Secondo lancio di artisti per quello che già avevamo definito una delle novità più interessanti sulla piazza, per questo 2018. Secondo lancio che non delude, tenendo ferma la barra su quella linea di line-up-non-scontata che è un valore importante di suo e, di questi tempi, forse ancora più importante, per dare finalmente nuovi colori sonori al concetto di festival qui a casa nostra (…non che questo significhi buttare a mare quelli vecchi, se buoni: questo è un concetto importante da capire).
Il ruolo di headliner-icona in questo secondo annuncio se lo prende ovviamente Charlotte Gainsbourg, col suo percorso irregolare nel mondo del pop d’autore, senza contare anche la sua figura da attrice. Il suo ultimo lavoro in studio è di novembre 2017, un disco che ha radunato attorno a sé in primis SebastiAn, ma fa capolino anche una metà di Daft Punk (Guy Manuel) e quel talento di Connan Mockasin. Per quanto riguarda un’anima forte di questo festival, quella del “nuovo” hip hop e della “nuova” musica urban, ecco Bad Gyal e Mavi Phoenix: sarà interessante vederle alla prova del palco (lì dove si decide spesso e volentieri la consistenza sul lungo periodo di un act). Completano il quadro degli aggiornamenti i mancuniani Pale Waves e l’interessante Rina Sawayama.
C’è però un’altra cosa da sottolineare: Radar Festival si schiera con forza contro il fenomeno del secondary ticketing, come già fatto ad esempio dal Meltdown in Inghilterra. Non saranno accettati biglietti acquistati su piattaforme che non siano quelle ufficiali del festival (gli abbonamenti intanto li trovate qui). Quindi niente Viagogo e similari, 8 e 9 giugno: siete avvertiti, se prendete i biglietti lì poi semplicemente non vi fanno entrare.