Napoli è un posto tanto meraviglioso quanto complicato. E’ inutile spiegare quanto sia stata cruciale nel clubbing di casa nostra (dall’epopea house Angels Of Love alle triangolazioni con l’Inghilterra via Almamegretta, Massive Attack, Leftfield, fino ad arrivare ai grandi nomi techno: Carola, Vigorito, Cerrone, Parisio, Markantonio, via via fino a Joseph Capriati). Andrebbe invece spiegato quanto la cultura di Napoli è “aperta”: la sua capacità di mantenere la propria identità dialogando però con l’esterno – un esempio fra tutti: Pino Daniele e Napoli Centrale e il loro innestarsi nella tradizione del jazz-funk di fine anni ’70 – è un assoluto patrimonio troppo spesso sottovalutato, per limitarsi invece alla cartolina.
Ma appunto: meraviglioso e complicato. Anche se le energie artistiche e pure del pubblico potenziale sarebbero immense, spesso trovare le venue giuste si è rivelato un problema enorme, problema che ha anche fiaccato la possibilità di costruire una scena di appassionati duratura e fedele e votata in primis alla qualità a trecentosessanta gradi. E’ per questo motivo che salutiamo con grande piacere quello che ha tutta l’aria di poter diventare un nuovo baricentro estivo per gli eventi, il divertimento e la cultura a 360 gradi in città – Exbase. Il posto è suggestivo: una ex base Nato, abbandonata dalle truppe statunitensi ancora nel 2013 e rimasta poi praticamente inutilizzata. La sfida urbanistica è grande: ma in un territorio “affamato” di posti dove produrre cultura ed intrattenimento di un certo tipo ancora più grande.
Ci sarà cinema, musica con concerti pure grossi, teatro; e siamo contenti di poter dire che ci sarà anche clubbing, grazie ad un progetto diretto artisticamente da Augusto Penna, deus ex machina di WOO!, che si avvarrà anche della collaborazione del Duel e di Spazio Intolab. La segnalazione è doverosa perché, come potete vedere dal teaser qui sotto, l’idea non è solo chiamare ospiti assortiti ma invece è quella di creare decisamente un qualcosa di più, un vero e proprio “viaggio nelle città”: ogni sabato dall’1 giugno al 3 agosto sarà infatti affrontata una città: verrà chiamato un dj ospite a rappresentarla, coi suoni e con lo stile, ma ci sarà anche un accurato lavoro di videmapping per ricreare in maniera sinestetica questo viaggio. Intanto possiamo annunciare i primi appuntamenti, quelli di giugno: a inaugurare il tutto l’1 giugno ci sarà Curses, a rappresentare New York; l’8 giugno Jenia Tarsol “racconta” Tel Aviv, il 15 giugno Jennifer Cardini fa lo stesso con Parigi, il 22 giugno Interstellar Funk per Amsterdam. Queste le prime date certe. Altra città in arrivo: Berlino, Londra, Marrakech, e altre ancora si aggiungeranno all’elenco – tra cui ovviamente anche Napoli stessa, per una celebrazione “in casa”. Uno sviluppo perfetto dell’idea di napoletanità come spazio aperto e voglioso verso il confronto, le contaminazioni. Di tutte le cartoline possibili, questa è e resta una delle più preziose. Poi un giorno, chissà, arriveremo a scrivere uno United Tribes 2.0: sarebbe una grandissima vittoria.