La Biennale di Venezia non è solamente arte, o meglio, non è solamente arte visiva. Il ruolo più “astratto”, ma non per questo meno efficace e meno pregiato, è infatti demandato al Festival Internazionale di Musica Contemporanea, giunto ormai alla sua 63ªedizione. Diretta da Ivan Fedele, direttore del settore Musica dal 2012, la rassegna quest’anno investirà i giorni che vanno dal 27 settembre al 6 ottobre 2019.
Senza dubbio, fondamentale in questa edizione sarà il CIMM, Centro Informatico Musicale Multimediale, istituito nel 2018 con l’intento di promuovere la ricerca e la sperimentazione in qualsiasi ambito artistico. Oltre alle Sale d’Armi dell’Arsenale di Venezia, il CIMM è composto anche dal centro di Mestre-Bissuola, dove è collocato uno studio di registrazione, che diverrà fondamentale per i giovani dj e producer, o aspiranti tali.
Il Presidente della Biennale, Paolo Baratta, ha infatti lanciato due call nazionali che esprimono la volontà di cercare all’interno del territorio artisti non solo formati, ma, soprattutto, da formare. E’ appunto la formazione che diventa tema centrale dei bandi istituiti dalla Biennale. Il primo di questi, che scade il 12 maggio 2019, è rivolto a coloro che rientrano nella fascia che va dai 18 ai 26 anni compiuti e che intendono partecipare ad un workshop di formazione base per quanto riguarda il DJing. Le sessioni in cui si svolgerà il workshop sono due: dal 17 giugno al 14 luglio 2019 e dal 7 al 30 ottobre 2019. Gli argomenti che verranno proposti, sia in maniera teorica che pratica, sono: storia della club music, l’evoluzione storico-culturale della figura del DJ, dal giradischi al beat-matching, missaggio con giradischi, CD player, hardware e software, struttura e funzioni del mixer per DJ, manipolazione del suono (equalizzatori, isolatori, effetti) e, infine, re-editing, sampling, remixing.
Per partecipare, è necessario presentare il proprio curriculum vitae ed una lettera motivazionale. Stessa documentazione è richiesta per accedere al workshop avanzato (quello precedente è rivolto ad un livello base) per producer. In questo caso infatti, alla lettera ed al CV, è necessario allegare anche qualche produzione, poco importa se completa o ancora in fase di elaborazione. Il bando scadrà il 30 maggio. L’attività, divisa in due periodi, coinvolgerà le giornate che vanno dal 30 settembre al 4 ottobre e dal’11 al 16 novembre 2019. I temi trattati saranno: la musica elettronica e la sua produzione con analisi e comparazione di brani e suoni, arrangiamento e struttura, software per la produzione e la composizione (Logic Pro, Pro Tools, Ableton Live), suoni di sintesi e campionamento (struttura e utilizzo di sintetizzatori analogici e comparazione con virtual synth), la ritmica e il beat-making (drum machines classiche, drum synth e samplers), effetti: equalizzatori, processor di dinamica, delay, riverberi, comparazione tra outboard e software, storia, tecniche e tecnologie applicate: editing, mix e mastering.
Le domande saranno suepervisionate e valutate dal team artistico, composto dal Direttore Fedele, ma anche da Spiller, Bob Benozzo, Fabrizio Mammarella, Sergio Messina e Bottin.
Le opportunità offerte dalla Biennale sono senza dubbio innovative e preziosissime, se si valutano i varii aspetti. Il primo di questi ruota attorno alla parola opportunità: il costo a carico dei partecipanti è praticamente irrisorio a fronte di un’offerta tanto valida: appena 80 euro per i costi di segreteria. C’è poi l’aspetto che più rende merito alla Biennale, quello che fa capo alla volontà effettiva di investire sui giovani talenti in essere, ahimè operazione ormai non troppo scontata. C’è da dire anche che vi è un ben pensato sgaurdo al territorio lagunare, che potrebbe diventare non solo polo d’attrazione per i più giovani, ma anche per gli esperti del settore, facendo confluire in un ambiente ristretto nuove forze ed idee.
I bandi sono consultabili nella pagina de La Biennale.