Spesso lo si dice, ma quasi sempre poi lo si fa – o almeno quasi sempre lo si sottovaluta. La riuscita di una serata o tout court di un evento non dipende solo dal nome in cartellone, ma dall’atmosfera che si crea: e l’atmosfera che si crea non deve modellarla solo l’hype preventivo attorno all’ospite o la capacità del PR di venderti una serata, deve pensarci anche l’esperienza stessa. E questo significa saper curare – ed affidare a professionisti e gente di talento – anche aspetti come il lato visuale, il “design atmosferico” da costruire in primis attraverso un uso accorto e creativo delle arti digitali.
Ecco perché ci sentiamo di consigliarvi di fare, a fine aprile, un weekend a Firenze, negli spazi bellissimi della Stazione Leopolda. Dal 28 al 30 aprile torna infatti Bright Festival. Dopo tre anni passati in Germania, nel 2023 uno dei principali simposi per la arti digitali di nuove generazione torna in italia, e torna a Firenze, dove già aveva avuto delle edizioni piuttosto interessanti.
Ciò che ci piace parecchio di Bright Festival è il fatto che non è solo rivolto alla parte performativa, ma si occupa tanto e bene di fare workshop, di creare network, insomma di “seminare” le condizioni affinché il livello complessivo del settore si alzi il più possibile, piuttosto che invece pensare solo a celebrare le star e spettacolarizzarne la presenza, oscurado così un po’ il resto. Di più: se nelle passate edizioni fiorentine c’era comunque la presenza di (ottime!) “esche” dal punto di vista musicale, dj in grado di attirare folle a migliaia, quest’anno – con la parziale eccezione degli Adana Twins, nostri deliziosi ospiti qualche anno fa, e di Kid Simius – non si entra in questo gioco, e si dà semmai giusta esposizione anche ai talenti di casa nostra (il serbo-fiorentino MarkyZ, l’expat Weg).
Ma non per questo i contenuti mancano. Anzi. Come già detto già la Leopolda di per sé è uno spettacolo, come struttura, ma poi in tre giorni ci saranno 32 artisti e studi creativi coinvolti, oltre 30 ore di workshop ed incontri, 22 speaker e – con una grande attenzione alla parte didattica, coerentemente appunto con quello che dicevamo – più di una decina tra università ed istituti di formazione di livello. Se un minimo siete interessati alle arti digitali ed alla loro possibile ricaduta sul vostro loisir (e appunto: dovreste), Bright Festival è davvero appuntamento da prendere in considerazione per un weekend lungo fiorentino. Ci vivrete esperienze tipo questa (ne parliamo appena più sotto, alla voce Farnesina Digital Experience):
Quattro le sezioni: Bright Music (con gli ospiti già citati), l’interessantissima Farnesina Digital Experience (su input del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, evviva le istituzioni quando fanno cose così, uno spettacolo di oltre 45 minuti di proiezioni a 360° su cui hanno lavorato assieme 22 studi d’arte), Bright Art (focus specifico sull’arte digitale, con focus specifico sulle varie declinazioni: immersiva, interattiva, multimediale, VR, light art), Bright Educational (coi numeri che già scrivevamo la sopra, e la presenza come ospite di un drago come Andrew Quinn). Sezione extra, Bright Pro: con una non piccola e ben gradita mano di Panasonic, un contenitore in cui far incontrare ed interagire organizzatori di eventi, curatori d’arte, direttori di musei e progettisti di mostre.
Siamo in grado di immaginare il nostro “spazio” nella cultura e nel divertimento anche solo non appendendoci alla fame dei nomi e delle guest star? Abbiamo tempo e voglia di approfondire il discorso, capendo cosa si muove nei migliori laboratori, nel dietro le quinte, nell’elaborazione di idee? Siamo consapevoli che un’esperienza immersiva può essere davvero una delizia e un valore aggiunto nel nostro accrescimento personale o anche solo nel nostro divertimento e soddisfazione dei sensi? Le risposte muovono tutte in direzione di Firenze, nell’ultimo weekend di aprile. Tutte le informazioni, qui.
…e per tutto il resto ci sono le “solite” cose (che vanno benissimo, eh, ma non possono e non devono restare solo quelle).