Quando un festival comincia a diventare tutt’uno con la proposta musicale che mette in vetrina è abbastanza pacifico si possa parlare di tradizione, senza preoccuparsi di abbassare la voce per paura di esagerare. Le scelte in campo di scoperta ed evoluzione sonora in Italia non mancano, ed è stata negli ultimi anni una realtà come Ortigia Sound System che ne ha preso carico in modo sempre più sostenuto, facendone un vero baluardo.
Arrivato quest’anno alla sua ottava edizione, il festival siciliano ha tessuto nel tempo rappresentazioni varie e multiformi del panorama musicale elettronico, tra l’Italia e poi sempre più di un contesto europeo ed internazionale, in un compromesso (praticamente sempre) riuscito. E attingendo soprattutto a una fucina di talenti che il club lo stavano poco a poco facendo diventare dimensione più terra di mezzo, ispirazione frammentata (sì sembra tutto troppo, ma è un’accezione positiva).
La forma e la sostanza non cambierà, nel 2022 (dal 27 al 31 luglio), ma è certo che – retorica sui tempi che viviamo ovvia, ma per una volta meglio lasciarla anche scaramanticamente da parte – il percorso è più simile a un nuovo OSS, quello fatto ardentemente dalla voglia di tornare ad abbracciarsi dentro quel club, magari all’aperto, sotto la luce accecante di Ortigia e tra i vicoli che portano alla bianca imponenza del Duomo.
Per farlo, dal mazzo si è pescato ancora una volta in una direzione quanto basta eccentrica: Kelly Lee Owens, Overmono e Loraine James, per mettere insieme un obbligato terzetto di moderna iconicità britannica, tra la certezza che il club ci sia, ma possa essere esplorato anche sotto forme diverse. Poi Vanishing Twin e il live a/v dell’astro nascente berlinese Lyra Pramuk, tra folk futuro e minimalismo, un piede nel pop esoterico e la vista sulle onde oltre la Fonte Aretusa.
Ci sarà il ritorno di Eva Geist e Lamusa II, che per l’occasione si esibiranno insieme a John Talabot – ormai quasi un decano, dalle parti di Siracusa – per uno showcase di Hivern Discs, e ancora una forte scossa che intreccia la narrazione dance futura alle sperimentazioni fondamentali del passato, leggi Moritz Von Oswald Trio (per l’occsaione con Heinrich Köbberling e Laurel Halo e quindi sì, ancora tanta Londra, sponda Hyperdub del Tamigi). Infine, Paquita Gordon e Francesco del Garda per un set speciale di 7 ore e un altro speciale b2b, tra Call Super e Shanti Celeste.
Nel segno del ritorno – e della voglia di ritorno – ci sarà la parte after al Km0, e soprattutto ci saranno finalmente i boat parties, sinonimo di Ortigia Sound System, di estate e di ballo.
Il tema dell’ottava edizione è il Mito, in una sfida narrativa che si premura di scriverne uno nuovo: sì, c’è un passato importante, da queste parti, da ricordare, ma c’è il futuro, quello che (si spera presto) si dovrà accogliere. Molto probabilmente, se una line-up dalle prospettive così ampie manterrà le promesse, ci troveremo a bordo di una barca che schiva le onde anomale come metafora degli ultimi due, bui, anni.
Del resto, la perseveranza dell’architetto Caracciolo fu cruciale per ricostruire la chiesa di Santa Lucia alla Badia: la missione di Ortigia sarà quella di ricostruire la speranza di una ritrovata normalità.
In pista.