Se in questi ultimi anni in tanti ci siamo innamorati dei dischi di Anderson Paak e Fatima, se in radio abbiamo scoperto talenti cristallini come Sampha e Jamie XX, se da quando è uscito “Elaenia” di Floating Points non riusciamo più a smettere di rimettere la puntina tra quei solchi lo dobbiamo anche e non poco ad un bel ragazzotto di Wolverhampton, UK, che risponde al nome di Alexander Nut. Oltre all’avvenenza estetica, infatti, il nostro ha dalla sua almeno altri tre pregi: è un funambolico dj i cui set sono un vero e proprio viaggio nella storia della musica, senza preclusioni di genere, dall’hip hop alla UK house, dal funk all’afrobeat, dal dub alla techno; è un lungimirante conduttore radiofonico che, prima su Rinse FM e ora su NTS, ha contributo a spostare molto in alto la qualità della musica che viaggia nel web; è il coraggioso fondatore, col fido socio Floating Points, di una delle migliori etichette emerse negli ultimi anni, la Eglo Records che ha dato alle stampe, tra gli altri, i lavori seminali di Henry Wu e FunkinEven. Che Nut sia una delle menti più brillanti della sua generazione, capace di farci ballare oggi quello che ascolteremo, compreremo e adoreremo domani, lo capiamo anche da un altro paio di indizi: la storica residenza al leggendario club londinese Plastic People e dal numero di Boiler Room inanellate sia in solitaria che in compagnia di artisti come Karrien Riggins e la stessa Fatima. D’altra parte il sodalizio artistico nato a Londra nel 2008 dall’incontro con Sam Shepherd è un altro indizio cruciale per definire il profilo artistico di questo visionario surfista delle nuove onde sonore. I due, per una di quelle sintonie magiche che capitano raramente, hanno subito deciso di lavorare assieme, condividendo gusti e visioni musicali, in una commistione di attitudine per il futuro e attento amore per il passato che produce continui testacoda tra beats cosmici, nobile spirito dancefloor e soul music che verrà. Tutto quello che la coppia artistica tocca diventa oro, raccogliendo proseliti a livello internazionale. A ben guardare, il collante del loro lavoro è lo stesso che ha fatto di Nut uno dei selezionatori più in voga e influenti del Regno Unito: la capacità di saper discernere la musica con l’anima. Volendoci preparare al meglio per la sua prossima data italiana, organizzata dai tipi di Autentica venerdì 6 ottobre al Full Up di Firenze, abbiamo pensato fosse opportuno fargli qualche domanda per conoscerlo meglio e strappargli succose anticipazioni.
Riavvolgendo il nastro della tua biografia: quando è nato l’amore per la musica e il vizio di comprare dischi?
Il mio amore per la musica mi porta molto indietro nel tempo. Anzi, la mia primissima memoria ha strettamente a che fare con la musica: i miei genitori che in casa ascoltavano Marvin Gaye, Percy Sledge, Sly Stone, The Four Tops e gli altri mostri sacri della Motown. Ai miei due fratelli maggiori devo, invece, un certo eclettismo dato che mi proponevano Heavy Metal, Hip Hop e Dance senzaa soluzione di continuità. Il risultato è che a 12 anni ero ossessionato da Jimi Hendrix e Curtis Mayfield. Durante le scuole superiori la mia passione ha trovato ulteriori sbocchi nei suoni Garage e Jungle/DnB. Credo di aver comprato i primi dischi all’età di 8 o 9 anni. Qualche anno dopo molta produzione musicale si è spostata su CD ma all’età di 16 anni ho ricominciato a comprare vinile anche perché cominciavo ad accarezzare il sogno di fare il dj e volevo arricchire con le mie scelte personali la collezione ereditata da mia madre e mio padre.
Come è avvenuto l’incontro con Floating Points e quando è nata l’idea di fondare insieme la Eglo Records?
