Il processo è simile: far circolare un progetto col passaparola tra addetti ai lavori, e poi uscire con un’arma visuale forte, d’effetto, ben forgiata. Lo fece Liberato ai tempi, ora lo sta facendo NZIRIA. In realtà qui qualche elemento “reale” c’è, se si va ad indagare un minimo: dietro a questo progetto/concept c’è Tullia Benedicta, cantante/producer/artista tra techno, industrial e sperimentazione che già a metà del decennio scorso intersecava le sue strade con artisti di spessore come Piano Magic e, poi, Samuel Kerridge. Visualmente la persona chiave è invece Bianca Peruzzi, fiorentina di nascita, poi intrecci con Bologna ed infine Amburgo. La label poi, Never Sleep, è una emanazione di quella raffinatissima intelligenza dell’elettronica che è Alberto Guerrini, alias Gabber Eleganza.
Chiaro, è tutto al limite del “modaiolo” (non a caso, l’anteprima è finita su I-D), a partire dall’identità di genere fluida – che è tutto tranne che una moda, di per sé, e finalmente viene trattata seriamente e con rispetto come questione, solo che ogni tanto il tutto è ostaggio di processi fashionisti – e dal fatto che si vada a pescare nell’immaginario partenopeo, altra potenziale manifestazione di quel “brand Napoli” che, tra Liberato e Nu Genea ed altro ancora, è stato una delle hit e dei valori aggiunti dell’ultimo lustro. Un po’ come quando un dj arrivava da Berlino, che automaticamente era “interessante”; ora se dimostri di pescare nell’hyper-folk napoletano del passato e del presente, beh, guadagni subito punti-attenzione.
Ma al solito il discrimine vero è tra cose fatte bene, e cose fatte paracule. NZIRIA è un progetto fatto veramente bene, punto. Lo diciamo dopo aver avuto accesso in privato anche ad altro materiale, non solo sulla base del brano+video che potete vedere qui sotto. L’album vero e proprio uscirà il 20 maggio. Non sappiamo se anche in questo caso si scatenerà l’effetto “a valango” che si è avuto dopo il “Nove maggio” di Liberato: un po’ ci sembra un progetto più di nicchia e per certi versi più inquietante, più urticante, un po’ la dinamica è già stata utilizzata una volta e, insomma, raramente la seconda volta funziona con la stessa forza.