Le Eolie e Stromboli sono un luogo magico: chiunque ci sia stato lo sa, lo sa davvero bene. Ecco: luoghi magici hanno bisogno di interventi particolari, sensibilità anomale: non puoi “atterrare” lì come se nulla fosse, replicando modelli industriali e standardizzati di eventistica e produzione culturale. In tal senso Marosi è un bellissimo esempio, una di quelle gemme nascoste che bisogna andarsi a cercare: in questo 2024, dal 26 al 30 giugno oltre 30 appuntamenti tra musica, danza, sound art, arti performative ed installazioni percorreranno l’isola.
Spiega la direttrice artistica Giulia Ferrato: “Durante il festival le case, i tetti, gli uliveti, il mare e la schiena stessa del cono vulcanico diventano luoghi di ascolto e performance della pratica artistica contemporanea. Dal 2022 ad oggi abbiamo scelto di includere artiste/artisti locali o che hanno deciso di abitare a Stromboli intessendo dialoghi con artisti stranieri per attivare una comunità eterogenea, trasversale e intergenerazionale. L’eredità che si manifesta ogni volta è la creazione di storie, leggende e memorie d’insieme”.
C’è anche un tema, tema forte: tutto si riconduce in qualche maniera, diretta o indiretta, alle “Variazioni Goldberg” di Bach. Il programma è veramente ricchissimo, studiatevelo bene, noi dal canto nostro non possiamo non segnalare la sezione “Suono aperto”, dove fra i vari protagonisti ci sono anche Rodion e Hugo Sanchez. Più sotto riporteremo l’intera descrizione della sezione, così vi fate una idea precisa (merita!), ma prima vogliamo darvi un antipasto, farvi assaporare la delicatezza dell’intarsio creativo generato da Marosi. Prima, la musica, e tra l’altro quello che abbiamo il piacere di presentarvi è una anteprima assoluta; dopo, la spiegazione.
In che modo l’ascolto può aiutarci a immergerci nei processi che regolano le trasformazioni spesso invisibili che avvengono nel “tempo profondo” che segna lo scorrere delle ere geologiche? Utilizzando i suoni di questi processi percepibili dall’orecchio umano, Hideki Umezawa e Giuseppe Cordaro danno voce a una congerie di trasformazioni lente che si intersecano, segnando i passaggi del tempo geologico. Questo lavoro, che segna la prima puntata del progetto “Paroxysms. Sound and other volcanism” in collaborazione tra il festival Marosi e Liminaria/Interferenze, rappresenta un tentativo di aprire uno spazio di indagine che possa alimentare future direzioni di ricerca su fenomeni e territori vulcanici attraverso il dispositivo della sound art.
Umezawa e Cordaro hanno lavorato per alcuni giorni a contatto con gli elementi naturali dell’isola vulcanica di Stromboli, raccogliendo materiali sonori con idrofoni, microfoni a contatto, geofoni microfoni panoramici, in un percorso che si eleva dai flutti per raggiungere la Sciara del fuoco, il ripido pendio formato di lava, lapilli e scorie incandescenti, che dal cratere dello Stromboli a 750 m di altitudine scende fino al mare.
Il lavoro realizzato dai due artisti è stato presentato nel corso di una performance sonora realizzata giovedì 22 giugno 2023 nello scenario evocativo di Casa del Carrubo, residenza di Gianni Anselmo, tra le figure più rilevanti del movimento dell’Arte povera, ai piedi del vulcano.
…ecco, questo accadeva l’anno scorso (in mezzo a molte altre cose). Fermo restando che Marosi è una bella avventura multidisciplinare e multimediale per vocazione, ecco invece una descrizione specifica di cosa avverrà quest’anno, per “Suono aperto”. Come potete vedere, molte cose belle, molte cose creative e di gusto:
La sesta edizione del Marosi Festival produce abbondanza nelle creazioni del segmento dedicato alla Sound Art. Tra esperimenti, rientri, idee originali, mappature del tessuto geografico – terrestre, aereo, vulcanico e subacqueo – e del movimento corporeo, il progetto ideato da Giulia Ferrato e curato dalla stessa Ferrato con Anna Basti rende manifesto quanto i suoni diventino prospettiva, identità e linguaggio.
Sul tema Gold Variations, con esibizioni sugli antichi tetti delle case strombolane e nei giardini, tra alberi di carrubo e sentieri di vegetazione selvatica, da mercoledì 26 a domenica 30 giugno 2024 l’isola di Iddu accoglierà una moltitudine di composizioni e epifanie che rappresentano un inedito studio sul ritmo e le sue componenti. Dal canto suo, la musicista Stefania ALOS Pedretti ritorna a Stromboli il 27 giugno per presentare “Embrace the Darkness”, album/libro nato proprio da una residenza sull’isola datata 2022, e sviluppato grazie a una ricerca che adesso trova espressione materica con la pubblicazione di un vinile rosso (simbolicamente dedicato al vulcano protagonista dell’opera). Tant’è che il concetto-madre alla radice della sua glossolalia e del sacerdozio compositivo è “si tratta di essere il vulcano”.