È avvenuto tutto per caso. Nel 2007 avevo la mia trasmissione su Rinse FM e, cercando nuovi produttori su Myspace, mi sono imbattuto nella musica di Floating Points e ho impiegato pochissimo a capire che valesse la pena suonarla in radio. Ai tempi facevo esperienza lavorando per una agenzia di PR musicali, Zzonked, con la quale promuovevo artisti come Amy Winehouse, Roots Manuva, J.Dilla e curando la programmazione del Fabric. Ad un certo punto decisi di fondare la mia agenzia di promozione, AYK, con la quale spingevo Hudson Mohawke, Zomby, Shafiq Husayn, Night Slugs e robe simili. Al Plastic People mi occupavo di programmazione e lì mi è capitato di conoscere di persona Floating Points, durante una CDR night. La nostra intesa fece sì che io mi occupassi di alcuni remix per lui e cominciassi a seguire anche publishing e booking. Il passo successivo fu quello di proporre le sue produzioni ad etichette come Polydor, Island ed EMI ma nessuna sembrava interessata. Mi sentivo veramente frustato dal fatto che nessuno capisse realmente la magnificenza del suo talento e quindi, insieme, decidemmo di mettere un po’ di soldi da parte e aprire la nostra etichetta personale. Il resto è storia!
Credi che la qualità eclettica che possiamo apprezzare nei tuoi set sia la stessa che possiamo apprezzare nel catalogo della Eglo?
Penso di sì. In generale non mi piacere essere schiavo di nessuna convenzione. Indipendentemente dal tempo, dai pattern ritmici o dal genere, io bado solo all’anima e all’onesta della musica di cui mi innamoro. Questa attitudine cerco di applicarla sia alle scelte per l’etichetta che al modo in cui costruisco i miei dj set. Ho sempre pensato che l’eclettismo, il cuore e l’anima del Plastic People siano stata la principale influenza per la Eglo.
Sei un presentatore radio molto conosciuto e amato. Ci racconti il tuo amore per questo mezzo e come è nata la trasmissione su NTS?
La radio è cambiata drasticamente negli ultimi anni. Prima era l’unica via di accesso a certa musica underground. Ora ci sono tantissime stazioni e una innumerevole quantità di contenuti egregi. Ho cominciato a trasmettere in una radio pirata quando avevo 17 anni. Si chiamava Skyline FM e si trovava a Wolverhampton, la mia città natale. Ai tempi non era per nulla facile creare una radio o condurre uno show. Tutto questo accadeva prima degli mp3, di iTunes e della rivoluzione digitale. Lavoravo per comprarmi i dischi da suonare in radio e facendo questo rischiavo molto, finendo sempre in situazioni molto precarie: se volevi fare quella merda dovevi metterci lacrime, sudore e sangue. Ora è un po’ più semplice. Da certi punti di vista è una gran cosa, ma da altri si regalano troppe possibilità a quelli che non riescono a fare sul serio o, semplicemente, ci provano. Alla fine, però, non puoi fingere di essere quello che non sei. Trasferitomi a Londra ho ottenuto la mia trasmissione su Rinse FM che ho continuato per otto anni, quando ancora era una radio pirata. Poi è stato naturale spostarmi su NTS, dato che era stata fondata da amici cari con i quali condividevo lo studio. Sono davvero orgoglioso di quello che Femi, Shane, Claire e Sean sono riusciti a fare creando NTS e felicissimo di farne parte. Amo in maniera assoluta la radio. È il mia fetta di paradiso. Rappresenta la fuga come il posto ideale per le mie meditazioni. Mi permette di comunicare nel modo che trovo più confortevole, attraverso la musica e l’arte.
Per definire il tuo stile da dj sono più importanti le competenze tecniche o la versatilità?
