Esce tanta, tantissima musica. Troppa, forse. Uno degli effetti collaterali di tutto questo è che ormai i poveri artisti e i poveri uffici stampa (anzi: ancora di più quelli ricchi, ma in generale diciamo che tutti devono ingegnarsi un po’) non sanno più come catturare l’attenzione delle persone, prima di tutto degli addetti al settore e/o appassionati, poi di tutti gli altri. Ecco che quindi ci si inventano format, guerrilla marketing per le strade di Milano, trovate balzane, gadget creativi (…sì, ora che attorno alla musica sono tornati a girare i soldi riecco anche i gadget promozionali, che nei primi anni 2000 erano stati brutalmente tagliati, e che sono sì spesso divertenti ma sinceramente spesso sono anche uno spreco inutile); nascono mille modi diversi di farsi notare via mail, via passaparola, via sponsorizzata, via spam, via missiva anonima, via bestemmia, via boh.
Ecco. Anche BRUNONERI è una entità che parte proprio costitutivamente “armata” della necessità di farsi notare come diversa, come particolare, sbracciandosi un po’ in tal senso: non è un artista (forse) ma è un collettivo (forse), verrà allo scoperto (forse) ma intanto opera solo in via carbonara (forse). Per vie traverse ma comunque attraverso canali di fiducia – è fondamentale oggi costruirsi dei canali di fiducia! – è arrivato fino a noi e sì, ci ha chiesto di entrare nel novero delle #soundwallpremiere. Novero in cui tendiamo ad essere discretamente selettivi: non è che prendiamo tutto, anzi. Chi ci contatta lo sa.
Più ancora che le segretezza dietro cui si cela il tutto o del vezzo vezzosissimo di avere il proprio nome traslitterato secondo i caratteri classici del writing sudamericano, di BRUNONERI ci ha colpito la scelta inusuale di utilizzare l’arma dell’electro in una operazione mezza provocatoria mezza paracula come una cover “natalizia” dei Ramones “sporcata” da insert super pop. Tra l’altro quest’arma è sviluppata bene: più ancora di come sono stati scelti, sistemati e usati i sample vocali, ci è piaciuto il modo in cui “suona” il brano: la materia electro è utilizzata con competenza e consapevolezza, disponendo le frequenze a modo in sede di ingegneria sonora. Ecco allora la video premiere e, subito sotto, una piccola spiega vergata di suo pugno dal BRUNONERI, singoloro producer o collettivo che sia.
“BЯЦПӨПΣЯI è l’ala oltranzista del collettivo. BЯЦПӨПΣЯI è un fantasma, un sabotatore dei mixer con una missione. Ha macellato “Merry Christmas (I Don’t Want to Fight Tonight)” dei Ramones, mischiandola a campioni sonori di Fantozzi, della Regina Elisabetta, di Papa Francesco e di Eduardo De Filippo. Il risultato finale è un’arma post-punk, compressa su pennette USB pronte a esplodere. Le lascia come trappole nei negozi di dischi, nei centri sociali, nei cessi luridi dei locali. Niente playlist di Spotify, niente algoritmi del cazzo. È chiamato come quel mediano antifascista fatto fuori dai nazisti nel ’44. Non cerca gloria, solo detonazioni”.
Ok. A parole un po’ di carne al fuoco inusuale ce n’è, no? Se volete raggranellare ulteriori indizi, la prossima mossa è andare sulla pagina Instagram del progetto il 22 dicembre alle 12:10, quando sarà pubblicato un QR code che vi porterà a… vedremo a cosa. O forse nemmeno un QR code ci sarà, rimpiazzato da qualche altra trovata, da qualche altro sistema per prendervi per mano in una “caccia al tesoro”. Eh sì, ve l’avevamo detto: oggi bisogna inventarsele tutte, per provare a farsi notare. Oltre a fare, va da sé, una musica che sia interessante.