Resident di riferimento tra i dj che fanno battere forte il cuore del dancefloor di Nice To Be, la solidissima realtà partenopea che in questi anni ha portato a Napoli alcuni dei nomi più influenti dell’attuale scena elettronica, Angelo Perna è il Giant Steps di questa settimana. L’amore per la musica, sbocciato in tenera età grazie al papà musicista e alla sua collezione di dischi, è il cuore del suo mondo, un luogo dove Villalobos, Jeff Mills e gli Wu-Tan Clan convivono in armonia e gli donano la giusta ispirazione per migliorarsi dj set dopo dj set.
I quindici passi del gigante quest’anno ripartono da qui, buona lettura e buon ascolto!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Da bambino spesso seguivo in sala prove mio padre e il suo gruppo. Uno dei primi brani che ricordo mi abbiano emozionato in maniera forte è stato “Cemento Armato” di Le Orme. Erano strumentisti ed io ero rapito dai loro virtuosismi.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Suonarla subito: in casa c’era la batteria di mio padre, il giradischi e tanti vinili. Poi nel ’94 mio padre mi portò ad ascoltare alcuni dj che facevano DMC. Da quel giorno non pensai ad altro, mi feci regalare il primo mixer e i primi piatti. Passavo delle ore ad ascoltare musica e mixare anche prima di andare a scuola, era la mia valvola di sfogo, la mia isola che non c’è. La produzione è venuta molto dopo.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Ho avuto solo un momento molto duro e silenzioso in cui non ascoltavo musica e non mi dava più gioia ed è stato quando ho perso mio padre.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera
Ricordo sempre con grande piacere quando ho iniziato la mia residenza con Orbeat Regeneration Phunk. Ricordo, poi, quando ho avuto la notizia che Dave Clarke aveva suonato una mia traccia; anche suonare dopo Jeff Mills per Nice To Be al Metropolis è stato magico. Qualche settimana fa San Proper in chiusura ha suonato un’ora back-to-back con me e mi ha regalato poi un disco bellissimo di Dillinger del ’79 e tante belle emozioni.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Gestisco uno skate shop nel cuore di Napoli, per questo studio anche un po’ le tendenze, almeno quelle di un certo circuito ed è una passione che è diventata anche lavoro, un po’ come il djing. Ascoltare i dischi, ballare con mia figlia, camminare sulla riva del mare, suonare l’armonica.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando
Non aver continuato a studiare la batteria.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Wu-Tan Clan “Wu-Tang Forever”
Nuyorican Soul “Nuyorican Soul”
Jeff Mills “Kat Moda EP”
Telefon Tel Aviv “Fahrenheit Fair Enough”
Ricardo Villalobos “Alcachofa”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Tim Lawrence “Love Saves the Day: A History of American Dance Music Culture, 1970–1979”
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Se si può considerare tale, direi aver imparato a leggere la pista e farla ballare in base ai miei gusti.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Non la vivo male perché grazie al web è più facile documentarsi su ogni tipo di argomento, per il resto bisogna sapere prendere le distanze dal web e saperne godere dei vantaggi senza farsi risucchiare.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Il dj con cui vorrei chiacchierare per ore è DJ QBert, poi se devo fare un progetto, sogno per sogno, lo farei con Jeff Mills!
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Suonare l’armonica ad Amsterdam in un locale Blues, ubriaco fradicio.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
L’Italia è piena di ottimi artisti, ma siamo modaioli ed esterofili. Punterei più sull’identità che su quello che bisogna fare a tutti i costi perchè come si dice a Napoli “S port”.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ho un progetto che si chiama “Dischi and Soda” di ricerca e ascolto musicale a 360 gradi con i miei amici. Sto completando, poi, un remix su Frole Rec con LDF (Lello Di FRanco) per Dj Skull.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri