A Night With è una una rubrica diversa, il diario di una notte passata in compagnia del protagonista delle serate a cui partecipiamo. Un modo per svelare chi sono i dj che vengono a trovarci e conoscerli anche al di fuori della consolle, un modo per capire cosa fanno realmente nella vita e che tipi sono. Troppo facile giudicarli dietro al mixer, troppo facile e forse riduttivo fargli un paio di domande per un’intervista, quindi quando sarà possibile vi racconteremo un pò più da vicino come sono i personaggi che cercano di farci divertire ogni serata che passiamo in un locale.
Prima di una lunga serie è la serata passata in compagnia di ALEX CELLER che il 20.11.09 è stato ospite alla Saponeria dei ragazzi di BIZZARRO.
Alex Celler è davvero un ragazzo bizzarro.
Appena me lo ritrovo davanti in albergo ho la netta sensazione dell’essere stato preso in giro: il ragazzone delle foto che ho visto sul suo profilo, alto, moro e dallo sguardo torbido è rimasto a Londra, mandando a suonare il suo fratellino nerd. Vegetariano, astemio e assolutamente disinteressato a discorsi riguardanti il gentil sesso. Alex Celler è così e forse è proprio questa la sua forza. Se non avessi conosciuto e studiato la sua musica, se non avessi consumato “La Palma” (Remote Area), “Retroceso EP” (Cecille Numbers) e “The Playmaker EP” (senza ombra di dubbio il miglio Freak ‘n Chic di sempre), forse mi sarei alzato e rinunciato alla cena. Com’è possibile che una persona tanto composta, tanto educata, tanto inquadrata, abbia partorito groove tanto sensuali? Com’è possibile che un boyscout suoni al Fabric? Durante la cena i discorsi si accavallano. Si passa dall’inesistente movimento underground greco alle difficoltà nell’ambientarsi a Londra, dall’amicizia con i connazionali Lemos, Kreon e Argy (anche loro costretti ad espatriare) a quanto sta accadendo nella City, dove i club più grandi stanno letteralmente “mangiando” le realtà minori. Si parla tanto, mi chiede di Roma e dell’Italia (ci avventuriamo addirittura in discorsi politici) e, se solo il mio inglese non fosse stato tanto stentato, avrei potuto approfondire alcune delle mie curiosità come il suo rapporto con la partner Anthea, con la quale divide lo studio presso lo storico store Phonica, o le tecniche utilizzate per produrre i suoi pezzi. Finita la cena riaccompagnamo il dj-turista in albergo per farlo riposare un paio d’ore. Inutile dire che tutto ciò è stato oggetto di ilarità, come il suo tentativo, non andato a buon fine, di bersi un amaro con noi, oppure il suo modo quanto mai particolare di attraversare le strisce pedonali. Quando la faccenda si fa seria, però, Alex fa vedere di cosa è capace trascinandoci in un set intenso, ritmato, groovoso e ricco di piccole gemme (come l’ultimo All In), che fanno della sua esibizione una delle migliori di questo inverno. E’ o non è un dj? E allora chi se ne frega del suo aspetto da chirichetto, chi se ne importa se a vederlo fa tenerezza: la consolle è buia e quello che conta, quello che conta davvero, è solo il suo sound. Bravo Alex!
Se volete riascoltare e scaricare il djset di Alex potete andare sul sito internet di Bizzarro.
Un ringraziamento speciale va a tutto lo staff Bizzarro in particolare a Gabriele e Paolo per la disponibilità e l’entusiasmo con cui hanno appoggiato il progetto e a “Variabile Casuale” autore del pezzo nonchè nuovo migliore amico di Alex.