Credo che siano importanti entrambe. Tutto dipende da quello che cuoi fare. Dalla musica che vuoi proporre e dagli spazi nei quali lo fai. Non c’è niente di più puro che suonare un disco, dall’inizio alla fine, su un singolo piatto.È qualcosa di religioso. Allo stesso tempo è magico ricontestualizzare lo stesso disco mischiandolo con qualcos’altro. Quando ti riesce bene crei sul dancefloor un’esperienza unica e assolutamente nuova. Ecco perché credo che queste qualità si completino. Se fai schifo fai schifo e nessun buon disco o mirabolante tecnica di mixaggio ti salverà. Se conosci la musica puoi distinguere le cazzate e le mode passeggere. I soldi e la tecnologia hanno reso tutto più semplice ma quella merda non ti regalerà mai un’anima o un’integrità.
Cosa c’è nelle prossime pagine della tua agenda?
Sto lavorando a molte uscite dell’etichetta emi sto concentrando sul management di Fatima. Il suo LP è pronto ad uscire e quindi aspettiamoci un sacco di ottime cose da lei nei prossimi mesi. Anche il nuovo EP di Steve Spacek è in dirittura d’arrivo. Nei prossimi mesi vedranno la luce anche i lavori di K15 e l’album “The Loop” di Shafiq Husayn al quale sto lavorando da anni. Accanto a questa attività continuo ad amare i dj set e la cura di trasmissioni radio e quindi continuerò a coltivare tali passioni. Mi piace molto anche progettare oggetti e dipingere e quindi ho sempre le mani in pasta in qualcosa. Non mi bastano le ore del giorno. Mantenermi creativo mi rende felice.
ENGLISH VERSION
Alexander Nut has made a name for himself as one of the UK’s most diverse and influential Dj’s and tastemakers, blending all corners of the musical spectrum, be it a glimmering prism of late-night futurism or a tropical mix of sun soaked rhythms. Having honed his skills at London’s legendary Plastic People, the highly respected Dj’s unique vision has seen him play to some of the finest dance floors around the globe. An avid record collector, his expansive taste and knowledge draws heavy on influences from House, Soul, Hip Hop, Jazz, Afrobeat, Techno and Funk… uninhibited by tempo or time zone. Alex is also the man behind Eglo Records, the label he co-founded with Floating Points in 2008, home to some of the most exciting, forward thinking music coming out of the UK. Responsible for seminal releases from Henry Wu, Fatima, Funkineven, Steve Spacek, Dego & Kaidi, Shafiq Husayn, Anderson Paak and many more. As well as running the label, Alex is also a somewhat legendary radio show host, serving the airwaves for well over a decade. As one of Rinse FM’s standout Dj’s since it’s early pirate days, he ended his regular Saturday daytime slot after eight straight years, embarking on a new musical chapter over at Dalston’s NTS in 2015, cementing his position as one of the most important selectors in British radio. In the tradition of his Dj forefathers, Alexander Nut plays the game in the name of Peace, Love, Unity and having Fun. Looking forward to his next gig in Florence, curated by Autentica, we asked him some lips in the past and some future plans.
When did you start your love for music and when did you start to buying records?
My love for music goes back as far as i can remember, my earliest memory is of music. My parents listened to a lot of soul and Motown, so i was listening to their records, stuff like Marvin Gaye, Percy Sledge, Sly Stone, The Four Tops etc when i was a child. I also have two older brothers, who had a real mixed taste in music, so i was hearing everything from Heavy Metal to Hip Hop to Dance music growing up… by 12 years old i was obsessed with Jimi Hendrix and Curtis Mayfield. When i got to high school the big thing has Garage, Jungle/DnB and Hip Hop…. so my influences have always been very eclectic. When i was young vinyl was still the format to buy records, so i guess i brought my first vinyl record around 8/9 years old. A few years later everything switched to CD, and then i began buys records again around 16 when i started my aspirations to become a Dj, but i already had a little record collection, plus my parents vinyl, which i still have.
Can you go back in time for us and remember how and when you decide to found Eglo Records with Floating Points?
