Berghain, Concrete, Dude, Salon Zur Wilden Renate e De School, ma anche Dekmantel (Festival e Selectors), Lente Kabinet e Polifonic: questi sono – e saranno nelle prossime settimane – alcuni dei club e festival che hanno scelto Elena Colombi tra i protagonisti delle proprie consolle. Un risultato notevole, testimonianza di una crescita che l’ha vista diventare una degli artisti più interessanti in circolazione per Londra, città dove ha scelto di trasferirsi ormai dieci anni fa. Lo show mensile curato per NTS Radio, poi, ha fatto il resto, permettendole di farsi scoprire ed apprezzare per la sua insaziabile voglia di ricerca e il suo incredibile eclettisimo.
Oggi è sulle nostre pagine per raggiungere un pubblico che, almeno stando alle sue gigs, non sembra conoscerla quanto merita: lei è uno dei nomi più eccitanti che vi possa capitare di incontrare in giro per club, fidatevi.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Non era un disco e nemmeno una canzone, ma una cassetta. Un amico di famiglia la registrò per noi come colonna sonora dei nostri viaggi. La musica selezionata era incredibile e toccava generi più disparati: jazz brasiliano, synth pop, ambient, rock e techno. Grazie a questa cassetta ho scoperto artisti come Liaisons Dangereuses, Les Negresses Vertes, Airto Moreira, Yello e una traccia di pura tablas indiana che sto cercando da più di vent’anni.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
È stata una transizione lenta e naturale in realtà, non una decisione consapevole. La musica c’è stata sempre e la sua presenza è stata importantissima, ma non avevo pianificato di farla diventare la mia professione. Le prime esperienze organizzando serate a Milano mi hanno dato un formicolio piacevole legato a produrre un evento di successo, con la giusta combinazione di musica, location e crowd. Però solo dopo che mi sono trasferita a Londra nel 2008 le cose hanno cominciato a prendere una forma più concreta: il primo anno passato a studiare la scena, la creazione di Abattoir e BREED (serate che curavo mensilmente) e l’inizio del mio show su NTS. Da qui le cose sono cambiate molto velocemente.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Non necessariamente musicali, forse più organizzativi? Capire che salvare diverse copie per ogni progetto è una buona idea. Ho perso tutti i miei files per ben due volte negli scorsi quattro mesi. Tutto. Non chiedere come…È stato intenso ricominciare in un tempo così ristretto, ma entrambe le esperienze mi hanno portato ad accettare ed apprezzare l’insicurezza e hanno portato una fresca visione dopo gli apparenti disastri. Ricominciare da zero non è poi cosi male. Riassetta tutto, aria fresca!
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Lo show mensile con NTS, il mix per Dekmantel (scelto come mix of the day da Resident Advisor) suonare a Lente Kabinet, De School, a Tokyo e in Sud Korea. Entrambe le date al Berghain. Potrei continuare, ma sono sicura che quest’anno ci saranno ancor più date memorabili. Ora ad esempio ti scrivo da Sao Paulo, subito dopo aver suonato per Dekmantel. Un’esperienza e un weekend che non dimenticherò di certo.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Sono una persona abbastanza attiva, appena posso faccio sport, vedo amici, mostre e film, leggo. Amo camminare a lungo e perdermi in luoghi che non conosco. Anche quanto la mia agenda è fitta di date e sono sempre in viaggio. Altrimenti impazzirei.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Credo di aver risposto, in qualche modo, poco fa, parlando dei momenti di maggiore crisi.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Cinque album per meditazioni personali:
Pauline Anna Strom “Trans-Millenia Music”
Benjamin Lew ”Nebka”
Gianni Gebbia ”Gianni Gebbia”
Cluster “Grosses Wasser”
Midori Takada ”Through The Looking Glass”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Amo leggere tanto quanto amo il cinema. Se mi fermo a pensare questa lista potrebbe diventare troppo lunga. Okay, I primi che mi vengono in mente, senza un ordine preciso:
Le Conseguenze Dell’Amore – Paolo Sorrentino – 2005
