Quando possiamo rendere merito alle qualità di un artista italiano ci fa sempre piacere; ormai le discriminazioni hanno contagiato anche il mondo musicale, basti pensare a quanto fatto da Richie Hawtin nel suo remix contest; nonostante tutto, chi dimostra di saperci fare riesce comunque a trovare il modo di essere apprezzato. E’ il caso di Andrea Fiorito, classe 1980, uno dei primi djs nostrani a tentare la propria ascesa trasferendosi nella capitale della musica elettronica: Berlino. Una vera e propria scelta di vita che lo ha spinto a trasferirsi dalla sua Bari, dove nel frattempo coltiva molti anni di esperienza, raggiungendo la residency dei locali più noti della zona. Già a vent’anni dà prova del suo talento come produttore con risultati soddisfacenti tanto da diventare poco dopo titolare dell’etichetta The Flame Recordings, capace di sfornare ottime releases made in Italy. Ma il vero salto di qualità avviene a seguito della sua prima uscita su Cynosure di Mike Shannon con moderato mistico ep dalla quale ottiene eccellenti feedback da tutti i maggiori addetti ai lavori come Ricardo Villalobos, 2000 and one, Laurent Garnier, Mathias Kaden e Onur Ozer e Davide Squillace. Da qui la costanza e l’impegno lo portano ad un ulteriore salto di qualità fondamentale per la sua carriera. L’uscita del suo ep “Proprio Tango” su Get Physical Music , una delle più note e rinomate label della scena elettronica berlinese. Ecco allora che le sue esibizioni al Bar25 o al Watergate cominciano ad essere sempre più frequenti e il suo nome comincia a diventare una certezza. Ora alla soglia dei trent’anni, anche a seguito della sua decisione di abbandonare l’Italia, Andrea ha raggiunto una grande maturità e un’esperienza tale da essere considerato uno dei nostri migliori portabandiera nella città dell’ex muro. E ora forse è il caso di conoscerlo meglio anche all’interno dei nostri confini.
Benvenuto Andrea, come al solito, partiamo dagli inizi. Se dico due città: Bari e Berlino a cosa pensi? Te la senti di parlarci della tua crescita musicale in Italia prima del tuo trasferimento in Germania?
Ciao a tutti e grazie per avermi dato l’opportunità di farmi conoscere dal vostro pubblico.
Bari… Sicuramente rappresenta il cuore! Bari è un posto che mi ha dato tantissimo negli anni in cui ci ho vissuto e sta continuando a darmi tanto anche adesso che non ci vivo più! Sicuramente è un posto difficile per chi come me vuol aspirare a vivere della propria musica, in quanto c’è penuria di clubs e quei pochissimi che ci sono per andare avanti sono costretti a dover invitare djs o gruppi molto famosi… Ovviamente si evince che l’humus artistico, ovvero la ricerca dei talenti emergenti passa in secondo/terzo piano, costringendo i moltissimi ragazzi che provano ad affermarsi, a doversi confrontare subito con delle realtà molto più grosse di loro, tagliandoli fuori quasi del tutto dal sogno. Devo dire che per me è stato uguale, niente sconti e tanta tanta tanta e tanta gavetta prima di poter dire di essere diventato un dj che suonava nella sua città. Solo grazie al lavoro svolto con The Flame, e dopo una serie infinita di warm up fatti per i più grandi artisti, mi sono ricavato uno spazio nei club più importanti della puglia: Divinae follie, Guendalina, Clorophilla, Jubilee, Nautilus, Malè, Quartiere latino, Zenzero, Festa delle farfalle etc etc…
Bari è la sua gente; dura, arrogante, prepotente, commerciante, ma anche solare, calda e buona; Bari vive la contraddizione di essere un posto potenzialmente turistico ma alla fine meramente commerciale, quindi credo di poter affermare che stia passando un momento di grande crisi d’identità e le servono le armi della cultura per poter diventare un posto da sogno, quindi spero che un giorno qualcuno riesca a portare i giovani baresi a riflettere sull’importanza di una svolta culturale, aiutandoli a venir fuori da una mentalità commerciale a 360 gradi. Per me Bari è stata una scuola di vita.
