Beh, lo sapete: se ci seguite da un po’ di tempo, non vi sarà sfuggito – tra un report del Sónar o uno di qualche festival italiano, tra una anteprima o una recensione – che uno dei progetti che amiamo di più è quello targato Elektro Guzzi: tre musicisti austriaci che sono stati e sono tutt’ora semplicemente incredibili nel “ripensare” il loro modo di suonare basso, chitarra e batteria, portando questi tre strumenti senza nessun aiuto “softwaristico” a creare minimal techno di alta, altissima qualità (…per intenderci: molto meglio di quella che viene abitualmente prodotta, e che in tutta la prima parte del nuovo millennio ha considerevolmente impoverito lo spettro espressivo dei dancefloor: fosse invece sempre dello spessore di quella elektroguzziana, sarebbe una meravigilia). Un autentico miracolo.
Un miracolo che continua ad essere abbastanza un best kept secret – le grandi folle del clubbing non hanno mai voluto “adottarli” veramente trasportandoli nel giro che conta – ma che in quanto tale conta su uno zoccolo durissimo di adepti. Siatelo anche voi, se non lo siete già. Vi darà molta, moltissima soddisfazione. Ad ogni modo, per noi dello zoccolo durissimo (e per tutti quelli che vorranno entrare a farne parte), c’è un gran bel regalo in arrivo il 17 febbraio 2023: un album a nome “Lost Tracks” a celebrare i quindici anni di attività che è una collezione di rarità ed outtakes racimolati nell’arco degli anni, dagli esordi ad oggi. Una bella “radiografia” per vedere e capire ancora meglio la traiettoria artistica dei tre austriaci.
Una traiettoria che ogni tanto ha preso anche delle parentesi collaborative, e noi siamo felicissimi di potervi presentare una documentazione di tutto ciò in anteprima. Ci spiegano tutto gli Elektro Guzzi in prima persona: “Nel 2012 abbiamo avuto l’occasione di poter collaborare con un trio di percussionisti cubani, provenienti da un gruppo dedito allo yoruba: nell’ottica dell’esibizione assieme a loro al festival Glatt Und Verkehrt di Krems, ci siamo concessi qualche giorno di prove in comune nei Goon Studios di Linz. Di tutto questo è rimasta una documentazione video – e qui nello specifico si vede come è nata la traccia “Agua”, proprio nei primissimi passi del nostro incontro”. Ecco allora il video, ma occhio che più sotto c’è un’altra info imporante:
Lo zoccolo durissimo di cui sopra per fortuna in Italia ha diversi nuclei. E quindi dalle nostre parti i tre Elektro Guzzi passano spesso e volentieri. Lo faranno anche nelle date celebrative per il quindicennale: passeranno da Roma al Monk (sempre una certezza di qualità, il Monk) e da Savona (…complimenti al Raindogs, che in una zona non certo centrale o metropoliana assesta spesso colpi di qualità).