Sta affinando le sue armi, HLFMN (o Half Man, se preferite): ormai è quasi un decennio che è in giro – i suoi primi lavori risalgono al 2014 – e con l’album “Double Mirror” in uscita fra pochi giorni, il prossimo 5 aprile 2022, ha portato a termine quello che ci serva il suo lavoro più coeso, potente ed efficace ad oggi. Non è facile, perché lui la vita se l’è complicata da solo, ponendosi un obiettivo artistico molto alto: combinare scrittura melodica ed elettronica d’impatto, dancefloor e richiami all’Oriente, eclettismo e forza. Se da un lato è facile ed inevitabile pensare subito allo yin ed allo yang, vista appunto la presenza aleggiante delle filosofie orientali, dall’altro va detto che spero fare una cosa bene è già difficile, fare altrettanto bene l’opposto può moltiplicare la difficoltà, non solo raddoppiarla.
Ma il producer romano ha la mano sempre più sicura. Ve lo dimostriamo coi fatti, presentandovi in anteprima assoluta quello che ci sembra uno dei brani più riusciti di “Double Mirror”: ovvero quella “Tunnel” che, anche se questa influenza non è citata nel lungo elenco della press release, a noi fa molto Nine Inch Nails. E hai detto nulla. Per il resto HLFMN si diverte appunto a mischiare le carte, nel dichiarare le influenze: dagli hipsterissimi Apparat e Flume ai boomerosi Dead Can Dance e Van Der Graaf Generator (complimenti soprattutto per aver ripescato questi ultimi, gruppo della madonna dell’ondata prog raramente citato e conosciuto da chi ha meno di 55 anni). Noi ci aggiungiamo anche un Boys Noize, come reference, nella voglia di mirare sempre al bersaglio grosso e di farlo in modo tagliente e non paraculo. Sia come sia, “Double Mirror” è un album che meriterà la vosta attenzione e questa “Tunnel”, beh, giudicate voi. A noi piace un sacco.