sIl nostro percorso di ricerca alla scoperta della miriade di talenti disseminati per lo stivale ci porta, spesso e volentieri, a indagare in generi che qui da noi magari non riscuotono il successo che meriterebbero ma che al di là delle Alpi invece godono di seguiti oceanici: è il caso della drum’n’bass, che soprattutto in UK è sempre stata un’istituzione e che di recente sta vivendo una vera e propria seconda giovinezza, anche grazie alle idee e alla spinta di artisti emergenti provenienti dal continente.
Tra questi, proprio qui da noi sembra esserci un serbatoio molto interessante: vi abbiamo già parlato di Dabs e dei Was A Be, oggi è la volta di Nicolas e Tommaso, aka Synth Ethics, che proprio insieme ai Was A Be hanno pubblicato di recente un ottimo EP, “Systems 011” su Critical Music.
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Tommy: Icicle “Dreadnaught” feat. SP:MC. Mix di atmosfere dark e percussioni, la drum and bass in sintesi.
Nico: Art of Noise “Paranoimia”, ancora ricordo l’incredulità causata da quei campioni vocali quando ero un bimbo che se l’ascoltava con il walkman del babbo.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
Tommy: Non c’è stato un momento preciso, fare musica era una cosa nata per curiosità. È una cosa cresciuta nel tempo.
Nico: La musica è sempre stata presente nel mio ambiente casalingo, ma ammetto di non aver mai preso una decisione conscia sul volerla intraprendere come passione, sono stato piuttosto piacevolmente e gradualmente travolto da essa, anche se dei bei punti di svolta nei miei gusti e nei miei obbiettivi sono stati conoscere Tommy ed Il mio dj-sensei / tastemaker Too-Sick, e conseguentemente partecipare all’Outlook Festival del 2011… e le seguenti cinque edizioni!
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Tommy: I momenti di crisi o “blocco dello scrittore” ci sono sempre, ci sono sempre stati e sempre ci saranno. L’unico momento in cui ho pensato di lasciare è stato quando ho sviluppato vari acufeni dopo una serata. Quando andate a ballare usate i tappi per le orecchie ragazzi!
Nico: Ho avuto un periodo poco dopo aver conosciuto a Tommy nel quale mi dibattevo fortemente se dedicarmi totalmente alla mio percorso di studi pittorico oppure se concentrarmi invece sulla mia passione musicale, dato che proprio in quel momento la stavo esplorando maggiormente a livello di produzione e di ricerca di influenze musicali. In realtà non ho mai trovato il compromesso perfetto nel dedicare tempo ad entrambe, quindi inevitabilmente la musica ha preso il sopravvento…assieme al lavoro!
Comunque quoto Tommy sui tappi: quando la sera non riuscirete più a sentire la TV sdraiati nel divano a causa di fischi e fruscii vari non dite che non vi avevamo avvisato.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Tommy: Sicuramente questa uscita con i Was A Be su Critical Music è un traguardo personale. Come per la domanda due direi che sono tante piccole cose che succedono un po alla volta. Il “primer” di tutta la nostra carriera è stata Vivian Scarpuzza, che era nell’organizzazione di un festival in Sicilia, dove, dopo aver mandato un mix di tracce inedite nostre, abbiamo avuto la possibilità di esibirci dopo Icicle. Questo ci ha messo “sul radar” italiano, e poi europeo grazie alle connessioni di quella sera. Un altro punto di svolta è stata conoscere Andrea (Neve) della Dreamers, con cui abbiamo stretto un rapporto di amicizia molto stretto, e che ci ha guidato all’approccio un po più “pro” verso la scena.
Nico: E’ difficile identificarli tutti, dato che come dice Tommy è un processo graduale, ma se dovessi pensare a delle milestone probabilmente sarebbero queste:
Chiamare a suonare InsideInfo in Italia e fare un flop clamoroso.
Allestire il nostro primo studio che non fosse una camera da letto o un garage.
Scoprire che Icicle suonava le nostre tune su Rinse FM.
Quando Neve ha sentito le nostre tracce e ci ha confermato il primo singolo su Dreamers.
La prima volta che hanno suonato una nostra traccia su Noisia Radio.
L’uscita del nostro primo vinile su Critical assieme ai Was A Be .
Il nostro recente Critical Sound show su Rinse FM.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Tommy: Io e Nicolas insieme ad altri ragazzi abbiamo uno studio di comunicazione, dove io lavoro come sviluppatore web. Questo ci porta via molto tempo, ma è un lavoro che ci appassiona ed avere la propria società è una sfida giornaliera che a me piace molto, concedendoci anche la libertà di organizzarci uscite per le serate e altri impegni musicali, cosa che un classico 9 to 5 impedirebbe.
Nico: Ho sempre avuto la passione per il disegno e l’illustrazione, che si è tramutato nel mio lavoro assieme a Tommy. Ultimamente disegno per svago saltuariamente, dato che il poco tempo libero lo dedico alla musica.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Non aver studiato più teoria all’inizio, non aver sfruttato alcune occasioni al 100%, non avere abbastanza tempo da dedicare alla musica. Per il momento fortunatamente sono pochi!
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Sono tutti LP che sono state delle pietre miliari nelle nostri ascolti e dj set:
Icicle “Under The Ice”
Noisia “Outer Edges”
Calibre “Shelf Life (1-4)”
Kimyan Law “Couer Calme”
Marcus Intalex “21”
Tokyo Prose “Presence”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Tommy: Arrival! Film molto bello e concept molto interessante.
