Una notizia che fino a solo pochi anni fa sarebbe risultata abbastanza inverosimile e, in fondo, pure oggi può lasciare un po’ perplessi. Ma nei grandi sommovimenti che stanno attraversando la scena dance contemporanea, dove a dettare legge sono i colossi e i loro commercialisti, alla fine molte barriere “vecchio stile” sono venute a cadere. Con tutto quel che ne consegue. Dopo un 2020 saltato per aria e un 2021 uguale, causa pandemia, negli uffici di Time Warp devono essersi posti il problema di come darsi una robusta iniezione di liquidità. Contemporaneamente, dalle parti del Tomorrowland – dove la liquidità non è un problema, ma i dubbi evidentemente sono altri – si è deciso di dare una decisa accelerata alla riconversione del DNA del festival, (ri)portandolo più verso territori attitudinalmente da club e allontanandosi sempre più dalla scena pop, lustrini e fuochi d’artificio della EDM.
E’ una speculazione? No, è una certezza. Lo ha rivelato una intervista a Bruno Vanwelsenaers, managing director international di Tomorrowland, che ha inquadrato così la faccenda: “Come Tomorrowland, siamo sempre attenti ad offrire il meglio al nostro meraviglioso pubblico, che arriva dai quattro angoli del globo. Un pubblico sempre alla ricerca della novità, della freschezza, dei nuovi fenomeni della musica elettronica: non potevamo certo restare insensibili alla grande crescita e maturazione del mercato techno, che ha abbandonato certi paletti rigidi ed è enormemente cresciuto negli ultimi anni. Abbiamo pensato allora di rivolgerci ai migliori di tutti: il Time Warp è una istituzione in campo techno e house, pensare ad una collaborazione con loro è stato per tutti, fin da subito, un esito naturale”.
D’altro canto Robin Ebinger, storico nome forte del Time Warp, ha commentato così: “Se sulle scelte musicali abbiamo viaggiato finora in direzione effettivamente diversa, abbiamo però sempre ammirato tantissimo la maniera in cui il Tomorrowland ha saputo gestire il suo business, passo dopo passo, diventando nell’arco di pochi anni un fenomeno mondiale incredibile a livello di popolarità e di numeri. Anche dal punto di vista della produzione, da loro c’è solo da imparare: gli impianti, le scelte scenografiche, in generale la maniera in cui è accolto il cliente sono assoluto benchmark per chiunque lavori nel campo della musica elettronica. Abbiamo quindi accettato questa sfida, arrivata peraltro in maniera quasi inaspettata: sono stati infatti loro a contattarci, proponendoci di entrare a pieno titolo nell’organizzazione di un evento comune da svolgere esattamente fra un anno, nel 2022, che andrà quindi a rimpiazzare il Time Warp come è stato finora e che al tempo stesso sarà un “prequel” ufficiale e in grande stile del Tomorrowland dell’anno prossimo, dove noi avremo una presenza molto significativa a livello di scelte artistiche per il Main Stage”.
Non ci sono al momento molte altre informazioni, ma c’è già un sito ufficiale per il nuovo evento, una pagina Instagram ufficiale e un logo. Considerando che in passato il Time Warp ha avuto un paio di edizioni italiane e il Tomorrowland aveva organizzato uno spin off del festival non lontano da Milano, abbiamo provato a chiedere, attraverso fonti riservate, se ci sarà qualche “propaggine italiana” come conseguenza di questa nuova alleanza. La risposta, ufficiosa, è stata: “Stiamo trattando con Gigi D’Agostino per un evento speciale. E’ un po’ il nome che meglio potrebbe unire i due pubblici, nel vostro paese. Siamo fiduciosi, si tratta solo di risolvere alcuni problemi logistici legati a burocrazia e permessi, ma abbiamo un appoggio diretto del vostro Ministro alla Cultura Franceschini e del suo gabinetto ministeriale“.
UPDATE: Rivelata la line up dell’evento congiunto Time Warp / Tomorrowland – la potete trovare qui