Ci siamo! Finalmente, dopo un’attesa quasi snervante, con il concerto del pioniere del minimalismo musicale Steve Reich al Muziekgebouw aan ‘t Ij di Amsterdam questa sera si aprirà ufficialmente la quinta edizione di un festival di cui abbiamo trattato in lungo e in largo in queste settimane sulle nostre pagine. L’ultima imbeccata che sentiamo di dovere ai nostri lettori, vista la consistenza e complessità notevole della line-up, è quella di suggerire per ogni giorno qualche artista che, per un motivo o per l’altro, non dovreste davvero perdere l’occasione di sentire. Dopo di che l’unica cosa che ci resta da fare è ricordarvi di allacciare bene le cinture di sicurezza, sistemarvi a dovere per il decollo e prepararvi ad un’avventura che difficilmente dimenticherete.
Buon Dekmantel a tutti, ci si vede nella mischia!
Dopo la serata innaugurale del mercoledì, anche il giovedì sarà quasi interamente dedicato a concerti ed esibizioni prettamente da ascolto. Il programma più succoso è sicuramente quello del Muziekgebouw Aan ‘t Ij che proporrà nel giro di poche ore uno dell’altro il nuovo e terzo show della saga Lumière proiettato e composto dal fondatore di Ableton Robert Henke, il live sotto il moniker GAS del talento di Kompakt Volfgang Voigt e i due live più dance-oriented di Fatima Yamaha e Floating Points con il cantante brasiliano Marcos Valle ad intramezzare il tutto in un valzer di emozioni musicali difficilmente eguagliabile. Da valutare anche le conferenze pomeridiane all’Eye, il museo del cinema, dove nel primo pomeriggio Nina Kraviz ed Hunee discuteranno dell’arte del djing ed in seguito verrà proiettato, nella versione in 70mm, il capolavoro senza tempo di Stanley Kubrick “2001 Odissea nello spazio”.
Il primo giorno all’Amsterdamse Bos partirà subito col botto: neanche il tempo di orientarsi che sarà già ora di vedere come Nina Kraviz saprà onorare il set di apertura di un tempio solitamente dedicato ad altre sonorità come il Selectors. Una scommessa moto coraggiosa. Grande curiosità da quelle parti anche per l’avvicendamento dell’ora di cena fra GE-OLOGY e Red Gred col loro mix di hip hop e black music d’altri tempi a fare da papabilissima sorpresa di giornata. Attenzione speciale anche per il bravissimo Byron The Aquarius, impegnato sia nel Greenhouse che nella Boiler Room, così come per uno dei grande padroni di casa, Job Jobse, prima occupato insieme all’inglese Midland a tenere a bada il Main Stage e poi scelto per chiudere la Boiler Room in solitaria, preceduto da un altro nome interessantissimo come Voiski. Da tenere d’occhio anche come saprà approcciarsi Omar S al Main Stage e come Legowelt saprà stregare nell’area ristoro il piccolo stage di Red Light Radio. Per la chiusura la scelta sarà molto ardua: da un lato la maestosa techno di Robert Hood a farla da padrone sotto il clielo del Main Stage, dall’altra un Joe Claussell che torna dopo quattro anni a far scuotere le terga nel Greenhouse.
Anche sabato sarà compito di un grande della techno come Marcel Dettmann fare gli onori di casa aprendo il Selectors, ma se fossimo in voi valuteremmo anche di andare presto nell’UFO e dare un ascolto al back-to-back fra Volvox e Umfang, direttamente da NYC e fra le artiste più interessanti del momento, impegnate poi in serata anche nella Boiler Room. E proprio la sala UFO proporrà quella che forse è la sua giornata migliore, con i dj set dai due estremi del mondo di Anthony Parasole e DJ Nobu affiancati ai live di altissimo livello di Donato Dozzy e Peter Van Hoesen e dell’asse tutto parigino Unforeseen Alliance. Per chi però cercasse arie più compassate, consigliamo di non perdere i dj set di Red Axes e Jon Hopkins nel Main Stage così come l’avvento (per la prima volta) dei padroni di casa di Dekmantel Soundsystem nel Selectors all’ora di cena. A chiudere, a meno che non vogliate essere risucchiati dalle tenebrose e malinconiche atmosfere del live di Arca e Jesse Kanda, il nome da tenere a mente è solo e soltanto uno: Ben UFO.
Il male alle gambe comincerà a farsi insistente e le endorfine dei giorni precedenti tenderanno a lasciare spazio ad una blanda malinconia che si farà più concreta man mano che vi appropinquerete alle ore finali. Bisognerà mettercela tutta per non perdere la bussola e la line up sembra fatta apposta per tenerci tutti incollati fino all’ultimo kick. Il Main Stage da solo meriterebbe una presenza costante per tutto l’arco della giornata, con l’apertura dei nostri amici Stump Valley seguiti dai giovani talenti come Shanti Celeste e Palms Trax e dalla vecchia scuola di Masters At Work e Larry Heard. Cosa volete di più? Ah già, Antal e Hunee in back-to-back a chiudere il festival. Di cosa stiamo parlando insomma? Ma a star bene attenti ci sarà moltissima carne al fuoco anche in tutti gli altri stage: dalle cavalcate pomeridiane di Lena Willikens e Helena Hauff nel Greenhouse (senza contare la chiusura acid di I-F nei panni di Beverly Hills 808303) alle atmosfere leggere di Motor City Drum Ensemble nel Selectors, passando per le fucilate techno dell’UFO con Tijana T, Overmono, Dax J, Karenn, il back-to-back fra Ancient Methods e Vatican Shadow ed il finalone con Surgeon e Regis aka British Murder Boys, uniti nel nome dell’industrial made in UK. Un autentico calderone ricolmo di gioia e musica bellissima in ogni angolo. Resterà solo capire da che parte far pendere il vostro cuore.