Berlino…2006; grazie a Vito Arpino (che mi ha insegnato a produrre musica) ebbi l’opportunità di andarci per la prima volta perché lui suonava all’SO36 che per i berlinesi è una vera e propria istituzione Punk; mi guardai un attimo attorno e capii subito che qui le cose dall’Italia che a me non andavano bene, non c’erano. Tornai dopo tre giorni a casa, e dissi ai miei che di li a poco mi sarei trasferito, e così feci. All’inizio, diciamo per un anno circa, le cose erano davvero difficili; io arrivavo con tutto il mio EGO da Bari, con una serie di serate che ricordo ancora, mi diedero lo stimolo di fare questo passo, ma con il grosso problema che qui Andrea Fiorito, The Flame e Bari…non li conosceva nessuno. Inutile starvi a raccontare la frustrazione. Beh, li ti resta solo il computer e la tua creatività e dopo un po’ incominciai anche io ad avere delle piccole opportunità per farmi sentire. Era vero ciò che mi avevano detto; a Berlino si suona solo se si produce su certe labels, e credetemi, dovrebbe essere così in tutto il mondo se si vuole raggiungere la qualità. Berlino è la mente! Grazie a Mike Shannon che mi ha prodotto per primo, da quel momento la mia vita artistica è cambiata; uscivo con un ep tutto mio su vinile e per giunta su una label di quel livello…Un sogno! Il resto è dato da una serie di parties tutti riusciti in clubs importanti come Watergate, Bar 25 (R.I.P.), Arena, Club Der Visionaere, Maria, moltissimi after hour in posti come Golden Gate, M.i.k.z. e un pizzico di fortuna nel non essermi “divertito ” troppo negli ultimi anni. Insomma Berlino è l’anti moda!
La domanda che ci poniamo è sempre la stessa. Perché gli artisti italiani riscontrano più successo all’estero? Potrà mai l’Italia raggiungere i livelli di Germania per quanto riguarda la club culture?
Gli italiani all’estero raggiungono il successo se sono davvero bravi, basti pensare con chi ci si deve misurare a Berlino o Londra, New York etc… Il punto è che l’Italia è da sempre esterofila e a soffrire questo sono gli artisti che devono di conseguenza emigrare per cercare di dire la loro. Per questo dobbiamo ringraziare la nostra “cultura televisiva berlusconiana” a mio avviso,che negli ultimi 20 anni ci ha riempito di Belen, sellerone, soubrette di quarto livello ed ospiti internazionali. Il tutto si è riflettuto anche nei club. Lo scempio è massimo in posti dove per entrare devi avere il “Tavolo” accanto al calciatore… Il massimo del trash, altro che Kit kat! Insomma,mettiamola così: all’estero ma non da per tutto, se lavori vuol dire che vali, altrimenti stai a casa; in Italia lavori più facilmente se sei amico di,figlio di,o proposto da. Credete che non ci sono 100 djs in tutta Italia che valga davvero la pena ascoltare? Io dico di si e dico che se al posto di strapagare i soliti noti incominciassero ad abbassare il prezzo dei biglietti e a far crescere il proprio prodotto, la dove ci fosse, probabilmente le cose tra 20 anni potrebbero cambiare; quindi faccio un invito ufficiale a tutti i promoters italiani:”ragazzi con la crisi nera dei mercati tra un anno il pubblico che avrà 50 euro da spendere in una serata in discoteca sarà ancora di meno..”. Riflettete bene sul fatto che un party è allegria, sound, atmosfera e non mero business. Rispetto per chi avrà la forza di creare qualcosa al posto di “prendere in affitto per una notte dei personaggi che oggi andranno da voi e domani dai vostri concorrenti!” Non fate il gioco delle grandi agenzie, fate si che domani siano le nostre agenzie a poter giocare.. Non è campanilismo stupido, semplicemente vi porto la mia esperienza guardando dall’estero.
Dopo gli anni di inevitabile gavetta, a Berlino la svolta uscendo su label prestigiosissime come Cynosure e Get Physical. Dobbiamo aspettarci qualche altra sorpresa in futuro?
