Nel panorama ormai affollatissimo di festival croati, lo sapete che abbiamo sempre un occhio di riguardo per quelli a “matrice locale”, o comunque non nati solo su input di una direzione inglese o olandese (per quanto questi ultimi spesso siano delle autentiche meraviglie, Dimensions e Selectors su tutti). L’anno scorso abbiamo messo nei nostri radar il Moondance Festival, presentandolo così e raccontandolo poi così, quest’anno abbiamo un altro evento su cui puntare la nostra attenzione: si parla del Sea Star Festival. Molto interessante, sotto parecchi punti di vista.
Il primo è l’enorme e per certi versi sorprendente successo che ha avuto nella sua edizione d’esordio, l’anno scorso. Qualcosa come 50.000 presenze che, insomma, per essere una prima assoluta è un risultato a dir poco eccellente, segno che s’è lavorato alla grande, anche sapendo che comunque si contava su blockbuster come Fatboy Slim e Prodigy (ma a giudicare dallo storico delle due band dalle nostre parti, per quanto comunque molto buono, ad infilarli anche insieme in un festival non si arriverebbe mai ad affluenze del genere qui in Italia). Il secondo motivo da sottolineare è il calendario: per certi versi Sea Star inaugura infatti la stagione dei festival estivi, piazzato com’è nell’ultimo weekend di maggio (dal 24 al 27 maggio 2018, per la precisione), molto prima della grande scorpacciata di luglio e agosto. Tenete conto che a pochi metri dai palchi, di giorno (tempo metereologico permettendo) la situazione è questa:
Il terzo motivo d’interesse, specificatamente per noialtri italiani, è la location: non tanto per la sua bellezza o unicità (anche se comunque è tutto bello, ben fatto, ben organizzato), quanto per la sua vicinanza al confine: Umag infatti è davvero a un tiro di schioppo da Trieste, questione di poche decine di chilometri. Insomma, molti motivi per metterlo nel vostro taccuino. Uno in più – e qua torniamo al discorso iniziale – è il fatto che si tratti di uno spin off dell’Exit Festival, da sempre uno dei nostri festival preferiti per alcune specifiche ragioni (leggetevi un po’ di cose qui). La crew dell’Exit ha deciso già da qualche anno di espandersi sul territorio della ex Jugoslavia, specificatamente in Montenegro prima e in Croazia poi (l’Exit, ricordiamolo, nasce in Serbia), e vedere qualcuno che opera in quelle zone senza creare steccati e immaginandosi anzi un pubblico e interessi imprenditoriali comuni è una di quelle banali cose di buon senso che però sono, ancora oggi, una notizia importante.
Pochi minuti fa è uscita la prima ondata di annunci per quanto riguarda l’edizione 2018 del Sea Star. Sugli headliner si va molto sul nazionalpopolare e sul sicuro, per ora (Robin Schulz, Hurts, Ofenbach…) ma le cose interessanti ve le dovete andare a cercare fra i nomi che non sono scritti più in grande: c’è infatti una grandissima attenzione alle varie declinazioni dell’hip hop balcanico (dal veterano Edo Maajka ai solidi Tram 11 e Dječaci all’astro nascente Krešo Bengalka, passando anche per quella che è probabilmente la più importante mc al femminile da quelle parti, Sajsi MC) e, insomma, vi ricordiamo che la cosa bella di un festival è (anche) scoprire cose che non si conoscevano prima e che di tuo, stando in Italia nella tua città, non vedresti mai.
Sulla bellezza e l’accoglienza in generale della costa croata inutile parlare: si scade nell’ovvio e nel già detto. Se volete già dare un occhio ai biglietti o addirittura ai pacchetti completi per l’ospitalità, fate una cosa saggia. Un buon modo per lenire il grigio di gennaio e febbraio pesando già alle prime mosse (pre)estive da fare. Intanto, voilà un piccolo video recap su quanto avvenuto l’anno scorso.