It all kind of happened by accident. I had the radio show on Rinse FM around 2007 and I was playing Sam/Floating Points music as we were in contact through Myspace, that was how I got a lot of new music for the show, just sourcing fresh producers online. I was working in music PR at the time at a company called Zzonked, I was doing promo for artists like Amy Winehouse, Roots Manuva, J.Dilla etc. I’d also spent some time working at Fabric night club and was playing out around town, so I already had some experience working in the music industry and the club world. I then went on to set up my own music promo company called AYK, where i was doing some of the early promo for artists like Hudson Mohawke, Zomby, Shafiq Husayn, Night Slugs and stuff like that. Around this time I was frequenting Plastic People (where i also worked for a short spell doing the programming) a lot, and eventually met Floating Points in person at the CDR night. I started out managing him and was shopping him around to record labels like Polydor, Island and EMI but no one was really biting. I got him some remix work, sorted him out his publishing deal and began looking after his first Dj bookings and live shows. After a little while it became frustrating because it left like no one else really saw the magnitude of talent that he possessed, so rather than us relying on other people to release his music, we decided to put our money together and release it ourself. The rest is history!
Do you feel is the eclectic quality that we can feel into your set the same that we can experience listening to Eglo’s catalogue?
Pretty much I believe so. I don’t like to be pigeon holed or trapped by any kind of conventions. Regardless of the tempo, drum pattern or genre, as long as its got soul and feels like honest music then i can fuck with it. That applies to both the label and my dj sets. I’ve always maintained that the eclecticism and heart and soul of Plastic People has been the biggest influence on the label.
You are a renowned radio show host. Please, tell us something about your love for this media and the sunday radioshow for NTS.
Well radio has changed a lot over the years, it used to be the only place to hear/access new and underground music. Now there are a lot of stations and a hell of a lot of great content, so its a bit different. I started out on pirate radio when i was 17 on a station called Skyline FM in my hometown of Wolverhampton. Back then it wasn’t easy to start a station, or to get a show. This is all before MP3’s, itunes and Digital radio. I worked to buy records to play on radio, and risked a lot, putting myself in some precarious situations. Back then u had to put in a lot of blood sweat and tears if you wanted to do this shit. It’s a bit easy now, which is great, but it means u get a lot of jokers and chancers. Back then u couldn’t fake it. When i moved to London i got a show on Rinse FM, which was also still a pirate at the time. I absolutely love doing radio, its my little slice or heaven, my escapism and mediation. I get to communicate with the work in the way i feel most comfortable, through music and art. I did Rinse FM for 8 year, and then moved over to NTS as it was run by my friends, and we shared an office together. I was running Eglo and AYK from an office we shared, so i was there from its inception. I’m very proud of what Femi, Shane, Claire and Sean have achieved with NTS, and im grateful to be a part of it.
To define your dj style is more important the technical skills or the versatility?
I think both are important. It really all depends on what you want to do personally. The types of music you play and the spaces you play them. There is nothing more pure than playing records, start to finish on a single turntable, its almost religious. But at the same time its also magic to re-contectualise that same record, and mix it with something else, creating a whole new experience and a seamless journey for the dancefloor. So i think both are important. If your wack your wack, good records or tight mixing wont save you. If you know you know, and you can see there the bullshit and hype. Money and technology has made it easier than ever to become, but that shit cant give you soul or integrity.
What’s next in your agenda?
Just working on a lot of releases with the label and managing Fatima. We have Fatima’s new LP ready to drop, so there will be a lot of new music from her over the coming months. We also have a Steve Spacek EP and LP coming. New stuff from K15, and also the Shafiq Husayn “The Loop” LP, that will hopefully see the light of day, I’ve been working on that one for years. Aside from that i still love Dj’ing and doing radio. So there will be plenty more of that. I also love to do design stuff and paint. So I also have my hands full. There just not enough hours in the day! Staying creative keeps me happy.