Se siete molto distratti Pharrell è giusto quel tizio nero che canticchia in falsetto su “Get Lucky” o comunque una delle voci che spesso e volentieri emergono nei successi da pop globale degli ultimi anni (a partire dalla contagiosa “Happy”, la canzone perfetta per grandi e piccini, incredibilmente perfetta nella sua semplicità). Se siete meno distratti, saprete che la sua storia in realtà è molto più profonda e che soprattutto quando aveva messo in piedi lo stretto sodalizio con Chad Hugo sotto il nome The Neptunes, anche se non appariva mai in prima persona, non era insomma minimamente personaggio, nel pop dei primi anni 2000 “non si muove foglia che lui che non voglia”. Tant’è che per Billboard proprio The Neptunes sono stati “i” produttori del primo decennio del nuovo millennio: i più importanti di tutti. Non popstar, ma produttori: ovvero quelli che restando dietro le quinte ti trasformano in popstar. Un’altra vita, pensando a quello che è arrivato dopo (ovvero il Pharrell Williams “da copertina”).
Riconoscimento veritiero e meritato, ancora più meritato considerando che hanno veramente saputo creare un tocco unico, immediatamente riconoscibile, che non assomigliava a nient’altro fosse presente prima sia in ambito pop che in ambito hip hop. Il trucco è stato mescolare queste due sfere in un modo particolare, tra sintetizzatori essenziali e suono asciutto ma molto, molto incisivo. Prima ancora di Kanye, Drake, eccetera eccetera la colonizzazione del pop da parte delle sonorità di matrice hip hop è partita con loro; onore al merito. Onore al merito, anche perché non è roba paracula, è musica a modo suo coraggiosa e di qualità. Due completisti terminali come gli americani Cory Townes ed ESSNSE già nel 2012 avevano messo in circolazione, in download, “The Neptunes: The Other Side Of The Planet”, una monumentale raccolta non ufficiale che raccoglieva tutta la summa delle produzioni dei Neptunes (lì insomma dove erano al servizio di altri e non apparivano). Un immenso tesoro musicologico.
Tesoro che però ben presto è scomparso dai radar, per però riapparire in queste settimane, debitamente aumentato (con l’aggiunta di alcune produzioni di Pharrell in solo): se ve lo volete tirare giù, potete andare qui oppure qui. Prendetevi il vostro tempo e prendetevi anche il vostro spazio (sull’hard disk): sono 13 GB di roba, più di 2000 pezzi. Ma avrete per sempre con voi in un folder solo un pezzo di storia del pop di tutti i tempi – uno dei più interessanti ed innovativi. Da ascoltare, studiare e ristudiare. Qualsiasi genere di musica facciate (o siate interessati ad ascoltare), analizzare con attenzione l’opera di Pharrell Williams e Chad Hugo è una via obbligata. Oltre che un piacere personale.