Milano è in movimento. La città che nell’ultimo decennio – non si offenda nessuno – è stata la capofila del movimento del clubbing in Italia, con un intreccio di quantità e qualità che raramente si è visto e che soprattutto sarebbe stato difficile immaginare nel decennio precedente, molto più di “riflusso” (quando sulla cresta dell’onda e dell’innovazione e delle idee erano Roma, Napoli, Torino) e in cui la metropoli meneghina aveva sì realtà solide ma poche vere scintille in grado di far fare il salto di qualità, è arrivata alla fine di un ciclo. Ma – Milano non si ferma mai – hai già la sensazione che ne stia iniziando un altro. Vuoi la maturazione di realtà sempre più importanti e decisive come Take It Easy (in formissima) e la supercrew Rollover che sta dietro all’Apollo, vuoi i Magazzini Generali che stanno tornando agli antichi splendori con scelte di peso e sostanza, vuoi la chiusura del Dude (ma una sua decisiva cellula sta già dando vita ad un nuovo posto dall’anima e dagli obiettivi preziosi, oltre a fare comunque serate nei santuari classici della città), vuoi l’interessantissima mutazione che ha avuto Le Cannibale (da appuntamento fisso settimanale a unit dedita ad eventi speciali in luoghi super-interessanti, occhio poi il prossimo weekend a quella cosa strepitosa che è Reverso), in città non si sta fermi. E non considerate certo questo evento come esaustivo. Perché “cellule d’azione” ce ne sono parecchie (ad esempio, la navicella electro Orbiter, o l’astronave house-funk Body Heat, o ancora i party targati Anna Molly, o i clash incandescenti di Balera Favela), e poi non stiamo nemmeno citando il derby tra Macao e Tempio del Futuro Perduto, due posti all’avanguardia europea assoluta e che si portano dietro l’onore e l’onere di essere dei centri sociali (…ehi, scusate per la definizione molto anni ’90) e con quindi un surplus di etica ed estetica controculturale da giocare (ognuno a modo proprio: intransigente Macao, possibilista e dialogante con le dinamiche di mercato il Tempio).
In tutto questo siamo felicissimi di annunciare una novità che poi novità non è. Discosizer, infatti, è un posto che esiste già da qualche anno e che ha avuto una serie di stop-and-go. Ora però è la volta buona: ed accidenti se è buona. Il programma che vi postiamo qua sotto, quello per i mesi di ottobre e novembre, parla infatti di una qualità altissima, di una personalità ben definita (che raccoglie per certi versi l’eredità del Dude, come piglio nelle scelte), di una voglia di fare un discorso “proprio”, dove proporre grandi recuperi fregandosene delle mode (The Hacker, Adam X, Max Durante sono nomi storici che ancora oggi fanno a fette il dancefloor, anche se non sono reucci di Ibiza), dove ospitare gente che sa come non sbagliare un colpo con gran mestiere (tINI, Craig Richards, Tama Sumo), dove saper anche esplorare i territori che esulano dal mero perimetro del dancefloor tradizionale (con nomi eccezionali come Byetone, Dopplereffekt, Bochum Welt) o talenti emergenti veri (Stenny). E poi c’è Veronica Vasicka: se non la conoscete già, ve ne innamorerete. Vista a un Sónar, ci ricordiamo ancora il suo set come fosse ieri – intelligente ma al tempo stesso super-coinvolgente. E in generale tutte le sue mosse di questi anni parlano di un artista di enorme spessore, grande consapevolezza ed anche freschezza d’idee.
Insomma, a Milano si chiudono i cicli, sì, ma in contemporanea se ne aprono subito di altri. Questa “vera” partenza di Discosizer è veramente patrimonio di tutti e il consiglio è di mettere subito Via Toffetti 25 nelle vostre coordinate quando attraversate le notti all’ombra della Madonnina.