Da sempre una delle eccellenze assolute in Italia a livello di scelta artistica e competenza musicale, oltre che capacità di “interpretare” il clubbing più contemporaneo e sofisticato, l’estate scorsa Polifonic aveva compiuto qualche mezzo passo falso: non tanto a Milano, dove la non eccezionale affluenza di pubblico non era sostanzialmente colpa del festival ma di dinamiche molto più alte (e che speriamo si superino), ma quanto nel tradizionale appuntamento pugliese, che invece proprio nell’enorme successo di pubblico – molto superiore alle precedenti edizioni – aveva avuto il suo tallone d’Achille. L’affluenza infatti non era stata gestita al meglio: vuoi per sfiga, vuoi per oggettivi limiti, vuoi per sottovalutazione di alcuni problemi. L’avevamo coscientemente riportato, senza peraltro dimenticarci di sottolineare i meriti del festival in sé.
Qualcuno interno al festival per quelle (parziali) critiche era rimasto scontento e non aveva mancato di farcelo sapere in privato, ma ci sta: soprattutto a caldo, vuoi difendere la tua “creatura” costi quel che costi. Che però quelle critiche non fossero fuori posto ci è stato confermato da chi al festival c’era, da chi ci è passato per lavoro e ancora di più da quanto annunciato ieri da Polifonic stesso. In questo post, che annuncia le date dell’edizione 2023 (segnatevele subito in calendario!), scorrendo il carosello di immagini arriva un messaggio importante, nella seconda slide:
“The 2023 Puglia edition aims to return to our roots of a fine boutique festival”: non sono solo parole, nella immagine successiva viene specificato chiaramente che l’anno prossimo, rispetto a quest’estate, verrà intenzionalmente ridotta la capienza per arrivare ad avere davvero le condizioni ideali per un festival-gioiello, “boutique” nel senso migliore del termine (e che Polifonic può davvero fare meglio di tantissimi altri, di quasi tutti: è nel suo DNA).
E’ un grande segno di intelligenza e consapevolezza da parte degli organizzatori. E’ il segno anche che il messaggio è stato recepito, e che le critiche – non tanto le nostre, quanto di tanti, tantissimi utenti dell’edizione 2022 – sono state rispettosamente ascoltate e recepite. Non è da tutti agire in questo modo. Davvero: non è da tutti. E’ una medaglia sul petto che Polifonic si deve appuntare, da aggiungere a quelle già molto numerose in fatto di capacità di scegliere gli artisti più interessanti, in un equilibrio sempre azzeccatissimo fra maestri, certezze e nomi emergenti. Sì: il festival che più e meglio scandaglia le evoluzioni del dancefloor più da clubber che abbiamo in Italia merita di essere sempre valorizzato al massimo. Siamo sicuri che il 2023 sarà un’edizione pugliese meno numerosa e trionfale nei numeri, ma assolutamente bellissima. Anzi: ancora più bella. La prevendita, inizia oggi 16 novembre alle 16. Cursori pronti.