Si potrebbe definire un ragazzo interessante, con il quale trascorrere volentieri un’intera giornata a chiaccherare, magari attorno al tavolo di un pub: la franchezza e la schiettezza del suo modo di fare, traspirano in ogni sua parola. Storie di vita vissuta, fatta di feste, amici, musica e citazioni di romanzi d’autore condiscono ogni sua argomentazione. L’apparenza inganna, e questo non è mai stato così vero.
The Mole, un nome una garanzia. Sei uno che “si è fatto da solo”, trascinato dall’amore per la musica che fin da piccolo ti ha appassionato. Quando hai iniziato a capire che questa sarebbe stata la tua strada?
Andavo piuttosto male con lo skateboard. Ho dovuto passare ore infinite di pratica per realizzare anche semplici trick, come un “ollie”. Ero sempre sull’incerto, finchè un giorno feci metà strada per terra sull’appena asfaltata 26 avenue, a ovest di Vancouver; finii in ospedale dove usarono quello che sembrava essere un pennello da cucina per raschiare fuori l’asfalto della mia schiena. Ho ancora un paio di cicatrici. Ma ho continuato ad andare in skateboard: al lavoro, a scuola, dall’altra parte della città per rimorchiare qualche ragazza, solo in salita ne facevo a meno se ero davvero di fretta. E mai sotto la pioggia. Questo vuol dire che sono testardo? Andavo in skateboard sapendo che non sapevo farè un gran numero di trick. Pensavo che mi rendeva felice anche solo andare giù per le strada. Mi faceva sentire troppo figo. Mi gaso ancora quando sento le ruote rotolare giù per la strada. Quindi, per rispondere alla tua domanda, io non sono sicuro di aver capito ancora nulla nella mia vita… ma sono abbastanza sicuro che quando lo faccio, sarà il giorno in cui dovrò smettere. Il che mi ricorda una storia che il mio amico Koosh mi raccontò una volta. C’era un ragazzo che era solito stare tutto il giorno al parco con lo skate. E’ una storia di skate quindi non è del tutto non collegata. Non mi ricordo il nome del ragazzo, così lo chiamerò “Il capitano”. Koosh era solito vedere” il capitano” sull’ halfpipe, tentando di aumentare i suoi trick, in particolare sul McTwist. Un giorno “il capitano” rivelò a Koosh che una volta imparato il McTwist egli avrebbe lasciato lo skate. Sono sicuro che Koosh un giorno vide “il capitano” atterrare dopo il McTwist, perchè dopo quella volta non lo vide mai più.
Sei uno che è cresciuto molto nel tempo: dagli esordi a Montreal, Laika bar e Mutek Festival, tuoi trampolini, sino alle console internazionali. Che sensazioni avevi provato la prima volta che hai suonato in un grande club? C’è qualcosa che ti manca di quei momenti?
Quei momenti … presto anche questi momenti. Non è sempre tutto bello quando si guarda indietro? Mi arriva il vento sugli occhi quando guardo avanti… La vita dovrebbe essere vissuta con un parabrezza. Forse dovrei comprarmi degli occhiali da sole. Amo quei tempi però. I tempi migliori. Victoria, Mussel beach, il cimitero, CCCA, quelle folli feste con la luna piena. Tanto amore. Tanta felicità. Grandi clubs, piccoli clubs… veramente… qual è la differenza? Sì, certo, migliaia di persone. Code per la birra e il bagno. Rabbia perché qualcuno ha rotto tutti i bulbi delle lampadine a incandescenza del bagno per usarle per fumare… E oh che puzza che c’era dopo. A un certo punto ho fatto ricordare a me stesso che non tutte le feste hanno odore di metamfetamina bruciata… o di quella base… o di qualunque altra cosa dentro in quei bulbi.
Hai iniziato a produrre musica tua fin da giovane. Cosa vuol dire per un dj suonare i suoi pezzi, e vedere che la gente è entusiasta dai tuoi ritmi?
Sono molto attratto da Touchstone, il buffone non il cavallo. Mi piace questa idea del buffone. Il clown che dice la cosa sbagliata al momento giusto. Rappresenta il tipo che si prende sul serio. Ride di se stesso fino in fondo. Anche se in realtà lui è più che altro un cowboy. Mi chiedo se Touchstone è orgoglioso di se stesso. Di come intratteneva la gente. E’ un brivido vedere la gente divertirsi e se ho avuto qualche piccola parte in questo è ancora più emozionante. Un onore davvero.
Il 2004 segna la tua consacrazione: Urb magazine ti nomina uno dei ‘Next 100′, ed il tuo live al Mutek 2004 è uno dei top ten nella Village Voice Critics’ Poll 2004. La coronazione di un sogno. Come ti sei sentito?
