlin events. That’s why – despite the label’s young age – there’s a quite a few different artists connected to it. When choosing artists to invite, it was really just about who I believed in and who I connected with musically
From your personal point of view, how do you identify with your label? What’s the aspect of your personality that best can describe 47?
I’m trying to represent my own vision for the scene and I think you can hear my taste in techno, especially with the forth coming solo EPs. I like to think the label reflects the more serious, creative side of my personality.
Have you ever had any doubts about the launch of 47? In 2011 you closed your old own label Shooting Elvis, and after that during the years you became an important personality on the techno scene. You didn’t have fear to leave something for a new and unknown path that could have been wrong?
Shooting Elvis served as a suitable vehicle for me to release music no-one wanted to sign, as I didn’t really fit in. This idea ultimately paid off because it caught the attention of people like Speedy J and Chris Liebing, who later asked me to release music on their own labels. It would have perhaps been easier to continue releasing music this way but it felt like the right time to do something new. As you might imagine, there was an element of doubt in the beginning of 47 because you never know how a new idea will be received. However, I fully believed in the concept which, thankfully, was stronger than any doubt.
Although 47 is a relatively young label, what’s the most important moment that has lived so far? What is the release that makes you mostly proud?
It’s always a great moment whenever I get a test press of an upcoming release. I am super happy with the first solo EP by Headless Horseman, as HH is an artist I admire and hugely respect.
The latest news about 47 is the born of “Numerology”. Could you explain us what is it?
Numerology is a new event concept launching in Berlin on April 28th. Located in the bunker of an old coin factory, the bookings will be delve deeper into my inspirations and away from what some might expect. This isn’t your typical techno event and it’s about exploring diversity in electronic music. For the launch night, guests include, Surgeon, Demdike Stare, Headless Horseman, Oake, Killawatt, Lower Order Ethics, Alessandro Adriani, She Made Monster, LGHTWGHT and the debut of Phase Fatale’s new alias ‘Sekunde’.
The last question is the one that I just cannot skip, the one that must always be done in a “Beyond The Label”. How do you see 47 in the future? What is the road that you’re going to go?
I see 47 becoming more of a traditional label in the sense I’ll be working with a core group of people. Whilst my new event concept, Numerology, will initially take place in Berlin, I think it might be fun to take this further and into other countries. The rest… who knows?