Definire Argenis Brito un artista Cadenza è quanto mai improprio, non tanto perché da un anno a questa parte è entrato a far parte della crew Cynosure capitanata da Mike Shannon, ma perché nel suo sound gli elementi che hanno caratterizzato le release della label di Luciano non sono mai stati puri fino in fondo. Parlando con lo stesso Argenis ho ammesso io stesso che comprai “Micro Mundo” quasi a scatola chiusa, probabilmente impreparato per quanto mi accingevo ad ascoltare, quasi rapito dal fascino di una copertina favolosa. Oggi, mentre sono qui a scrivere il resoconto di una serata trascorsa con un uomo maturo, prima ancora che artista formato, girano sui piatti del mio studio le otto tracce di un doppio quanto mai fresco e intrigante, spiritualmente più vicino all’anima di Berlino che a quella di Caracas. Non stupitevi se vi dico che questi lavori rappresentano secondo me la sintesi perfetta tra lo stile Minus (che nel 2007 ha raggiunto l’apice della sua popolarità) e le sonorità degli artisti Sudamericani più famosi (Ricardo Villalobos su tutti). Per farvi un’idea precisa di cosa sto dicendo andatevi a riascoltare “Espedismo”, “Uragao” e “Disconet”, tre delle mie tracce preferite contenute nell’album, lavori nei quali la ritmica e basso si sposano perfettamente dando come risultato un sound profondissimo. La musica di Argenis sembra fuoriuscire direttamente dall’anima di Berlino. Argenis, però ha dentro di sé dei geni venezuelani, geni che conferiscono ai suoi set e ai suoi dischi una carica erotica ed un groove ben lontani dagli standar teutonici.
Argenis Brito è davvero un ottimo artista, e non ve lo sto dicendo perché si è rivelata una persona simpaticissima, umile e alla mano, ma perché se lo vedeste lavorare vi rendereste conto di come va immaginato e progettato un live set. Scordatevi un’onda musicale piatta, senza quei cambi di passo che danno ai dj set quella marcia in più in grado di fare la differenza: Argenis Brito quando apre Live ha bello e pronto un oceano di musica!
Share This
Previous Article
Soundwall Interviews: Richie Hawtin
Next Article