A due anni di distanza dall’ottimo “Love Streams”, coprodotto con Ben Frost e arrangiato con la partecipazione di un coro islandese guidato dal compianto Jóhann Jóhannsson, torna Tim Hecker e lo fa con un album, il nono propriamente detto della sua carriera, registrato nel corso di vari viaggi in Giappone. Non è dunque un caso la scelta del titolo “Konoyo” (traducibile come “The world over here”, “Il mondo da queste parti” contrapposto al mondo dell’aldilà), caratterizzato dalla sporadica collaborazione con la band locale Tokyo Gakuso, specializzata in musica gagaku, e ispirato ad alcune conversazioni con un amico adesso scomparso a proposito dello spazio negativo e della “densità sempre più banale della musica”.
Le sperimentazioni in tal caso tendenti a Oriente del producer canadese, insomma, fanno il giro del mondo, mentre archi, legni, percussioni e quant’altro vengono manipolati sino all’irriconoscibilità, lungo sette tracce non di rado parecchio estese che si fanno tanto ombrose quanto evocative. Sul sito di NPR, a partire da oggi, è possibile ascoltare “Konoyo” in versione integrale, in attesa della sua uscita fissata al 28 settembre su Kranky.