Non dite che non ve l’aspettavate: siamo convinti che ieri, il nove maggio, dozzine di persone abbiano passato la giornata a fare refresh compulsivamente sulla fan page e sul tumblr di Liberato, e verso sera finalmente lui (o lei? o loro?) hanno tenuto fede alle aspettative, pubblicando su Youtube una traccia nuova, “Tu T’e Scurdat’ ‘E Me”.
Estiva, tropicaleggiante più di “Nove Maggio” ma comunque sempre freschissima e di respiro internazionalissimo, è un ottimo proseguimento della via partenopea alla trap che l’anonimo produttore aveva tracciato col primo singolo.
Ma parlare di Liberato limitandosi al, pur interessantissimo, aspetto musicale, sarebbe molto miope: Liberato è un progetto molto più articolato che “solo” un paio di tracce molto ben prodotte.
Innanzitutto, c’è da considerare l’aspetto del videomaking, sempre molto curato e che contribuisce in maniera fondamentale a costruire l’identità artistica legata a doppio filo a Napoli, al Napoli e a molti luoghi e stereotipi partenopei, ma quello che probabilmente più di tutto sta alimentando l’hype colossale attorno a Liberato è il suo anonimato.
È apparso praticamente dal nulla, nessuno sa chi sia, chi sa tace e il mistero si infittisce sempre più, tra teorie, possibili indizi e investigazioni degne di Scotland Yard sia in rete che in giro per Napoli: forse è anche questo a renderlo così attraente per il pubblico, ed è per questo che “Tu T’e Scurdat’ ‘E Me” ha invaso le vostre timeline come un fiume in piena.
Insomma, Liberato sembra essere qualcuno che conosce perfettamente le dinamiche dei contenuti virali e del marketing, oltre a essere un produttore eccellente: la curiosità verso la sua prossima mossa e l’attesa della sua prima apparizione live, venerdì 26 maggio al Mi Ami, continuano a crescere e non vediamo l’ora di vedere cosa succederà.