Nel futuro immediato c’è una release di 4 tracce per Barraca Music, l’etichetta di Valencia che prende nome dall’omonimo club, che ha dato modo ad artisti come Karm e Matteo Milleri di farsi conoscere dal pubblico internazionale. L’ep intitolato “El ceibo” dovrebbe essere fuori per marzo, salvo ritardi, dopo di che ancora Cynosure ed ancora Get Physical con il remix di Oh superman della Laurie Anderson, il remix di “Dring Dring” dei miei amici Noze, che saluto tanto, poi un ep prima dell’estate sempre su Get Physical, ma la cosa a cui ci tengo di più e colgo l’occasione per presentarla a tutti è la nascita di OUT-ER, la label che sto tirando su assieme ai miei amici pugliesi Simone Gatto, Santorini, Buck, Luciano Esse, Pepper, Matteo Siciliano e che vedrà tra i suoi produttori anche Lucretio & Marieu (Analogue Cops). Cerchiamo di dare spazio al gioco di squadra stavolta al posto che puntare tutto sulle individualità, andando in controtendenza in una Italia accentratrice. Abbiamo l’onore di avere come label manager Jamie Fry, già label manager di Barraca Music e di Deep Moves, il quale è molto entusiasta e ci spinge a fare sempre meglio, e Sandro Leucci come responsabile di tutta la comunicazione visiva e marketing, il che mi rende ancor più orgoglioso di presentarvi il progetto. Sarà vinile per noi,con un occhio al digitale, che faremo solo perché siamo obbligati per ovvi motivi di costi.
Tu come tanti altri tuoi colleghi sei affezionato al mixing classico con i vinili, legato alle radici di questa professione. Quale è la tua considerazione riguardo la nuova tecnologia e quindi il nuovo modo di fare musica?
La tecnologia sembra essere una cosa buona, dipende da come la si usa! Per me il discorso è abbastanza semplice ed essenzialmente si riduce ad una questione di coerenza, ovvero: chiedo a tutte le label con cui lavoro di fare vinile perché io suono vinile ed io suono vinile perché si. Spendo ogni mese centinaia di euro in dischi perché lo ritengo l’unico modo per trovare musica interessante. Vado a farmi il mio giro per i negozi di Berlino, così che posso ascoltare, guardare, toccare ciò che compro e magari nel mio piccolo aiuterò questo mercato a non scomparire. Vi dico una cosa e potete credermi; c’è una analogia assoluta tra la fotografia e la musica nei mercati; la fotografia professionale è ancora molto su pellicola per via dei risultati di stampa; e la stessa cosa è per un disco… Come il vinile suona solo un vinile. Da poco il mio studio è diventato analogico ma non del tutto,e vi posso dire che ad orecchio si avverte la differenza e lo stesso sarà sul supporto finale,ovvero il disco… suonerà più caldo ed organico, apparentemente un po’ sporcato ma con la possibilità che degli impasti sonori venga fuori un suono più intrigante a mio avviso. Porto con me due cd con le tracce promo degli amici e basta. Poi c’è l’abilità del disc jockey ragazzi….volete metter ciò che sa fare uno come Jeff Milligan con quattro piatti rispetto ad un set con Traktor in sync? E’ una questione di rispetto anche nei confronti del denaro; di quanto è difficile guadagnarne e di quanto se ne deve investire per farne altro. Dj lo si è non lo si fa!
Grazie Andrea per la tua disponibilità!
Grazie a tutti per questo spazio e arrivederci.
Prima di lasciarci, Andrea ha voluto omaggiare il pubblico di Soundwall con un set davvero unico nel suo genere e registrato direttamente al Watergate waterfloor. Perché unico? Beh, perché analogico al 100% con dischi di producers italiani ed americani dei primi anni 90! Buon ascolto!
Tracklist:
Soma 011 – East man U dub “Oscar Fullone/Frank O’reilly/Nick Peacock”
MRC 012 – Virgo Sunset All night “Costarella/Trentatre”1993
Leisure records – House pillar “D.J. Flavio Vecchi/Gilmoar”
Rasoul – Night of da living Dread “Dj Rasoul” 1995
4th Floor records – Let it Loose “Mateo&Matos” 1997
Instinctual 002 – Black spin project Inside groove prod “Uovo-Rame-Dino” 1997
Gyrate records 003 – Loners in a world of crazyness “Hijko&Frederik”
Unknown Label – PINK NOISE Gimme some more(energy) Kaotic cube-x-bub 1990
Bottom Line – Jerzzey Boy ep “George Lockett jr & Curtis Edwards” 1992
MRC 046 – You need “Mantini/De Rosa” 1994
Rhythm beat -(NO OTHER INFOS)
West side records -Urgent call “A Komis” 1991
UMD records – Fontana “Mood” Feed my soul “Fontana/Ivan Iacobucci” 1995
West Side Records – Solitude Jeffrey Collina1991
Unknown – Unknown
Casual records -Let me be “Cajimere feat.Workin’happily” 1994
Mic mac records-Toni’s song “Tony Garcia”
Ffrr Records And i’ll be there “Stefano Gamma &Ranien Senni 1995
Wing Records I sit on acid “Lords of acid” 1990