Consacrazione. Suona così serio. E irrevocabile. Mi sentivo bene fino a quando ho letto “consacrato”. Bisogna avere una licenza per una cosa simile? Ad esser sinceri non ho nemmeno notato la differenza. Certamente nessuna corona. Nel ligliore dei modi, i miei sogli sono vaghi. Questo è quando me li ricordo. Vedete, la marijuana, se fumata regolarmente, vi priva dei vostri sogni. Letteralmente. E’ anche uno stabilizzatore dell’umore piuttosto buono e apparentemente buono per la fabbricazione di corde.
Hai iniziato a viaggiare già da giovane, attraversando il Canada, e poi sei sbarcato oltre oceano una volta arrivata la notorietà. Hai avuto l’occasione di conoscere persone nuove e culture diverse. Quanto ritieni sia importante viaggiare e fare nuove esperienze nel produrre musica.
Non so cosa rispondere a questa domanda senza elecancare quello che dovrebbe essere imballato invece di rispondere a questa…
La musica è in continua evoluzione: stili e tendenze sempre nuove, accompagniate da tecnologie sempre più efficienti costringono a stare sempre al passo coi tempi. Berlino, ormai, è il punto di riferimento, una locomotiva che trascina questi cambiamenti così repentini. Come mai oggi così tanti dj scelgono proprio la città di Berlino?
Una volta, in un negozio seminterrato a Montreal, ho visto Hreno annusare un vecchio disco polveroso per vedere se valeva la pena ascoltarlo. Lo annusò per lungo tempo, ma a me questo sembrava quasi naturale. Recentemente qualcuno mi ha detto che pensava a Berlino come una città “ferita”, e che io e tutte le persone che vengono a vivere qui, fossimo la giusta medicina per guarirla. In realtà ci dissero che nel guarirla stavamo sprecando la nostra energie. Ma che la città aveva comunque bisogno di noi. Un’altra persona mi ha detto che Vancouver non aveva una personalità perché non ha mai attraverso periodi difficili, nessuna catastrofe, nessuna guerra. Io in realtà non sono d’accordo con nessuno di loro e penso che citerò Morley Callaghan per spiegarmi meglio. Naturalmente, la città era nuova. Tutto nuovo, disse. Dal momento che era tutto così nuovo e ancora in fase di costruzione, forse per una grande città, come puoi camminare per le strade e sentire che aveva una storia? Era tutto vero. La gente è stata fortunata. Non ha dovuto sbarazzarsi del passato. Queste strade non sono mai state corse dal sangue, né ha mai visto carri armati attraversare le barricate. Bisogna ammetterlo, era una città senza grandi figure romantiche. Nessun Cesare sepolto. Nessuna selvaggia e sfrenata Messalina. E il potere nero, è stato qui? Sì, qui, per quanto riguarda i monumenti, è presente una grande torre nera. Ma era una banca, solo una banca. D’altra parte, dobbiamo ricordare che nel V secolo Atene era una città nuova. Una cosa nuova può avere tutto il fascino della novità, di qualcosa che è appena stato concepito. Tuttavia, la cosa che lo infastidiva riguardo la città era che non aveva alcun odore. Tutte le grandi città hanno un odore. Roma ha un odore. Alcune città puzzano. Hanno il loro fascino nel puzzare. E’ la vita. Dove non c’è odore, non c’è puzza, non c’è vita. Non è la stessa cosa con la gente? Se hai il giusto naso, puoi sentire un odore per ogni persona, non importa quanto delicato sia. Ma, ahimè, al giorno d’oggi viene speso un miliardo di dollari per eliminare l’odore di ognuno di noi. Un popolo senza odore. Oh mio dio! Ci sono riusciti troppo bene qui? C’è solo l’odore di un fiore di carta? da ‘a wild old man on the road’ sul topic di toronto
Il lavoro ti costringe lontano da casa per molto tempo durante l’anno. Come fai a sconfiggere la nostalgia di casa e quanto le tecnologie, oggi, ti aiutano a “sentirti meno solo”?
Beh posso dire per mia esperienza che il sesso su Skype è …ok… quindi può essere una buona cosa suppongo. Puoi rapportarti con tutti… ma in fin dei conti senza umanità. Tette pixellate e connessioni balbettanti. Che tipo di atmosfera pensi davvero di creare? Ma ancora più importante, è questo quello che ci accingiamo a insegnare ai nostri figli? Questa è la tua mamma ora. Oh sì … Facciamo tutti un abbraccio virtuale. Metti il computer sul tavolo in modo che papà ci possa vedere durante la cena.
