Hanno ancora senso le compilation? Oh sì. Soprattutto se sono legate a realtà, situazioni, luoghi con una storia importante, soprattutto in questo caso. E il Sisyphos berlinese, beh, di sicuro rientra fra questi. In più, nella sua “emanazione discografica” Sisyphon, ha deciso di fare le cose veramente per bene, sviluppando con germanica ironia anche il concetto di feticismo: il packaging di “Hammahalle”, nome che deriva dal techno floor del club, è infatti molto particolare: la musica arriva in formato USB, all’interno di un box a tiratura limitata che contiene anche un pezzo di ferro proveniente, appunto, dall’Hammahalle.
Già questo basterebbe ad alzare un sopracciglio e voler indagare e saperne di più; aggiungiamo però una cosa che conta parecchio, ovvero la qualità effettiva della musica, e lì c’è da sbizzarrirsi: da una Anja Schneider “muscolare” ma accattivante alla leggenda Daniel Miller (ehi, il boss della Mute, lo scopritore di Moby e dei Depeche Mode!), passando per Jonty SkruFFF o la profondissima “Nomaden” di Guiamm, gli ascolti di qualità non mancano. E non manca nemmeno un pezzo d’Italia d’alta qualità, ed è quello che siamo felicissimi di offrirvi in anteprima, a 24 ore dalla release ufficiale della raccolta (il 29 novembre 2019): Marco Faraone con “Omega” la spiega proprio bene, controllate voi stessi.