Non è una città facile, Roma. E’ quasi sempre tagliata fuori dai grandi tour internazionali (perché quando ti muovi su gomma, come accade per tutti i live di un certo livello, scendere già per lo Stivale fino a Roma è una colossale perdita di tempo, altro che Milano), è comunque un posto difficilissimo dove districarsi tra burocrazia e satrapie politico-imprenditoriali locali. Ma è anche una città dove c’è tanta intelligenza musicale, dove c’è uno zoccolo duro di pubblico altamente competente, e di musicisti/promoter che se ne fregano di tutte le difficoltà e provano comunque a fare qualcosa di bello, qualcosa di importante. Certo: ogni tanto ti si stringe il cuore a leggere interviste come questa (bellissima: leggetela), ma per fortuna ci sono sempre delle sacche di resistenza. Dal clubbing con ad esempio il Circolo degli Illuminati che, in anticipo sui tempi, è stato uno dei primi posti importanti a casa nostra a sfilarsi dalla corsa al massacro del guest-grosso-per-forza, fino ai posti più tradizionalmente legati al live – e qui non si può citare che il Monk.
Monk che è da sempre baricentro e primo motore artistotelico di un festival piccolo ma non troppo e che ha sempre avuto molto, molto, molto gusto: Manifesto. Ecco, dopo la forzata pausa pandemica il 2022 ci porta forse l’edizione migliore di sempre (ripetendo in piccolo la stessa dinamica che ha attraversato ROBOT a Bologna: c’è evidentemente una affinità un idem sentire, anche su scale diverse). Il cartellone lo potete vedere voi stessi qua sotto:
Quello che ci piace dire è che al di là del ritorno di Gold Panda (sempre bravissimo) e del giusto risalto a quello che forse è il miglior live set elettronico italiano del 2022 (quello di Indian Wells) ci sono un sacco di tantissime chicche non scontate: a partire da Deena Abdelwahed (forse la dj più interessante di quest’anno, in forma come non mai come dimostrato a C2C) arrivando a Capibara, artista sempre pieno di cose interessanti da dire e che – giustamente – viene anche messo nella doppia dimensione della dimensione sul palco ma anche della chiacchierata in un panel.
Insomma, sono veramente tante le preziosità di Manifesto 2022: citiamo ancora Marta Tenaglia, Ivreatronic, Christian Löffler, soprattutto Loraine James (ecco, questo è un act da sottolineare due volte, nella vostra agenda). Tutte le informazioni le potete trovare qui, l’appuntamento è da oggi giovedì 10 novembre fino a sabato 12 novembre. Come potrete leggere, Monk ma non solo. Quello che è certo, è che Roma e le intelligenze musicali che la abitano si meritano di più e – per fortuna – c’è chi si batte per darlo, questo “di più”. Manifesto è in prima linea fin dal giorno uno. Bravi. Bravi per questo, ma non solo per questo.