Sì, mi manca casa mia come un matto. Vorrei essere lì tutto il tempo. Fumare l’erba buona (sì BC è ancora la migliore). L’aria fresca. Il cibo, o Signore il cibo. Io faccio parte della generazione sbagliata che apprezza la tecnologia in questo modo. Sono ancora in mano alle “vecchie” idee. Non riesco a credere che internet sia così buono e fresco come i salmoni selvatici o le ostriche dalla baia di Fanny. Non avrà mai l’odore della pioggia fresca.Se gli abbracci possono essere considerati tecnologia, beh solo quelli mi aiutano a sentirmi meno solo…
Lo sport e la musica. In un’intervista ho letto che sei uno a cui piace molto lo sport, in particolare l’Hockey, e ciò è comprensibile viste le tue origini Canadesi. Molleresti tutto per dedicarti a questo sport se ti offrisser un contratto da capogiro?
Ancora una volta, non ho idea di cosa rispondere a questa domanda, dunque… c’è un gruppo di isole al largo della costa del nord della British Columbia. Si chiamano Haida Gwaii, le isole del popolo. Qui hanno molte più licenze di caccia per cervi contando il numero di persone rispetto al resto della provincia. 15 in Haida Gwaii rispetto a 2 o 3 per il resto della provincia. Il cervo dalla coda nera, una specie introdotta o non autoctona, è cresciuto su queste isole. La storia dice che si può cacciarne uno con una mela e un martello. Ora io non sono più sicuro di ciò che è considerato ufficialmente sport, soprattutto vedendo la quantità di poker che viene mostrata sulle reti sportive, ma so che c’è qualcosa di pazzo per la caccia al cervo con una mela. Ad esser sinceri ormai non sono più interessato a giochi e ai puzzle… e sì, sono frustrato dal fatto che il Minotauro e Jack di Shining non potessero sfuggire dai loro labirinti. Non si riesce a risolvere un labirinto semplicemente tenendo una mano sul muro per tutto il tempo?
English Version:
It could be called an interesting guy, with whom he gladly spend a whole day to chat, maybe around the table in a pub: the openness and the frankness of his manner, breathe in his every word. Real-life stories, made up of parties, friends, music and quotes from novels, dressing over his argument. The appearance is deceiving, and this has never been so true.
The Mole, a name, a guarantee. Are you someone who “has done alone”, driven by love for music that from childhood you have passionate. When did you start to realize that this was your way?
I was always pretty bad at skateboarding. Having to practise endless hours to realise simple tricks like an ollie. Always a little gun shy as well after slidding halfway down a freshly paved 26th ave, in west vancouver, resulting in a trip to the hospital where they used what appeared to be a kitchen brush to scrape the ashfalt out of my back. I still have a couple of scars. But i kept on riding, to work, to school, across town to get some nookie, only uphill if i was really in a hurry. And never in the rain. Does this mean i’m stubborn? Riding and knowing i won’t ever have a real bag of tricks. I think it just made me happy, cruising down the streets. Made me feel cool too. I still get excited when i hear wheels rolling down the street. So to answer your question i’m not sure i’ve realised anything yet in my life… but i’m pretty sure when i do, that’s the day i should quit. Which reminds me of a story my friend koosh told me one time. There was a guy he used to see all the time at the skate park. You see it’s a skateboarding story so it’s not totally unrelated. I’m not sure of the guy’s name so i’ll call him the Captain. Koosh used to see the Captain on the halfpipe, working on his bag of tricks, especially working on the mctwist. One day the Captain admitted to koosh that once he learnt the mctwist he would quit skatebaording. And sure enough koosh did see the Captain land the mctwist, and he never saw the Captain again…
You are someone who has grown a lot over time: from the beginnings in Montreal, Laika bar and Mutek festivals, your jumps, up to the console world. Feelings that you had tried the first time you played a big club? Is there anything you miss those moments?
Those moments… soon these moments too. Isn’t it always pretty when we look back? The wind gets in my eyes when i look forward. Life should come with a windscreen. Maybe i should buy some sunglasses. Love those times though. The best of times. Victoria, Mussel beach, the bone yard, CCCA, those insane full moon parties. So much love. So much happiness. Big clubs, little clubs… really…what’s the difference? … yeah sure.. tons of people. Line ups for beer and bathroom. Anger because someone has been breaking all the bathroom light bulbs to smoke speed. And oh how speed stinks. At one point i did have to remind myself that not all parties smell like burning meth…or base… or whatever was in those busted bulbs.
You have started to produce your music at a young age. What does it mean for a DJ to play his pieces, and see that people are excited by your own pace?
I’m very attracted to Touchstone, the fool not the horse. I love this idea of the fool. The clown who says the wrong thing at the right time. He could be the joke(r) who takes himself seriously. Laughing at himself all the way. Though really he’s more cowboy than anything. I wonder if Touchstone is proud of himself. Of how he’s entertained people. It is such a thrill to see people enjoying themselves and if i had some small part in it, then all the more thrilling. An honour really.
