Segnatevi questo nome, segnatevelo bene: SPANO.. E’ in realtà un acronimo: dietro questa sigla si nascondono Paolo Spaccamonti, immaginifico chitarrista dalla spiccata sensibilità post rock (ma non solo…) e Fano, beatmaker già nei The Departed Beats e all’opera per gente tipo Clementino e Paura. La loro collaborazione nasce e si solidifica, paradossalmente, da un esperimento fallito. Racconta infatti Spaccamonti: “Il disco nasce inizialmente come una raccolta di basi su cui appoggiare eventuali voci afroamericane, quindi basi hip hop da proporre a rapper. La cosa per diversi motivi non va in porto, e si decide quindi di riarrangiare e virare tutto su piccole istantanee urbane e strumentali, ballabili ma non ballabili. Piccole storie (a)ritmate e scure”.
Fano poi completa il quadro: “Partiamo da radici comuni, emotive e emozionali. La passione per il loop. Poco importa se finalizzato al ballo o all’ossessione ipnotica. Lavorare con Paolo è come avere una banca dati infinita ed esclusiva. Non stiamo parlando di chitarra nell’elettronica o nel rap. Non c’è separazione tra le cose, non c’è un aggiungere qualcosa sopra altro. Il mio approccio è quello di campionare qualsiasi cosa, ogni singolo hi-hat o tom arriva da qualche vecchio disco e ha la sua personalità. Avere Paolo, con il quale condivido moltissimo il gusto e l’approccio alla musica, è stato pazzesco. Le chitarre non sono chitarre, sono arrangiamento, dettaglio, loop portante. Sono tutto, come lo è il resto. Niente è protagonista, ma tutto lo è”.
Qui il discorso si fa interessante. Perché se l’intreccio di rock indie/indipendente e hip hop ha generato in questi ultimi anni dei soldatini da classifica molto pop e molto efficaci, ma pop ed efficaci anche nello “slavarsi” a vicenda annacquando i rispettivi spigoli per amor di potabilità, siamo convinti che queste due sfere possano invece dare frutti che vadano in direzione opposta, (ri)portandoci più ad una sensibilità a metà fra Portishead e Boards Of Canada. Che è esattamente quello che succede con SPANO.
I quali SPANO. – sarà un caso? – sono molto boardsofcanadiani anche nell’immaginario visuale. Siamo infatti felicissimi di presentare in anteprima il video di “Esther”, brano che uscirà ufficialmente tra un paio di giorni, il 28 maggio, e sempre il 28 maggio andando sul sito della benemerita label Love Boat sarà possibile fare il pre-order dell’album (in uscita il 18 giugno), con anche la chicca di una traccia extra per i pre-orderisti. Il tutto merita davvero, tra sensibilità hip hop senza fronzoli (ma con molto, molto spazio per la visionarietà) e una chitarra che non è chitarra e sa essere un fantascientifico altro-da-sé. Controllate voi stessi già da questo primo assaggio, e diteci se non ha fascino.
(foto di Ivan Cazzola)