Qualche settimana fa, come vi avevamo raccontato, rappresentando Soundwall avevo avuto il piacere e l’onore di essere chiamato a condurre una chiacchierata con una platea di ospiti assolutamente d’eccezione: Antonio Boldrini (uno dei motori dietro alla Tenax Academy), Alex Franconeri (uno dei principali agenti italiani), Patricia Gianadda (label manager della Transmat, label che non ha bisogno di presentazioni), Alex Neri e sua maestà Derrick May.
Si trattava di uno dei tanti eventi preziosi realizzato dal fiorentino Bright Festival: non l’ennesimo festival con live e dj set (anche se ci sono stati entrambi, di alta qualità, a partire dalla presenza dello stesso May) ma il tentativo di fare un passo in più, di costruire un “simposio esteso” dove in primis andare ad indagare le nuove culture digitali a trecentosessanta gradi, facendolo non solo con le performance ma anche con workshop e lecture di spessore. E’ spesso la via più difficile: perché quella più intricata da organizzare per tanti, piccoli aspetti logistici, e perché questa non è certo la scelta che va verso la massimizzazione dei profitti. Ma c’è assolutamente bisogno di eventi di questi tipo. Qualcosa che ti permette di allargare l’obiettivo, di esplorare anche ciò che sta dietro alla musica e cultura elettronica in sé nel loro mero prodotto finale, ragionando invece anche sul senso, sulle tecniche di produzione, sulle implicazioni multidisciplinari. Sulla pagina Facebook ufficiale, potete farvi un’ulteriore idea dei contenuti in campo.
Proprio la lecture che mi ha visto partecipe è stata sicuramente uno dei momenti più riusciti. Che poi, quando c’è Derrick May di mezzo non puoi “condurre”, né “moderare”, parliamoci chiaro: perché la sua personalità è talmente forte, la sua umanità talmente intensa, la sua verve talmente acuminata che per certi versi puoi solo “accompagnare”, ecco. Un artista eccezionale, un essere umano altrettanto eccezionale. Ma non solo May: tutti coloro che hanno partecipato hanno detto, via via, cose importanti. Si è scherzato, certo, si è parlato di cibi ed altre amenità, ma si sono toccati anche discorsi molto seri. Bright Festival ci ha voluto fare un regalo: concederci di essere noi a mostrare in anteprima la ripresa integrale, a cura di Teresa Balestrieri, di questa lecture. Prendetevi del tempo, godetevela: riderete, scoprirete delle cose assai interessanti, aneddoti mica male, ma per quanto ci riguarda avrete anche l’occasione di raccogliere spunti molto interessanti su cui riflettere (e, perché no?, anche da contestare). Buon ascolto, buona visione! E che visione: il panorama alle nostre spalle, dalla terrazza dello Student Hotel fiorentino, era qualcosa di indescrivibile.