Alessio Tizzano, conosciuto per i club di Roma col moniker di Alex Tea, è uno dei tanti ragazzi che frequentano da una vita la scena elettronica capitolina (e nazionale); un volto amico, uno di quelli la cui presenza può esser data per scontata se in programma c’è un evento caratterizzato da ricerca e musica di qualità. Ma Alessio non è soltanto un clubber appassionato, anzi; è anche un dj e un produttore di talento che in silenzio e con determinazione sta cercando di costruirsi un percorso solido e credibile. Senza fretta, anno dopo anno, sono infatti usciti dischi di spessore all’interno di contesti che hanno saputo farsi largo, senza sfigurare assolutamente, tra i giganti dell’house – su tutti la label Citylow avviata insieme a F.T.G. nel 2012.
Oggi che le release firmate PanickPanick, la sua ultima avventura discografica nata dall’unione con Noha, sono riuscite ad inserirsi in pianta stabile all’interno delle borse dei dischi dei vari Rhadoo e Raresh, siamo felici di ospitarlo sulle nostre pagine con le sue parole e la sua musica. Buon inizio settimana!
Passo numero uno: qual è il disco o la traccia che ti ha cambiato la vita? La primissima. Quella che ti ha fatto capire che la musica era veramente un’emozione particolare, più intensa di altre.
Non credo di avere un disco in particolare che mi abbia segnato, ma l’album dei Masters At Work “The tenth Anniversary Collection – Part One”, uscito negli anni 2000, ha sicuramente influito a far diventare la musica gran parte della mia vita.
Passo numero due: quando hai capito che la musica, produrla o suonarla, sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?
I miei genitori negli anni ‘80 avevano un negozio di vinili e ricordo interi pomeriggi ad ascoltare LP che variavano dal jazz al funk fino ad arrivare al rock. Sono cresciuto con la musica per cui è stato inevitabile per me finire per produrla. La musica per me è una espressione artistica di estrema importanza, fondamentale.
Passo a margine: quali sono stati i momenti di maggior crisi, nel tuo rapporto con la musica?
Non ho mai avuto nessun momento negativo con la musica, anzi era lei che faceva passare i miei momenti di crisi.
Passi importanti: quali sono stati finora i momenti più importanti, nella tua carriera?
Il momento più intenso nella mia carriera artistica è stato quando nel 2012 ho aperto la mia prima label Citylow Records e conseguentemente stampato il mio primo vinile dal titolo “True Love Never Did Run”. Inoltre non posso non inserire nei momenti migliori una serata al Lanificio di cinque anni fa, grazie alla quale ho conosciuto il mio amico Federico con il quale ho aperto la nostra etichetta PanickPanick. Di cui oggi vado molto fiero.
Passi per prendere un po’ d’aria e trovare ispirazione ed energia: quali sono le tue altre passioni? Come le sviluppi? Quanto tempo riesci a dedicare loro?
Per compensare alle ore passate in studio una mia passione nella vita è lo sport. Dedico molto tempo all’attività fisica e principalmente alla palestra.
Passi perduti: quali sono finora i tuoi più grandi rimpianti, musicalmente parlando?
Non ho nessun rimpianto nella mia carriera artistica poiché nel mio piccolo ho sempre raggiunto dei traguardi che mi hanno portato grandi soddisfazioni.
Passi che consiglieresti: quali sono secondo te i cinque album (o brani) che consiglieresti e che non dovrebbero mancare nella discografia di tutte le persone a cui vuoi bene o che stimi?
Ricardo Villalobos “808 The Bassqueen”
Soul Capsule “Low Of Grace”
Claro Intelecto “Peace Of Mind”
Patagonia “Chi Ci Pensa”
Efdemin “Transducer”
Passi in biblioteca o videoteca: quali libri o film consiglieresti?
Come film dico “Serpico” con Al Pacino
Passi fondamentali: qual è il risultato artistico di cui finora vai più orgoglioso?
Il risultato artistico di cui vado più orgoglioso è stato il riscontro positivo dato da molti artisti dopo l’uscita di Patagonia “Chi Ci Pensa”, che per quanto riguarda è il progetto nel quale credo di più.
Passi virtuali: come stai vivendo l’onnipresenza del web nelle nostre vite in questi anni? Visto tra l’altro che questa è una intervista che stiamo facendo per un media on line…
Non mi definisco una persona particolarmente “social “ e non sono entusiasta di quello che molte persone sono diventate con la presenza sempre più onnipresente del web. Non nego però che grazie al web ho avuto modo di raggiungere importanti traguardi nella mia carriera artistica.
Passi in compagnia: quali sono i dj e producer con cui senti più affinità, e con cui vorresti sempre e comunque condividere parole, progetti, obiettivi?
Ovviamente il mio amico Federico con il quale ho l’etichetta, a seguire ci sono Dewalta e Lamache.
Passi incrociati: qual è la situazione, musicale e non, più assurda che ti è capitato di vivere?
Suonavo ad un after sotto al Lungotevere di Roma e la situazione era una delle migliori potessi vivere fin quando, alle dieci di mattina, sono arrivati i vigili e ci siamo dovuti dileguare tutti quanti.
Passi sbagliati: quali sono le cose che più ti danno fastidio nella scena musicale italiana?
Sono dell’idea che per arrivare ad un obiettivo bisogna contare solo sulle proprie potenzialità e seguire le proprie passioni senza badare a cosa va di moda e cosa non, per cui mi infastidiscono tutte le persone che non agiscono in questo modo.
Passi che stai per compiere: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sicuramente perseverammo ne portare avanti l’etichetta PanickPanick e produrre un EP tutto mio.
Passi sinestetici: salutaci non con delle parole, ma con una traccia, non importa se tua o di altri.