Nella consueta cornice del Monk di Roma, i prossimi venerdì 23 e sabato 24 marzo, l’appuntamento è di quelli ghiotti: torna infatti Manifesto. Dopo lo spin-off autunnale, che ha servito al pubblico romano artisti del calibro di Coldcut, Populous, !!! (chk chk chk) e Telefon Tel Aviv, siamo arrivati all’edizione vera e propria, la terza, di questo festival che seguiamo con particolare attenzione fin dal principio. Per tanti motivi.
Prima di tutto, perché ha una visione a 360° sulla contemporaneità musicale – c’è l’elettronica come fil rouge ma indaga i suoni del mondo o, meglio, è espressione di un circondario sonoro sempre più globalizzato; poi, perché è una vetrina per quei produttori contemporanei che non troverete in ogni calendario di festival italiano/internazionale – il taglio è volutamente ricercato, con qualche piccola eccezione solo per rendere il piatto più variegato; infine, perché affianca artisti italiani e internazionali, spalla a spalla, a pari dignità, senza alcun complesso di inferiorità o, peggio, di autoreferenzialità.
Sotto lo slogan “We are the music makers”, la prima sera si esibiranno Nosaj Thing (siamo davvero curiosi di assistere alla trasposizione dal vivo del suo ultimo album “Parallels” in quanto prodotto rarefatto e sfuggente, seppur attraversato da una solida vena downtempo), Alessandro Cortini (che porterà il set che ruota attorno al suo acclamatissimo album “Avanti”), Indian Wells (anche il suo “Where The World Ends” è stato uno dei migliori album dell’anno appena trascorso), Bruno Belissimo (se ancora non lo conoscete qui potete farvi un’idea) e Rhò (che presenterà il suo nuovo disco “Neon Desert” che noi vi abbiamo fatto ascoltare in anteprima).
Il sabato, invece, sarà il turno de “l’uomo dei due mondi” Omar Souleyman, Ninos Du Brasil (dal vivo il nuovo “Vida Eterna” promette faville), Valerio Delphi (non solo la metà dei Tiger & Woods, tenetelo d’occhio), Go Dugong (set di presentazione del suo nuovo album “Mandragora” di cui abbiamo parlato recentemente con il diretto interessato) e Jhon Montoya (è di prossima uscita il seguito di “Iwa” e dal vivo ci saranno sorprese, a buon intenditore poche parole).
Ci vediamo in pista. Tutte le info necessarie, intanto, le trovate qui.