Nico: Film: The Boat That Rocked, Viva la Pirate Radio!!!
Libro: Come funziona la Musica di David Byrne
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Tommy: Questa uscita con la Critical. E la prima volta che siamo passati in Noisia Radio con la nostra prima uscita su The Dreamers.
Nico: Il lavoro svolto attorno alla produzione ed al concept artistico dell’ep “Systems” su Critical. È stato estremamente appagante riuscire a lavorare con un team così professionale ed allo stesso tempo così aperto alle nostre idee e ai nostri suggerimenti stilistici.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è un’intervista che stiamo facendo per un media online…
Tommy: Essendo uno sviluppatore diciamo che quando conosci una cosa quest’ultima perde un po’ di magia. È bello essere in contatto con i nostri amici in giro per l’Italia, ma bisogna stare attenti a non farsi assorbire troppo, o dare troppo peso alle relazioni virtuali. Quando abbiamo iniziato a inserirci nel giro italiano della d&b un nostro fondamento è stato andare il più possibile a feste fuori della nostra zona. Nel 2018 uscire e incontrarsi ha ancora più peso di una volta, quando parlo con ragazzi che vogliono iniziare a suonare/produrre dico loro sempre di girare il più possibile le serate della scena. Le amicizie che poi si formano sono le più belle, quelle che ti porti dietro per il resto della tua vita!
Nico: Stai parlando con due nerd essenzialmente, siamo stati inglobati sin da tenera età dai giochi MMORPG come World of Warcraft e DOTA, quindi possiamo essere un po’ di parte sull’argomento. Personalmente ritengo che sia uno strumento ormai vitale al funzionamento della vita come ormai la conosciamo, ma Il vero punto a favore del web nonostante i tanti lati sociali-abitudinari negativi è il fatto che ha reso accessibile una enorme vastità di informazioni e sapere accessibile virtualmente tutti, dando la possibilità a chiunque di cimentarsi in maniera autodidatta sulle proprie passioni, specialmente se armato di pazienza, dedizione e conoscenza della lingua inglese.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Was A Be, Neve, Kiril, tutta la Dreamers Gang, il team Critical! Shout out anche ai Bad Vibes di Padova, alla B.U.M di Bologna e ai nostri amici di Ramblers.Nights.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Tommy: Quando ho suonato al Nebrodi Festival (r.i.p.) a Naso, in Sicilia. Avevo l’aereo da Bologna alle 6 del mattino, sono partito da Pesaro alle ventitré e ho fatto la nottata in aeroporto, sbarco a Palermo alle 11 di un venerdì di Agosto – temperatura all’ombra trentanove gradi. Ero bianco (!) e barcollavo, fortunatamente ho trovato un baretto che vendevo arancini, dove sono subito stato attratto da un “arancino” che di -ino aveva ben poco. Era infatti un blocco di riso, carne e piselli 3cm x 12cm x 7cm – un “mattoncino” di almeno tre etti. Mi ha rimesso in piedi, e mi ha tenuto sveglio fino alle quattro della mattina seguente (in dritto, circa una trentina di ore), dove ho avuto il piacere di suonare dopo Icicle. Il giorno dopo ho dormito dodici ore in tenda, sotto al sole.
Nico: Quest’estate all’Outlook Festival quando è stato colpito da un temporale immenso durante la prima sera del festival, all’una e mezza è stato chiesto a tutti quanti di scendere dal forte e dirigersi alle proprie tende. Sembrava una scena post-apocalittica, gente che correva in discesa strattonandosi e cadendo nel fango. Mi fa sempre effetto vedere come il comportamento delle persone torna ad uno stadio quasi primordiale in queste situazioni!
Passi sbagliati: quali sono le cose che più di danno fastidio nella scena musicale italiana?
Tommy: Fastidio no, ma sono dispiaciuto dal fatto che c’è poca ricerca, oltre i soliti nomi e (sotto)generi sempre proposti. Avendo esperienze nella produzione eventi posso però capire che andare a rischiare soldi (a volte tanti) per portare l’ospite “figo” e non mainstream non sia il massimo.
Nico: Che la Drum and Bass / Dubstep non abbiano mai realmente preso piede a livello di serate sul nostro territorio nazionale; specialmente la D&B, che molte volte è stata relegata a “sound aggressivo”, ignorando tutte le sfaccettature più interessanti (e secondo me sempre dancefloor-friendly), e fossilizzandosi su un roster di cinque-sette artisti con due-tre tipi di sound, riproposti tutti gli anni come un orologio. Questo ha portato a rendere stantio il sound che arriva, e che di conseguenza la maggior parte della gente che frequenta queste serate ascolta.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Siamo concentrati al momento sul completare tutte le varie collab / remix che abbiamo in ballo, in modo inoltre di poter lavorare su materiale nuovo. Stiamo lavorando a progetti più concettuali, per quello che riguarda i prossimi dischi che faremo uscire. Stiamo cercando di trasmettere la nostra estetica audiovisiva, creando dei temi / concept ben precisi, sia a livello musicale che a livello di materiale visivo e cartaceo.
Chiusi i prossimi due EP che abbiamo in ballo, avevamo intenzione di lavorare a un disco con sonalità “sorelle” alla d&b, quindi dubstep, garage, etc. Sound che ci sono sempre stati vicini, ma che non abbiamo mai avuto l’opportunità di esplorare con serietà. Ma ancora non c’è nulla di solido, aggiorniamoci fra un paio di mesetti!
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.