Irréversible – Gaspar Noé – 2003
Mustang – Deniz Gamze Ergüven – 2015
Birdman – Alejandro González Iñárritu – 2014
Dogtooth – Yorgos Lanthimos – 2009
Day Night Day Night – Julia Loktev – 2007
Mentre i libri sono:
The Vegetarian – Han Kang
Steppenwolf – Herman Hesse
The Argonauts – Maggie Nelson
Yuri Herrera – Signs Preceding the End of the World
The Power – Naomi Alderman
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Fare parte dell’estesa famiglia di NTS e la libertà artistica legata ad avere uno show con loro.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Il web ha trasformato la vita di tutti i giorni al punto tale che il nostro cervello ha alterato alcune sue funzioni, come la memoria e capacità di concentrazione. L’interazione fisica è anche stata alterata in modo permanente. Queste sono cose che personalmente non amo. Il contatto umano è molto importante secondo me e sempre di più viviamo una vita isolata, troppo nella nostra testa. Ci siamo noi, uno schermo onnipresente e non molto altro. Triste, no? Ma il web ha anche innumerevoli lati positivi, ovviamente. Ha creato una rivoluzione culturale altrimenti impossibile. Ora potenzialmente chiunque ha accesso illimitato all’informazione e controinformazione (molto importante). Mi piace molto quello che ha creato a livello musicale anche. La possibilità di essere esposti ad un vasto pubblico prima di essere “signed”, condividere la propria musica ed avere un rapporto diretto con chi ti ascolta è fantastico. Ma forse mi sto dilungando troppo. Il web di per sé non è negativo, il contrario direi. È il modo in cui viene usato che fa la differenza.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ci sono molti artisti che stimo e con cui mi sento affine, sia a livello musicale che personale. Alcuni di loro sono prima di tutto amici, altri sono compagni di esperienze memorabili in giro per il mondo…altri invece sono dei selector pazzeschi o persone che fanno musica che semplicemente adoro. In ordine sparso: Jake Willliams (Rex The Dog), Krish Baha, Black Merlin, Mark Knekelhius, Lena Willikens, Vladimir Ivkovich, Interstellar Funk, Nosedrip, Florian Bocksrucker, Heap, Phuong Dan, Nenad Marković (33.10.3402), Orpheu The Wizard, Brassfoot, Borusiade, Novo Line, Balaban, Aleksa Alaska, Philip Berg, Phillip Jondo, Siaubas e la crew di Opium Club, Oko DJ, Trenton Chase, Aggelos Baltas, Chekov, Blackmoon77, Sias, la crew di Sameheads, Tapan…etichette come Contort Yourself, STROOM, Knekelhuis, Kashual Plastik, Rat Life, June, Waving Hands Records, FTD, Squirrels on Film, Lullabies for Insomniacs, Whities, Pinkman, Dischi Autunno, Artificial Dance, Musar, Mélodies Souterraines, Power Station…
Se non conoscete alcuni di questi nomi vi consiglio di recuperare!
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Ricordi l’estate scorsa quando l’intero sistema di British Airways è collassato a livello mondiale? Io ero a Heathrow che aspettavo di imbarcarmi per volare su Amsterdam e suonare a Lente Kabinet (il festival “sorella” di Dekmantel). L’aereo era parcheggiato fuori dal gate ma nessuno si poteva muovere. Lo staff era confuso e non sapeva cosa stesse succedendo. Dopo due ore di attesa e i più disparati stati emozionali sono riuscita a prendere un volo ma sono atterrata trenta minuti in ritardo per suonare! L’autista che mi ha recuperato dall’aeroporto ha rischiato di farci ammazzare diverse volte e dopo una mezz’ora di panico in auto, dove sia io che i miei dischi volavamo da un lato all’altro del veicolo, finalmente siamo arrivati all’ingresso del festival, dove sono stata portata direttamente sullo stage, senza nemmeno aver tempo di pensare. È stata un’esperienza intensa e memorabile.
Il risultato? Eccolo qui.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Non faccio parte della scena Italiana da almeno dieci anni ormai, non ne ho la più pallida idea!
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sto selezionando tracce inedite di amici e artisti che ammiro assieme ad alcuni edits miei…chissà forse uscirà una compilation presto con questa selezione.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.