“Stuporosa” si intitola l’avventura che unisce musica e danza per la regia di Francesco Marilungo che andrà in scena il 27 giugno. Cinque danzatrici contemporanee vanno alla fonte del libro “Morte e pianto rituale” di Ernesto De Martino e brillano nella performance cantata “Per fare un fuoco” di Vera Di Lecce, artista figlia di etnomusicologi che in questa co-produzione Marosi|Korper porta sul palco un lavoro di drum machine e loop station e chitarra elettrica con e-bow, “tra sciamani e raver”, che intercetta il rituale e il dolore, l’estetica della guarigione e il passato ancestrale. Una ninna nanna in griko (parlata della Grecia salentina) diventa emblema di questo sentimento. Tra i momenti clou, una traccia techno accoglie una danza tradizionale con fazzoletto, rivisitando il lamento funebre e la lezione della pizzica che Di Lecce ha assimilato dalle lezioni dei suoi genitori e dai racconti degli incontri nelle campagne pugliesi con Uccio Aloisi.
Venerdì 28 e sabato 29 giugno, il duo con i dj Hugo Sanchez e Francesca Bianchi presenterà alla platea il workshop “Suono aperto” che si snoda in successione tra i livelli dell’ascolto profondo, dell’ascolto sensibile, della teoria e del field recording isolano fino a realizzare una suite collettiva condivisa con la comunità partecipante. Due giorni di esplorazioni del territorio, tra case, piante, onde, grotte, bambini, sabbia, aliscafi, gabbiani e vento, per restituire all’audience i suoni umani, oggettuali e ambientali.
A conclusione del Marosi Festival, domenica 30 giugno ecco invece Rodion protagonista di una speciale Lezione/concerto sulle Variazioni Goldberg. La monumentale opera di Johann Sebastian Bach composta nell’arco 1741-1745 viene filtrata e illustrata da Edoardo Cianfanelli – vero nome di Rodion, alfiere della musica elettronica internazionale – fino a comprendere il ruolo di Bach nella cultura musicale dell’Occidente. Ed è l’ennesimo capitolo della mission di Rodion: divulgare la musica classica sdoganando i preconcetti che la descrivono come musica intellettuale e di difficile fruizione.
Anche il compositore|ricercatore Giuseppe Cordaro domenica 30 giugno fa ritorno a Stromboli, laddove nell’estate 2023 insieme al musicista giapponese Hideki Umezawa aveva immaginato-compiuto la performance “Seismic Sounscapes” registrando con gli idrofoni e manipolando live le sorgenti soniche del mare ribollente. Stavolta Cordaro proporrà in anteprima l’album omonimo che deriva da quella esperienza. Inoltre, nello spazio aperto di Casa Carrubo, Cordaro proporrà “Infinito” sonorizzando i suoni dei rami dell’albero di carrubo e di sei piante intorno a esso in tributo a Giovanni Anselmo, esponente-totem del movimento dell’Arte Povera scomparso a dicembre 2023, che proprio a Stromboli aveva scelto questa dimora come privilegiato rifugio/atelier. A partire da una epifania accaduta all’alba di un agosto del 1965. L’indomani all’alba avverrà anche il “Rito sonoro verso l’oltremare”, con Vittoria Assembri per celebrare il talento di Anselmo nella connessione singolare tra natura*arte*musica, “cercando di focalizzare e sonificare l’invisibile come filo di intesa tra la poetica artistica di Anselmo e quella del Marosi Festival”, racconta Giulia Ferrato. Marosi Festival 2024, infine, segna lo start e lo sviluppo dell’Archivio sonoro sperimentale delle isole Eolie (Piattaforma virtuale e archivio sono a cura di Edizioni Brigantino e Marosi).
“Ricerca, raccolta, consultazione e opere sonore generate intorno allo scenario delle isole Eolie. Un corpo in espansione e online che parte e intreccia la ricerca curatoriale del festival Marosi e gli appuntamenti Clacson a Palazzo Marchetti di Salina. Uno spazio astratto dove immaginare e memorizzare sperimentazioni e progetti in formula di condivisione. L’obiettivo – sostiene Ferrato – è creare una documentazione che riguardi il patrimonio naturale e sociale delle Eolie, antico e contemporaneo. Le attività di valorizzazione dell’ascolto desiderano espandere sulla lunga durata il lavoro di field-recording e composizione a partire dalla relazione tra arte e territorio, modellando contenuti consultabili da chiunque in qualunque parte del pianeta”.