Fra dieci giorni, a tre anni dal precedente “Usually Nowhere”, esce il nuovo lavoro sulla lunga distanza di uno dei migliori talenti di casa nostra: l’ancora giovanissimo Giacomo Mazzucato, alias Yakamoto Kotzuga. “Slowly Fading” il titolo; un titolo che in realtà già è apparso l’anno scorso, quando Giacomo è stato chiamato dalla Biennale Musica di Venezia a presentare un progetto speciale audio/video (di Furio Ganz la parte visuale). L’album nasce da lì, da quell’input; anche se noi, che a Venezia c’eravamo, possiamo dire che sì, c’è qualche differenza tra quanto è finito sull’album ora in arrivo (in uscita su La Tempesta International, come ad esempio Ninos Du Brasil) e quanto invece venne fatto vedere/sentire negli spazi del Teatro Alle Tese (nel bacino dell’Arsenale, uno dei luoghi più incantevoli dove andare ad ascoltare della musica).
Differenze o meno, quello che resta costante è la qualità. Al solito senza cercare effetti speciali superflui o inseguire i trend del momento più o meno intelligenti, per l’ennesima volta Yakamoto Kotzuga dimostra di essere uno degli artisti di casa nostra più raffinati e allo stesso tempo più “sensibili al presente”: un “presente” che viene reinterpretato e filtrato con grande sottigliezza secondo la sensibilità del musicista veneziano. Abbiamo il piacere di potervi offrire una piccola anteprima di questo “Slowly Fading” in imminente arrivo: “Emotional Complexity”, una traccia che ben rappresenta le vibrazioni su cui si muove l’album – un album che però vi consigliamo di ascoltare nella sua interezza, una volta che il 23 marzo sarà disponibile per tutti.
(foto di Furio Ganz)