“Siamo sulla strada giusta, si vede la luce in fondo al tunnel”: Boris Johnson è abituato alle dichiarazioni estrose e un po’ fuori dalle righe, ma sulla più grande tragedia globale dai tempi della seconda guerra mondiale c’è poco da scherzare e molto da essere seri. Del resto lo stesso Johnson aveva provato a distinguersi, allo scoppio della pandemia, facendo sì che il suo Governo ventilasse l’ipotesi della “immunità di gregge”, ma poi la forza dei numeri (e, ironia della sorte, un Coronavirus che aveva poi colpito pesantemente lo stesso Johnson, finito in terapia intensiva) ha fatto capire che non era il caso di essere troppo “anticomformisti” nel modo di affrontare il virus.
A complicare il tutto ci si è messo anche l’avvento di una vera e propria “variante inglese” del CoVid, molto più contagiosa. Ebbene: nonostante questo, e con la forza di un piano vaccinale serratissimo (e che si è mosso più rapidamente di quello europeo, ad oggi l’unicissimo vantaggio della Brexit, per il resto gli inglesi stanno scoprendo che è una vera merda), Jonson ieri se n’è venuto fuori con una vera e propria Road Map di uscita dall’emergenza pandemica. Ve lo riportiamo qui sotto e sì, vi anticipiamo subito il dato che forse interessa (e si sogna) di più: il “liberi tutti” arriva il 21 giugno, quando ci si immagina che nessun “social distancing” sarà più necessario.
Nel dubbio, ripetiamo l’ovvio: non sono date sicure, sono ipotesi tentative, e se anche si rivelassero vere per l’Inghilterra non è per nulla detto – anzi – che possano essere realistiche anche per l’Italia. Ma troviamo importantissimo che finalmente nel dibattito pubblico entri in maniera esplicita la questione del “saremo libero da ogni restrizione a partire da…”. La strada è ancora lunga, faticosa, dolorosa (…e lo stesso Johnson ha tenuto a precisare “Non lasceremo l’economia priva di stimoli, contributi e ristori almeno fino alla fine della pandemia”, segno che economicamente le ferite sono e saranno profondissime). Ma sì, la luce in fondo al tunnel c’è. E finalmente c’è una atto johnsoniano da registrare con piacere. Anche se il capo dell’opposizione ha commentato acidamente: “Sì, ok, bello. Ma che ne sappiamo di cosa Boris dichiarerà settimana prossima?“.