Facendo ed ascoltando musica che sia immaginifica, non solo funzionale e rassicurante.
Spendendo tempo per disegnare e desiderare linee melodiche incisive, avvolgenti.
Studiando tanto e bene le armonizzazioni.
Ricordando quanto sia importante l’arrangiamento complessivo, più ancora dell’architettura di un singolo suono.
Dedicandosi alla musica con devozione ed umiltà, senza snobismi, senza creare steccati – perché la musica è fatta per emozionare e coinvolgere, non per dimostrare di essere più fighi ed esclusivi degli altri.
Leggendo tanto.
Guardando tanto cinema.
Rispettando tanto i musicisti.
…infine, tifando tanto per la propria squadra del cuore. Ennio Morricone era capace di interrompere una prova generale, pur di poter vedere giocare la sua Roma.
Buon viaggio, Maestro.
Ennio Morricone (Roma, 10 novembre 1928 – Roma, 6 luglio 2020)