Beh, come primo annuncio non c’è decisamente male. Anzi: l’impressione è che Terraforma confermi il suo processo di crescita. Se già Jeff Mills l’anno scorso era stato un upgrade (per la rilevanza del suo nome, anche per la sua “commerciabilità” trasversale in grado comunque di non cedere nulla in termini di qualità e di profilo), ora si punta ancora più in alto: vedere comparire il nome della leggendaria Laurie Anderson, una delle più grandi “intellettuali musicali” degli ultimi decenni, è in effetti qualcosa che può e deve strappare un applauso di meraviglia, la voglia di dimostrare di saper giocare al gioco-degli-adulti. Non con effettacci facili, ma con scelte ponderate.
La Anderson infatti, col suo approccio iper-teorico, cerebrale, spesso avventuroso, rientra perfettamente nello spirito del festival. Non è solo un nome messo lì ad attirare l’attenzione di un pubblico più trasversale e generalista. Gli altri nomi annunciati sono magari più “normali”, ma nondimeno ci piacciono eccome: la freschezza di Bambounou, la classe ormai consolidata di Caterina Barbieri (criticata magari in alcuni circuiti iper-nerd insospettiti per sua ascesa impetuosa, ma ecco, se volete vivere bene e serenamente di solito non fidatevi troppo degli iper-nerd…), la bizzarria cantautorale post-hardcore di quel personaggio atipicissimo che è Daniel Higgs, il Dj Stingray che insomma, qua non ha bisogno di presentazioni, vero? Nel dubbio, rileggetevi l’intervista che gli facemmo non troppo tempo fa.
Interessante anche la presenza di Mica Levi: i più attenti si ricorderanno già di Micachu & The Shapes, la sua sortita iniziale da front woman, indie-folk-tronica-lo-fi cubista e surreale, nel frattempo lei ha fatto un passo più dietro le quinte facendo cose piuttosto importanti: tipo guadagnarsi una candidatura all’Oscar per la colonna sonora del film “Jackie”, o mettere le mani sulla produzione di Tirzah.
Insomma: non il solito-festival-di-musica-elettronica. D’altronde, Terraforma non lo è mai stato. Il suo DNA parla di ricerca, scoperta, tentativo di percorrere strade atipiche ma comunque al tempo stesso ben connotate su un certo tipo di approccio ampio e approfondito alla materia musica+sperimentazione. Anche nel 2019, evidentemente, il viaggio continua. Siamo molto curiosi di sentire i prossimi annunci. Intanto, save the date: 5, 6 e 7 luglio, sempre alle porte di Milano, nel parco di Villa Arconati.