Ci sono determinati periodi dell’anno in cui si potrebbe sentire il bisogno, l’esigenza di trovare qualcosa di cantato in italiano da imparare a memoria, da mettere nelle cuffie e ricantare fino allo sfinimento. Perché va bene l’oltranzismo elettronico, va bene un approccio intellettuale alla musica e non tradire (troppo) le proprie emozioni, va benissimo Jlin che prende 8.8 su Pitchfork; però questo periodo in cui le giornate si allungano, ecco, è opinione di chi scrive che qualcosa da cantare mentre cammini in spiaggia può fare bene, molto bene. Ed è qui che Cosmo entra in ballo.
Presentato in diretta Facebook ieri notte direttamente da casa sua, tra bottiglie di amaro e Astro (il gatto, non il festival) che gironzola per casa, in una sorta di countdown tipo Capodanno è stato annunciato l’arrivo a mezzanotte in punto su Spotify di “Sei la mia città”. Bastano davvero due ascolti e il pezzo “entra dentro”, proprio come viene detto nel testo. Una canzone dedicata ad Ivrea, un atto d’amore declinato in più episodi.
Le regole del tormentone ci sono tutte: un bel carico pre-ritornello con quel “cazzo se mi piaci” che fa tanto “Lorenzo 1992” (e che effettivamente è anche cantato da Lorenzo, precisamente al minuto 2.18); il ritornello semplice semplice, si memorizza subito; musicalmente si sta sempre dalle parti de “L’ultima festa”. Una linea di basso corposa, la cassa di matrice housy (diciamo alla Bicep prima maniera) rendono il pezzo un “ballabile estivo post spiaggia”. Insomma: facile scommettere che lo sentiremo tantissimo per tutta l’estate, e questo al di là di ogni fandom nei confronti di Cosmo (che da parte nostra, storicamente, c’è).