Di questi tempi bisogna monitorare molto, molto, molto attentamente gli impulsi umani. Siamo stati sottoposti a uno dei più grandi “esperimenti collettivi” degli ultimi secoli, col lockdown, per parare la pandemia e cercare di minimizzare il numero dei lutti. Il risultato è stato spesso straniante. La distopia ha smesso di essere materia letteraria ed esercizio di stile per diventare improvvisa quotidianità. Ecco: la bravissima Key Clef è riuscita a “fotografare” molto bene queste tensioni e queste sensazioni con l’EP “Human Impulse”, che potete andare a recuperare su Bandcamp.
Ci è piaciuto così tanto, il tutto, che le abbiamo anche chiesto di poterci offrire in anteprima pure la narrazione “visuale” che ha voluto unire alla materia sonora. Approfondendola. Arricchendola. “Indirizzandola”. Rende davvero l’idea, infatti. E rende il piglio di un’artista che non ha mai cercato le vie più facili e che ha sempre attraversato le strade più profonde e scoscese dell’elettronica, con una competenza tecnica profonda, alla ricerca di quel senso di avventura e di “estraniamento” che essa può dare quando esce e devia dai binari più battuti e più commerciabili/commercializzati.