2004 marks your consecration: Urb magazine will appoint one of ‘Next 100′, and your live at Mutek 2004 is one of the top ten in the Village Voice Critics’ Poll 2004. The crowning of a dream. How did you feel?
Consecration. Sounds so serious. And final. I felt fine until i was just consecrated. Do you need a liscence for such a thing? Too be honest i didn’t even notice the difference. Certainly no crown. And my dreams are vague at best. That is when i remember them. You see marijuana, if smoked regularly, robs you of your dreams. Literally. It’s also a pretty good mood stabilizer and apparently good for making rope.
You have already started traveling as a young man, through Canada,and then you landed overseas when it gets the reputation. You had the opportunity to meet new people and cultures. What you think is important to travel and have new experiences in making music?
Not really sure how to answer this one without listing what i should be packing instead of answering this…
The music is constantly evolving: new styles and trends always, accompanied by increasingly efficient technologies to keep them always in step with the times. Berlin, now, is the reference point, a locomotive that drives these changes so sudden. Why so many DJs now choose just the city of Berlin?
Once, in a basement shop in Montreal, i watched hreno sniff a dusty old record to see if it was worth listening to. He gave it a good long sniff, and it seemed perfectly natural to me. Recently someone told me they thought berlin was a wounded city, and that me and all the people who come to live here are healing it. In fact she said we are wasting our energy healing it. But that the city needed us. Another person told me that vancouver didn’t have a personality because it never went through any major hardship, no disasters, no war. I don’t really agree with either of them and I think i’ll quote morley callaghan here to clarify.
Of course, the city was new. All new, he said. Since it was so new and just being built, perhaps into a great city, how could you walk the streets and feel it had any history? That was all right. They were lucky. They didn’t have to get rid of the past. These streets had never run with blood, nor seen tanks rolling past barricades. Face it, it was a city without great romantic figures. No buried Caesars. No wild and wanton Messalinas. And black power, was it here? Yes, and monumentally here, a great black tower. But it was a bank, just a bank. On the other hand, we should remember that fifth century Athens was a new city. The new thing, indeed, can have all the charm of novelty, of something being born. However, the thing that bothered him about the city was that it had no smell. Big cities have a smell. Rome has a smell. Some cities stink. They have their own fascinating stink. It’s the life there. Where there is no smell, no stink, there is no life. Isn’t it the same with people? If you have the right nose you can detect on each living person an aroma, no matter how delicate. But alas, in our time, a billion dollars is spent on eliminating the scent of every one of us. A people without odour. Oh my god! Have they succeeded too well here? Is there only the smell of a paper flower? from ‘a wild old man on the road’ on the topic of Toronto.
The work forces you away from home for a long time during the year. How do you overcome homesickness and what technology today can help you “feel less alone”?
Well i can say from my own exprerience that skype sex is …ok…. it can be good i suppose. Bonding and all…but in the end it is without humanity. Pixellated boobs and stuttered connections. What kind of vibe are you really suppose to create. More importantely, is this what we are going to teach our children? That’s your mom now. Oh yeah… let’s all have a virtual hug. Put the computer on the table so dad can see us during dinner. yeah, i miss home like crazy. Wish i was there all the time. Smoking the good weed (yes BC still has the best). The salty fresh air. The food, oh lord the food. I’m from the wrong generation to appreciate technology in that way. I’m still holding on to the ‘old’ ideas. I just can’t believe that the internet will ever taste as good as fresh, wild sockeye, or oysters from fanny bay. It will never smell like fresh rain. If hugs can be considered technology, well than that’s what helps me feel less alone….
Sport and music. In an interview I read that you’re one who really like sports, especially hockey, and this is understandable given the origins of your Canadian. Drop everything to devote to this sport if you were to offer a contract from dizziness?
Once again i have no real idea what this question is so … there is a group of islands off the coast of northern British Columbia. These days it is called Haida Gwaii, islands of the people. Hunting licenses for deer here have a much larger head count than in the rest of the province. 15 in Haida Gwaii compared to 2 or 3 for the rest of the province. The black tailed deer, an introduced or non-native species, has flurished on these islands. Story is that you can hunt one with an apple and a hammer. Now i’m not sure what is officially sport any more, particularly considering the amount of poker that is shown on sport networks, but i know there is something crazy about hunting deer with an apple.
Too be honest these days i’m more interested in games and puzzles… and yes i am frustrated that the minotaur and jack from the shinning couldn’t escape their mazes. Can’t you beat any maze by simply keeping one hand on a wall the whole time?